I Fatti

normale

Creato da unocometanti_1 il 09/02/2009

Parole

Trovare le parole

per dirti ti amo,

trovare la forza

per dirti amore

sono due cose

che in ogni uomo

non sono sempre uguali.

Vorrei gridare al mondo

le parole,

ma non ho forza

nè voglia

per farti sapere.

Il mondo naviga

lentamente nello spazio

eppure la vita

scorre veloce.

Il tempo passa

eppure,

non so dirti

Ti amo!

 

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destra

Post n°25 pubblicato il 18 Settembre 2011 da unocometanti_1

  • ALTRO CHE CENTRODESTRA: Squallidi papponi, escort clandestine, spacciatori di cocaina e malfattori sotto indagine... Ecco le penose frequentazioni di un premier vergogna!

Lui continua a dire di non vergognarsene affatto. Certo, anche Hitler diceva di essere convinto delle sue azioni. Ma il punto è che in tutta questa triste vicenda, al di là degl...

 
 
 

Napolitano zittisce l'abbaio scomposto di Berlusconi: "Il giusto processo è già garantito dalla Costituzione"

Post n°24 pubblicato il 12 Febbraio 2011 da unocometanti_1

  • Dura presa di posizione del capo dello Stato a poche ore dal lungo incontro avuto con Berlusconi: "Fuori da questo quadro solo le tentazioni di conflitti istituzionali e di strappi mediatici"
  • Lo sbraitare di Berlusconi gelato da Napolitano che gli ricorda la Costituzione italiana

 

il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

 

ROMA - In Italia, grazie all'attuale Costituzione, a tutti è garantito un giusto processo. E' questo in sintesi il messaggio che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha voluto mandare al Paese incontrando stamani al Quirinale il comitato di presidenza del Csm. Il capo dello Stato, fra le altre cose, ha ricordato, come ha già detto durante la Giornata dell'Informazione 1 che "nella Costituzione e nella legge possono trovarsi i riferimenti di principio e i canali normativi e procedurali per far valere insieme le ragioni della legalità nel loro necessario rigore e le garanzie del giusto processo". "Fuori di questo quadro - ha puntualizzato Napolitano - ci sono solo le tentazioni di conflitti istituzionali e di strappi mediatici che non possono condurre, per nessuno, a conclusioni di verità e di giustizia".

 

Una presa di posizione molto netta, al limite della bacchettata, che si è inevitabilmente ripercossa sull'incontro durato oltre un ora e un quarto avvenuto oggi pomeriggio al Quirinale tra il capo dello Stato e il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Un faccia a faccia, alla presenza anche del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, preceduto da notevole carico di tensione, dopo che fino all'altro ieri la presidenza della Repubblica lo aveva derubricato come 'inopportuno'  in seguito alle violente parole di Berlusconi sui pubblici ministeri e il documento del Pdl che definiva i magistrati di Milano "una avanguardia rivoluzionaria".

 

Secondo alcune indiscrezioni anche oggi il premier avrebbe ribadito al capo dello Stato che ogni fatto contestato dalla procura di Milano cadrà nel nulla, perché non c'è nulla di rilevante penalmente, e avrebbe quindi spiegato di essere vittima di un'offensiva giudiziaria fondata su accuse infondate che avrebbero un solo obiettivo, quello di mandarlo via da palazzo Chigi.

 

Il presidente della Repubblica, a quanto si apprende da fonti parlamentari, avrebbe ripetuto punto per punto quello che aveva già detto a chiare lettere nel pomeriggio: "Il giusto processo è garantito nella Carta, basta strappi sulla giustizia". Davanti a questi rilievi, il premier avrebbe assicurato che il governo non farà forzature, ma andrà avanti con le riforme anche sul fronte delle giustizia, senza strappi e ricorsi a decretazione d'urgenza, nel rispetto della Carta.

 

In particolare il presidente del Consiglio avrebbe garantito a Napolitano di avere i 'numeri' in Parlamento per continuare la legislatura e che la maggioranza alla Camera si sta rafforzando. Il colloquio si è concentrato anche sui temi dell'economia, alla luce del nuovo piano presentato dall'esecutivo per il rilancio della crescita e in vista dell'incontro di domani sulla vicenda Fiat con Sergio Marchionne. Ma oltre un ora di confronto non sarebbe comunque bastato a sciogliere il gelo degli ultimi giorni. 

 

Intanto l'intervento di Napolitano con la delegazione del Csm ha riscosso il plauso dal vicesegretario del Pd Enrico Letta. "Credo che le parole che il capo dello stato ha espresso prima dell'incontro con Berlusconi siano chiarissime. Noi difendiamo quelle parole, hanno tracciato un quadro e non si può andare oltre. Berlusconi ha varcato la soglia, non si può andare avanti così, perciò rinnoviamo la nostra richiesta di dimissioni per dare rapidamente la parola a cittadini di decidere da chi deve essere governato il paese".

