Next 2.0

Il cardigan


Le piaceva indossarlo e girare per la casa vestita di solo, morbido ed accogliente cardigan di lana.Ci cascava dentro ma quando prendendolo per i bordi se lo stringeva addosso il calore la pervadeva, e la pelle irruvidiva in brividi di piacere.L' aveva cercato lì dove ricordava fosse il suo posto, e con stupore lì lo aveva ritrovato.Sembrava desiderasse di essere indossato, così dopo essersi spogliata per mettersi comoda, lo aveva messo sù.E girava per casa curiosando quà e là abbracciando il maglione, sistemandoselo ripetutamente.Un'album di foto poggiato sul tavolinetto basso davanti al divano attirò la sua attenzione.Si accomodò sui cuscini poggiandosi sul bordo, con le gambe scoperte ma composte ad offrir appoggio a quell' oggetto.L'unica tacita testimonianza di novità a spezzare la familiarità di quella stanza.Non ricordava quell'album, lo aprì incuriosita anche per questo.Soggettive, panorami e macrodettagli in primo piano dalla nitidezza stupefacente erano le foto che vi erano collezionate.Una successione eterogenea di scatti digitali con le inquadrature abilmente manipolate trasformandole in istantanee bianco e nero, o virate e dal sapore vintage, oppure a colori a volte appositamente saturati.Era un'album composto da foto intense e vagamente retrò.Questa era l'intenzione che l'artista aveva nel realizzarle ?Suscitare emozioni forti dal sapore radicato, come lo sono i ricordi più cari ?A questo stava pensando Tess quando sentì il rumore di chiavi girare nella serratura ... due mandate ed uno scatto come allora.Quando Marco entrò era intento a sistemarsi l'asciugamani sul collo dopo esserselo passato sulle labbra per liberarle dal sudore.Ritornava dalla corsetta in pineta e questa era un'abitudine che lei conosceva.La vide ma restò immobile e senza parole, incredulo che fosse lei, e che fosse di nuovo lì.Tess lo guardò negli occhi, un lungo sguardo alla ricerca di Marco … il suo Marco, poi abbassando i suoi gli disse :"E' colpa mia Marco, scusa !"Lui non capiva a cosa alludesse, stupore e sorpresa ne disegnavano il volto ma serravano stretta la gola, impedendogli di parlare."Ho spento la luce dei tuoi occhi, me li ricordavo di un' azzurro intenso come quello di queste foto"Marco stava lì, come un pugile chiuso all'angolo.Subiva l’incalzare dei colpi a cui era costretto dai sentimenti per quella donna, ed era capace solo di ascoltare e respirare denso.Lei si alzò e, stringendo quel cardigan al corpo, le si avvicinò cercandolo con la mano, e bagnandosi di sudore passando sulla guancia.Un tempo le avrebbe dato fastidio farlo, ora ne aveva bisogno."Mi piace fare foto ... poi le ritocco ... ho imparato a farlo! Da un pò … ho parecchio tempo libero."Marco riuscì a dire solo questo cercando così di sgusciare fuori dall'angolo, strappando quelle parole all' emozione che a fatica gli permetteva persino di pensare.Quando Tess fece per avvicinarsi di più, lui la fermò, fingendo di accorgersi solo all'ora del cardigan."Ti piace ancora indossarlo Tess ?""Si Marco, avevo dimenticato quanto calore si senta indossandolo.""Già, il calore … faccio una doccia svelto, non ci metto molto.""Non ho fretta, ti aspetto volentieri ... se me lo permetti."Un sospiro che sapeva di sollievo anticipò un'intenzione di carezza questa volta di Marco.E la mano gli si inumidì quando fù lui a passarla sulla guancia di Tess, regalando ai suoi desideri qualche certezza in più ... lei non ritornava da una corsetta in pineta !!Il cardigan è un riflessodigitale di Lauro