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30 centesimi


A volte penso che la memoria di quello che è stato assomigli al retrogusto lasciato dai sapori; una specie di linguaggio dei sensi che ti riporta indietro.Ho sempre più la consapevolezza che quando curioso tra i momenti passati, è come se cercassi una frugale capacità di esistere.Penso a quello di indelebile che è stato, e quanto valore potrà avere per quel che sarà.Penso che le cose del passato irrecuperabili nell’oggi, sono impensabili per il domani.Come la piazzetta del pozzo vecchio … avrà sempre il gusto pesca, anguria dispettosa e corse a perdifiato.Come il bar di Beppe … tavolino tondo, calzoncini corti e chinotto servito per la prima volta da un adulto, il mondo sembrava mio.Come il pino alto dietro la stazione dal sapore di rossetto e fumo, testimone di chissà quanti primi baci … è ancora li ed a passarci davanti quel sapore lo sento ancora in bocca.Come le stradine del centro al gusto di crostata e caffè macchiato dopo aver giocato all’amore, consumati alla caffetteria dal privee discreto … ci andavamo, parlavamo fitto e ci tenevamo per mano; la mia bocca sa di quel nero e crostata stamattina.Penso che i posti nascondano i momenti in cui qualcosa è esistito, e li custodiscano a testimonianza di un essere stato, e li restituiscano a modo loro a chi li ricorda.Entro nel caffè ed ordino un caffè macchiato, mescolo poco e lascio il cucchiaino sul bordo del piattino.Berlo è come assaporare la vita, leggero all’inizio … se è fatto bene, gradevole a metà … dolcissimo alla fine, anche se con qualche fondo.Bevo con nostalgia, sento netto il retrogusto di crostata che avvolge il mio cuore, guardo il bancone dei dolci … la crostata non c’è più.Lascio 30 centesimi di mancia, ringrazio ed esco.30 centesimi è un riflessodigitale di Lauro