Next 2.0

Bar B.Q.


C’è un vortice di polvere fuori e c’è vento che avvolge come un panno gelido. Le raffiche irregolari scompigliano le chiome degli alberi e terrorizzano l’erba. Se non stessi aspettando il mio caffè, potrei dire d’essere di fronte a un quadro naif, pieno di segni parziali composti da colori spalmati con pennelli  dalle setole sdentate e di strisce irregolari posate una dopo l’altra con cosciente pazzia. Non fosse una istantanea visiva d’emozioni raccontate al cuore, potrebbe essere la scena d’una tempesta totale, completa d’occhi ciechi, teste calve, bocche asciutte, cuori secchi e passanti opachi. Una di quelle che ogni tanto monta nel mio petto, scoppia nella testa e si dissolve negli occhi.“Ecco il suo caffè Dottore.”“Grazie Franchino.”Ha vinto lui! Franco continua a chiamarmi così, anche se "non sono dottore …” glielo avrò detto mille volte. Ma è stato come parlare al vento. Alla fine mi sono arreso e ho lasciato perdere.“Speriamo il caffè sia buono. Stamattina sono nato sbagliato, ogni tanto mi capita.”  La prima volta che me l’ha detto, glielo ho fatto notare.“Sei nato stamattina Franchino?”“Nasco ogni mattina Dottore, mi piace pensare così.”Il fatto è che sognare ad occhi aperti è un buon motivo per vivere in branco e tra sognatori ci si intende senza troppi giri di parole. Innamorarsi di un bagno e farsi scaricare dal cesso, pisciare ubriachi e scambiare due parole con le piastrelle. Senza scavarci troppo intorno, il concetto è che è più facile fare finta di niente, perché tutto è sempre più o meno niente.E perché niente è singolare, come la verità.  Per quanto ci si possa impegnare a inventare bugie per insidiarla, non c’è niente da fare; la verità è una sola. Per questo è singolare e la bugia è plurale.“Franchino!”“Mi dica Dottore.”“E’ già zuccherato?”“Uno e mezzo e schiumato. Come al solito.”Sarebbe bello entrare nella schiuma del caffè, sciogliersi nel  giro di un sorso e abbandonarsi al calore della saliva. Sarebbe bello come slacciarsi la pelle per cancellarne l’odore o spegnere il gelo per abbandonarsi al vortice, quando serve. La differenza che c’è tra desiderio e realtà è la stessa che c’è tra spirito e olio. Alla fine uno lascia una traccia e l’altro no.Ecco; qui da Franchino le differenze appaiono, ma sono apparenti. Io non sono dottore, lui non è barista e l’insegna che illumina l’entrata del locale non è una grigliata. Si legge barbecue, ma si scrive Bar B.Q.