Reticolistorici

Le accuse generiche


"Le accuse generiche di parzialità preconcette,formulate contro i giudici, con l'insistenza martellante degli imbonimenti televisivi, da rappresentanti anche elevati della classe politica; l'analfabetismo storiografico che ha indotto qualcuno a lanciare come anatema contro i magistrati la parola 'giustizialismo', che nel secolo XX ha indicato una certa ideologia di destra basata sull'interclassismo e su un populismo demagogico dominato dal ruolo carismatico del capo [...] la reinvenzione della storia giudiziaria, quando pacchi interi di sentenze di condanna, spesso patteggiate a seguito di confessione, vengono attribuiti ad una guerra civile condotta da magistrati contro élites politiche dellaprima Repubblica affossatesi in realtà da sole, tra l'esecrazione anche di molti odierni convertiti, nelle sabbie mobili della corruzione più sfacciata [...] la volgarizzazione di questionigiuridiche - costituzionali e procedurali - per slogan gridati, con voluta ignoranza dei reali contenuti di testi normativi, sentenze, ordinanze, anche da parte di firme autorevoli del giornalismo, per poter demonizzare questo o quel magistrato o collegio giudicante magari poi attaccandolo con esposti o denunzie; la riduzione infine delle protezioni a magistrati esposti a rischi di incolumità personale per vendette mafiose eo per rancori politici sapientemente attizzati, conseguente, come è accaduto a Milano, a irremovibili determinazioni discendenti per li rami dell'obbediente burocrazia [...] Bene, tutto ciò procede in direzione esattamente opposta alla valorizzazione del ruolo del magistrato come scudo della legalità, alla cultura della fiducia nei meccanismi talora laboriosi e complicati per la ricerca della verità, al mantenimento di un clima di serenità che permetta al giudice di operare senza timori e senza aspettative personali, alla solidale unità delle istituzioni cui tanto spesso esortava il mio illustre predecessore Adolfo Beria di Argentine."