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Rimembranze


Ieri sera è saltato fuori, discorrendo con i parents e la grandma’, alcuni flash di quando ero bambino di cui non ricordavo (ovviamente) nulla. Il fatto che dormissi poco. Che quando mia mamma mi leggeva le favole, spesso veniva sonno prima a lei. Dopo un po’ cercava di riassumerla, di “tagliare corto”. Ed io la sgamavo, e la correggevo: “Non hai parlato di questo!” “Non è vero, non va così!”Il fatto che a tre anni e mezzo sapessi leggere. Leggevo da solo i fumetti, seduto sul gradino della porta d’ingresso di mia nonna. Nessuno ci credeva, e sovente dovevo dare dimostrazione di tale abilità a passanti e parenti increduli. Trent’anni dopo. Dormo poco. Cerco di andare a fondo alle questioni, curioso e rompipalle. Cerco di leggere anche tra le righe. Non canto se non in auto, ma qualcosa inevitabilmente si perde per strada.