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Una domenica a Milano


Cara...,potevo perdermi la più numerosa concentrazione di gnocche della mia vita? Giammai! Meglio tardi che mai, poi… Ora posso dire: io c’ero! …e confermo anche le sensazioni che hai descritto: tutte, nessuna esclusa!È stato bellissimo condividere la "lovvità" diffusa che abbiamo goduto in quell’oretta al sole di Milano con il “sottofondo” dei dervisci…Dopo aver condotto diverse scorribande nel mio blog, era indispensabile “riscontrare” quanto gnocca sei. UDITEEEE: io l’ho conosciuta (chi non avesse potuto, che porti la giustifica dei genitori)… sappiate che il blog è Lei! Nel post, però, ha tralasciato di riferire il suo amore per la santità tanto che voleva indossare le ali presto riposte per un più consono boa (di piume).Considerato le intense emozioni che hai percepito, perché non organizzi un giro per la nazione, ogni tanto, magari col camper di stranamore (così ti aiuta col principe azzurro?)… Insomma, cara, riportare nel “reale” le piacevolezze che si vivono nel “virtuale” (potrà sembrare strano…), non solo confermano, ma addirittura ampliano quanto di immaginifico abbiamo pensato.Solo al ritorno, quando cominciava ad imbrunire, mi sono reso conto che la luce che ci abbagliava era la solarità di voi cinque (mannaggia, che mi sono perso le altre due gnocche!)… grazieeeeee…Un abbraccio,Vi.(aut.blog.conc.)