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Nocciolina


Il sole fà capolino attraverso le fessure della casetta, ed il fascio di luce lo colpisce sul muso.E' vecchio, glielo dicono i suoi occhi che vedono appannato, glielo dicono le sue ossa malandate, ed in fondo glielo dice l' innata consapevolezza che la natura regala.Apre un'occhio e punta quel bagliore andandolo a cercare con l'umido del naso. Le orecchie si rizzano più per abitudine che per altro, lo faceva quando sentiva la sua voce per poi scodinzolare al ritmo del battito del cuore. Erano bei tempi quelli, fatti di passeggiate nel parco e corse a perdifiato sulla spiaggia. Fatti di pacche sulla groppa e grattatine in testa. Anche quella volta che lo scoprì con le zampe nel sacco. Ogni tanto spariva per qualche ora, ed al ritorno faceva sempre un po più l'affettuoso, cose da cani insomma !Andava davanti ad una pizzeria, e quando usciva qualcuno con qualcosa di fumante, il suo sguardo sembrava dire:"Date un piccolo morso di pizza a questo misero cagnolino solo ed affamato."Il risultato era quasi assicurato, con quegli occhi supplichevoli e bocca slinguazzata a cui non si riusciva a dire di nò. Poi un giorno il padrone lo seguì deciso a scoprire l'arcano, e lo trovò li intento in questa pratica. "Nocciolina, ma cosa diavolo stai facendo quì !"Scoperto con le zampe nel sacco, non fece come qualsiasi altro cagnolino che avrebbe reagito scodinzolando per chiedere perdono. Nocciolina lo guardò come sorpreso ed infastidito da quella presenza quasi a dire ... "Chi io ? Nulla !" Poi si girò sdegnato andando via al piccolo trotto con la coda dritta ed indispettita. Si ritrovarono a casa a mangiare pizza insieme, senza che null'altro accadesse se non carezze ed una ciotola d'acqua.Perchè era così con lui, ci si accorgeva delle cose senza fronzoli e spiegazioni.Anche quando era tempo di Natale; Nocciolina se ne accogeva dalle tante luci accese anche di notte, e da quegli improbabili Babbo Natale arrampicati sui balconi messi lì dagli umani. A lui invece piaceva l' albero e sotto l'abero il presepe, piccolo e tutto illuminato. Come quello che faceva il suo padrone, restava delle ore a guardarlo  ... accucciato ai suoi piedi. Si facevano compagnia così e spesso capitava che si addormentavano anche così, uno per terra l'altro sulla poltrona.Di solito era Nocciolina che si svegliava, una grattatina e lui andava a letto. Lo fece anche quel giorno, quello in cui lui non si svegliò. E non capì il perchè, nemmeno il perchè di quegli sconosciuti che si susseguirono per tutto il giono dopo, e nemmeno il perchè venne il fratello del suo amato padrone a portarlo via. Aveva un giardino, il suo posto era quello ora e non poteva stare in casa. Non era male ma gli mancavano le grattatine e tutto il resto. Da quei giorni un pò di tempo era passato e doveva essere di nuovo Natale ... perchè erano ricomparse le luci tutt'intorno anche di notte assieme a quei fantocci rossi arrampicati.Il sole faceva capolino attraverso le fessure, ed era pomeriggio. Era ora di chiudere gli occhi e di smetterla di chiedersi perchè. Ma sarebbe stato il più bel Natale questo per lui.Fatto di corse a perdifiato, di pizza ed un pò d'acqua. E poi avrebbe potuto accucciarsi ai piedi del suo padrone di nuovo ... e persino guardare l' albero e sotto l' albero il presepe.Nocciolina è un riflessodigitale di Lauro