(11 febbraio 2011)


pubblicata da Gianfranco Fini Presidente il giorno sabato 12 febbraio 2011 alle ore 12.14

http://www.repubblica.it/politica/2011/02/11/news/napolitano_csm-12339328/

 

 
 
 

ecco

Post n°23 pubblicato il 12 Febbraio 2011 da unocometanti_1

http://www.facebook.com/#!/notes/gianfranco-fini-presidente/napolitano-zittisce-labbaio-scomposto-di-berlusconi-il-giusto-processo-e-gia-gar/166097353438589

 
 
 

Ma Veronica Lario ci aveva avvertit

Post n°22 pubblicato il 20 Gennaio 2011 da unocometanti_1

pubblicata da Gianfranco Fini Presidente il giorno giovedì 20 gennaio 2011 alle ore 18.45
  • Bisogna chiedere scusa a Veronica Lario per non averle creduto del tutto

di Domenico Naso

 

Veronica Lario ci aveva avvertiti
Vi prego, qualcuno mi dia il numero di telefono della villa di Macherio. Sì, perché qualcuno lo deve pur fare, e vorrei tanto farlo io. Chiamare quel numero, presentarmi e poi dire soltanto una frase, quasi a bassa voce, con pudore: «Signora Lario, vorrei solo chiederle scusa e dirle che aveva ragione, che le cose che ha affermato mesi e mesi fa si sono rivelate vere, quasi profetiche. Ecco, è tutto, signora Lario. Mi scusi ancora. Anzi, ci scusi tutti, che l’abbiamo trattata da donna viziata e straricca, complice chissà di cosa, chissà per quanto tempo».

 

Ecco, questo vorrei dire a Veronica Lario. Perché l’ex signora Berlusconi ci aveva avvertiti. Lei sapeva. Lei ha detto quello che c’era da dire e noi dovevamo capire. Ha cominciato nel gennaio 2007 quando lui, il Cavaliere, ancora stordito dalla sconfitta di misura contro Prodi, si era lanciato in eccessive galanterie nei confronti della fresca onorevole ed ex-soubrette Mara Carfagna: «Se non fossi sposato ti sposerei». E ancora: «Con te verrei in capo al mondo». La risposta era stata durissima. E soprattutto strana, perché l’ex attrice Veronica non era, e non è, donna da copertina. «Questa linea di condotta – scriveva la Lario a Repubblica – incontra un unico limite, la mia dignità di donna che deve costituire anche un esempio per i propri figli, diverso in ragione della loro età e del loro sesso. Oggi nei confronti delle mie figlie femmine, ormai adulte, l’esempio di donna capace di tutelare la propria dignità nei rapporti con gli uomini assume un’importanza particolarmente pregnante, almeno tanto quanto l’esempio di madre capace di amore materno che mi dicono rappresento per loro; la difesa della mia dignità di donna ritengo possa aiutare mio figlio maschio a non dimenticare mai di porre tra i suoi valori fondamentali il rispetto per le donne, così che egli possa instaurare con loro rapporti sempre sani ed equilibrati».

 

Due anni dopo, Silvio è tornato al governo, la Carfagna è ministro, Veronica è a Macherio, nel suo confino dorato. In primavera si comincia a parlare di liste per le elezioni europee e circolano i primi nomi di veline, starlette, bonazze senza arte né parte ma che piacciono tanto, ma proprio tanto al presidente del Consiglio. Di nuovo, reazione furente: «Quello che emerge oggi attraverso il paravento delle curve e della bellezza femminile, e che è ancora più grave,  - dice la Lario all’Ansa – è la sfrontatezza e la mancanza di ritegno del potere che offende la credibilità di tutte e questo va contro le donne in genere e soprattutto contro quelle che sono state sempre in prima linea e che ancora lo sono a tutela dei loro diritti». E ancora, incalzando il marito ormai più che chiacchierato e dando una lezione di dignità a tutti noi, parlava di «figure di vergini che si offrono al drago per rincorrere il successo, la notorietà e la crescita economica». Rileggetela più volte questa frase, come ho fatto io prima di scrivere questo articolo. È profezia. È lucida visione. È vaticinio fin troppo facile su un uomo che conosceva bene.

 

Ma la parte che ci fa più riflettere, che metteva sotto la lente di ingrandimento le debolezze dell’uomo allo sbando, è la seguente: «Ho cercato di aiutare mio marito, ho implorato coloro che gli stanno accanto di fare altrettanto, come si farebbe con una persona che non sta bene. È stato tutto inutile. Credevo avessero capito, mi sono sbagliata». Siamo in molti, in troppi ad esserci sbagliati. Ci scusi ancora, signora Lario.

 

20 gennaio 2011

http://www.ffwebmagazine.it/ffw/page.asp?VisImg=S&Art=11099&Cat=1&I=..%2Fimmagini%2FFoto+L-N%2Flario_dn_int.gif&IdTipo=0&TitoloBlocco=La+Storia&Codi_Cate_Arti=46

 

 
 
 

Politica

Post n°21 pubblicato il 22 Settembre 2010 da unocometanti_1

A me non va di parlare di Politica in generale,ma vista la situazione del nostro Paese mi viene il nervoso...Come si fà a parlare di cose inutili come la casa di Montecarlo del cognato di Fini per un intera estate quando ci sono problemi molto più gravi?

Vi sembra normale risolvere i problemi di Berlusconi anzicchè risolvere i problemi economici del Paese?

Vi sembra Normale Voler Dividere il Paese dopo la morte di centinaia di patrioti?

Se questo per voi è normale allora siamo messi male!!!

 
 
 
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