Chaos

Riporto da Veggiechanel.com


 In memoria di Margherita Hack L’ho saputo solo qualche ora fa. Questa notizia è riuscita a raggiungermi nel mio volontario isolamento dal mondo “civile” in una valle piena di verde e pace. Ero in stanza a leggere un romanzo in compagnia della mia cagnolina ed è stato come ricevere uno schiaffo in piena faccia. Un sms: «Volevo dirti che oggi è morta Margherita Hack.» Non ci potevo credere. Paradossale, la mia affermazione: aveva novantuno anni, non è nemmeno cinico dire che poteva capitare. Eppure, eppure non si è mai pronti all’estrema partenza di certe persone. Ho chiuso il libro, riempito lo zaino di carote e sono andata a darle in pasto a capre, cavalli, asini in compagnia della mia fedele amica. Nei momenti di rumoroso silenzio interiore come questo, solo loro riescono ad accogliermi. Non voglio scrivere un sunto della sua biografia, per quello c’è il web. Voglio scaricare a caldo su questo schermo l’emozione che forma un groviglio in pancia e che solo la scrittura forse riesce a dipanare. Desidero ricordarla a modo mio e vorrei condividere questo breve pensiero con chi vorrà leggerlo. Margherita, il nome di un fiore, fiore semplice e bello. Quello che disegnano i bambini quando vogliono disegnare un fiore. Tenace, dal gambo coriaceo. Emerson diceva che la Terra ride attraverso i fiori. Con te si è fatta una risataccia, la Terra, Margherita. La tua figura essenziale, il tuo stile irriverente, il tuo abbigliamento sobrio, la tua voce tagliente e ironica, il tuo accento toscano, il tuo sapere sterminato e la tua saggezza espressa in modo così scontato da sembrare banale. Non eri l’emblema della dolcezza, non certo di quella dolcezza femminea così propagandata e simulata tra seni e labbra tondeggianti, eppure eri mossa da un rispetto incomparabile.Vegetariana fin dalla nascita, figlia di genitori vegetariani, sei cresciuta spontanea come un fiore di un campo. Hai difeso i diritti degli animali con fermezza, come se fosse, ed è così che dovrebbe essere, un compito fisso sull’agenda di ognuno che sia dotato di profonda dignità e sensibilità. Cos'è, questa, se non autentica energia femminile? D’altronde, da una persona così, non ci si poteva aspettare nulla di meno: la difesa di questi innocenti per te era solo una sfaccettatura della tua vis adamantina che si preoccupava anche e inevitabilmente di diritti umani e giustizia sociale. Quello che dovrebbe muovere chiunque faccia scelte personali e politiche (non ho detto partitiche) ben precise. Determinata nelle tue risoluzioni, abbandonasti con rapidità i banchi di una facoltà che non aveva nulla a che fare con te, credo Lettere, e ti iscrivesti a Fisica mossa da un chiaro istinto: c’era un disegno? Non lo sapremo mai.Non ti ho mai scritto, non ho mai avuto la fortuna di conoscerti di persona, eppure ho sempre sentito una chiara vicinanza e sempre avuto una profonda stima nei tuoi confronti. Eri di quelle persone che quando te le trovi di fronte ti tremano i polsi, i cui occhi vivi e attenti parlano qualche momento prima che la bocca si apra. Innamorata prima di tutto della tua indipendenza, di pensiero e di azione, e dell’indipendenza degli altri. Una persona come dovrebbe essere, una donna come dovrebbe essere. Vorrei che tutte le ragazze e tutti i ragazzi fossero ispirati dalla tua forza, dalla tua tenacia, dalla tua storia e avessero la tua stessa libertà di pensiero. Lo sapevamo, non ti mancava molto da vivere, solo per un fatto statistico. Eppure a queste partenze non si è mai pronti, lo ribadisco. Una guida spirituale che se ne va, una perdita secca, un’intellettuale di spessore, un’anima di widia, forse ancora di più per me, frustrata nel mio desiderio di voler diventare molti anni fa un’astrofisica. Ti ricordiamo nella tua casa stipata di libri e gatti a parlar di distanze interstellari e di diritti e principi terreni. Ho scritto rivolgendomi a te: mi sono concessa un’ultima illusione. Sarebbe bello concludere questo paragrafo dicendo che stasera quando alzerò gli occhi per guardare il meraviglioso cielo che mi sovrasta vedrò...una stella in più. Sarebbe bello poterlo dire e pensare. Ma sappiamo com’eri tu: atea, laica, spartana. La toscanaccia più simpatica che ci fosse. Sei morta. Ora sei il nulla, come credevi tu. E questo ci fa ancora più male perché è come se morissi due volte. Grazie, Margherita. «Credo che uccidere qualsiasi creatura vivente, sia un po' come uccidere noi stessi e non vedo differenze tra il dolore di un animale e quello di un essere umano.» (Margherita Hack, Qualcosa di inaspettato) Scritto da: Francesca Fugazzi - 29 giugno 2013http://www.veggiechannel.com/IT/3/8ac36121-92d5-45df-9eb4-83ada4be3d54/In_memoria_di_Margherita_Hack.aspx