Oggi qualcuno mi ha detto che chiudersi in se stessi è un atteggiamento infantile. Perché essere grandi significa anche prendersi la responsabilità delle proprie azioni e parole. Un guscio non protegge, isola.Queste parole mi tornano in mente da stamattina, ci penso perché la chiusura fa parte di un mio modo d'essere: non mi espongo più nel momento in cui avverto la fragilità di quello che mi sta intorno. In pratica pur di non farmelo cadere addosso o ferire chi mi sta vicino, innalzo un muro oltre il quale non solo chi resta fuori non può accedervi, ma anch'io dalla mia parte perdo la possibilità di vedere oltre.Di conseguenza un isolamento non aiuta. Sai perché tu riesci bene nel lavoro e nei progetti esterni?Perché porti "fuori" i tuoi spazi interiori. La sfera emotiva la liberi nel lato professionale, lì non alzi muri perchè sei sicura di te. Dovresti fare lo stesso anche con gli affetti. Lo so che dovrei fare così, e mi sto impegnando con tutta me stessa, ma per riuscirci dovrei acquisire padronanza nei sentimenti. Nel senso che sarebbe giusto riuscire a destreggiarmi come un equilibrista esperto sulla fune e non come un clown su un pallone: se non voglio finire di faccia a terra devo imparare.Poiché in amore perdo ogni mio controllo diventando autocritica, non so mai qual è il giusto equilibrio tra assenza e presenza, dare e avere, parlare e tacere, succede così che l'istinto prende il sopravvento e faccio casini laddove non voglio.Ecco, in questo posso definirmi infantile. Sicuramente una donna matura riesce a calibrare i tempi giusti, ma come si fa? C'è una scuola che lo insegna per caso? Non conoscendone una mi tocca il fai da te, bella merda però. Tuttavia l'insegnamento me lo sta dando l'esperienza, ma cacchio ho 35 anni mica 25... a che età si diventa maturi, voi lo sapete?
Un Clown
Oggi qualcuno mi ha detto che chiudersi in se stessi è un atteggiamento infantile. Perché essere grandi significa anche prendersi la responsabilità delle proprie azioni e parole. Un guscio non protegge, isola.Queste parole mi tornano in mente da stamattina, ci penso perché la chiusura fa parte di un mio modo d'essere: non mi espongo più nel momento in cui avverto la fragilità di quello che mi sta intorno. In pratica pur di non farmelo cadere addosso o ferire chi mi sta vicino, innalzo un muro oltre il quale non solo chi resta fuori non può accedervi, ma anch'io dalla mia parte perdo la possibilità di vedere oltre.Di conseguenza un isolamento non aiuta. Sai perché tu riesci bene nel lavoro e nei progetti esterni?Perché porti "fuori" i tuoi spazi interiori. La sfera emotiva la liberi nel lato professionale, lì non alzi muri perchè sei sicura di te. Dovresti fare lo stesso anche con gli affetti. Lo so che dovrei fare così, e mi sto impegnando con tutta me stessa, ma per riuscirci dovrei acquisire padronanza nei sentimenti. Nel senso che sarebbe giusto riuscire a destreggiarmi come un equilibrista esperto sulla fune e non come un clown su un pallone: se non voglio finire di faccia a terra devo imparare.Poiché in amore perdo ogni mio controllo diventando autocritica, non so mai qual è il giusto equilibrio tra assenza e presenza, dare e avere, parlare e tacere, succede così che l'istinto prende il sopravvento e faccio casini laddove non voglio.Ecco, in questo posso definirmi infantile. Sicuramente una donna matura riesce a calibrare i tempi giusti, ma come si fa? C'è una scuola che lo insegna per caso? Non conoscendone una mi tocca il fai da te, bella merda però. Tuttavia l'insegnamento me lo sta dando l'esperienza, ma cacchio ho 35 anni mica 25... a che età si diventa maturi, voi lo sapete?
