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Lei non sapeva baciare


Riassunto : Una pedalata immerso fra natura, storia e pensieri fatta per tenersi in forma.Una pedalata a ritroso con i ricordi, tra fiducia data e trascurata, tra sogni e delusioni celati da un’ evento che ha segnato la vita di questo ciclista e quella di chi gli stava vicino.(… segue)“Aveva un modo tutto suo per baciami … le piaceva posare le labbra sulle mie, in modo che anche le punte dei nasi si toccassero.Prendendomi il viso tra le mani mi teneva così per lunghi attimi cercando di trattenere e farmi trattenere quella voglia fino all’ultimo … per poi darsi alla mia bocca incondizionatamente.In quei momenti le nostre lingue sembravano sciogliersi al contatto, cosi come i nostri corpi fusi in battiti di passione.Eravamo pazzamente innamorati, le chiesi di venire a vivere con me.Lei dovette superare le resistenze familiari, i loro genitori non acconsentirono ma dovettero a malincuore cedere.E la vita per noi divenne speciale, eravamo persi tra passione ed entusiasmo, facevamo progetti per il futuro, tra noi c’era intesa e complicità, ci dicevamo tutto, decidevamo insieme cosa fare … sempre.Anche quando si trattò di accettare o no la proposta che mi fecero al lavoro.C’era da andare in Inghilterra per un po’ … nuove responsabilità, un progetto tutto per me da portare avanti, insomma una ghiotta opportunità  per fare un salto di qualità.Non mi fece nemmeno finire … sentii da lei quello che volevo dicesse … mi disse che per me era importante, che avrei dovuto accettare, che una volta arrivato avrei trovato il modo di continuare a stare insieme.Sapeva che non sarebbe stato facile trovare un’ appartamento in affitto … i prezzi, la lingua, l’ambientamento, gli impegni di lavoro … ma lei avrebbe aspettato … già … avrebbe fatto tutto per me … questo mi disse,  regalandomi conforto, sostegno, fiducia ed un pezzo della sua vita.Io non ero convinto … ed avrei dovuto dar retta a mio istinto … in fondo siamo animali con un’anima noi … a volte le cose le intuiamo … bastava dar retta a quello.Invece mi feci travolgere dalla mia ambizione, consolato dal suo entusiasmo, e rassicurato dalla sua fiducia partii.Fù tutto più difficile del previsto ovviamente, mi impegnai allo spasimo cercando di non deludere chi aveva investito su di me.Ma dovevo prevederlo e non lo feci.Quando mi resi conto che stavo trascurando la cosa più importante della mia vita, piantai tutto e tornai avvertendo a malapena che sarei stato via un paio di giorni.Era la cosa più importante della mia vita … la cosa più importante, ed il destino presentò il conto … in modo subdolo, e me lo presentò senza avvertire.Ma sarebbe bastato darle un po’ di fiducia, un pizzico di quella che aveva dato lei a me.Sarebbe bastato !!La incontrai proprio davanti casa, assieme a Max , un suo amico d’infanzia, che era diventato poi anche mio.Aveva la testa fra le sue braccia, e lui le stava accarezzando i capelli.Il mio cuore si fermò, in testa i pensieri piegarono in ragionamenti avvalorati dall’evidenza, senza che chiedessi almeno un “Perché” di incertezza.Lo strappai da lei e gli diedi un pugno, poi un altro seguito da una spinta ed un calcione in mezzo alle gambe.Cadde a terra, cercava di difendersi dalla mia aggressione più con le urla che con le mani, sorpreso da quella violenza.Era già troppo tardi per chiedere “Perchè, dimmi solo perché” … ora continuavo a dirglielo, ma non ragionavo più, ed ero accecato dalla gelosia e dalla rabbia.Con lui a terra Giulia si mise in mezzo, cercando di calmare la mia ira e salvare Max da un’ingiusta punizione.Lo fece usando il miglior modo che conosceva per baciarmi, prendendomi il viso tra le mani e tenendomi così … con le punte del naso quasi a toccarsi … sperava di calmarmi almeno un pò.”Cercavo un sorso di whisky , invitai Coso Lercio a darmene un po’ dalla bottiglia, più per prendere fiato che per altro.La serata cominciava a farsi umida, le parole uscivano addensate in nuvole di vapore bianco.(continua …)