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Fuori Orario


Fuori Orario lo sono stati i treni che ho preso nell’ultima trasferta a Como. 3/3 in ritardo, ed una trasferta che doveva essere “comoda” con l’abbondante tempo di attesa destinato ad una sigaretta sulla banchina trasformato in uno slalom in corsa, paglia accesa in bocca, zaino in spalla e moccoli che si accumulavano per essere scaricati una volta saliti su quel dannato treno. E’ uno spazio temporale, quanto la fitta alla milza e la produzione di bile nel caso non fossi riuscito a salire su quei treni.Fuori Orario è il titolo di un doppio album della Bandabardò, che come devo aver già detto circa un miliardo di volte è tra i miei gruppi preferiti, se non “IL”.. ma la questione va valutata giorno per giorno, a seconda dell’attrazione lunare, di Venere in un segno d’Aria, Giove in uno di Terra e Plutone in uno di Fuoco. Saturno ovunque sia è contro, ed anche se è il più bello che vada a farsi fottere. E’ uno spazio reale, fisico, da godesi con l’udito.Fuori Orario è il nome di un Circolo Arci nei pressi di Gattatico (RE ma controvoglia, più PR). Sito all’interno di una ex stazione ferroviaria. Entri, e fai il biglietto per la serata in biglietteria (e dove, altrimenti?). Alla tua sinistra , una sala ristoro. E l’Area Stazione, aperta, dove al termine del concerto puoi rimanera a far baraca tota sira. Sali le scale, “scavalchi” la necessaria barriera architettonica divisoria e parzialmente insonorizzante, e sei nell’Area Treni, adibita a concerti. Le scale durante il concerto diventano i posti a sedere, ulteriore spazio sui ballatoi. Un bancone bar alla sinistra, un vagone in fondo adibito a bar con posti a sedere ma più agile nel servizio. Ed una ragazza a servire decisamente carina, che certo non guasta. Per di più simpatica, e con un sorriso.. vabbè, fermiamoci qui che è meglio. Ah, la media costa 3 €, anche questo è positivo. E’ uno spazio reale, fisico, da godersi e basta.Fuori Orario sono io, o per lo meno una parte di me, quella rimasta quindicenne che vuole smascherare  la menzognera  carta d’identità, che non indossa orologi e non chiede mai l’ora. Fuori Orario è quello che sono sempre stato, ma non del tutto, anzi: puntuale negli appuntamenti con gli altri ma in costante ritardo negli appuntamenti con Me stesso sicuramente, con la vita forse. Fuori Orario. Uno spazio mentale, infinito ed indefinito, in cui però si respira aria di libertà, ed i sorrisi hanno la magia della spensieratezza e della naturalità, partono dal cuore passano dal cervello senza inquinarsi.. ed arrivano direttamente alle labbra, puri.Come alla fine accade anche in quello spazio reale, finito e delimitato del locale, in una sera in cui suona la Banda, che all’ennesimo tentativo mi “premia” facendomi finalmente ascoltare live Sans Papier. Omaggia De Andrè suonando in suo onore “Un Giudice”. Saluta tutti prima con Beppeanna e poi con Sogni Grandiosi. Si ascende di livello, il finito del locale perde di significato, anche la birra è composta da luppolo malto ed endorfine, si bussa all’infinito e questo apre. Meraviglioso.