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La stanza del lupo


La luna è sua alleata. Ha in sé i segreti della conoscenza e della saggezza, ed ululargli significa mettersi in contatto con la parte più intima, quella .... appena sotto la superficie della coscienza.La prima cosa che fece entrando, fu di cercare con gli occhi l’angolo più lontano.Le tele erano appoggiate li, una dietro l’altra, intatte. Quel bianco lo indispettiva, sembrava una sfida che non sapeva più raccogliere. “Un tempo di fronte ad una tela tutto il resto scivolava via come gocce di pioggia sopra il pelo di un lupo.” pensò mentre si avvicinava.Le avrebbe prese a calci se un minuscolo segno bruno sulla prima non avesse attirato la sua attenzione; strizzò gli occhi per metterlo a fuoco.La scostò per controllare la seconda, poi la terza fino ad arrivare all’ultima.Ogni tela ne aveva uno nell'angolo a lui più lontano. Somigliava vagamente ad un lupo accovacciato, ma potevano essere anche le cime di due monti abbozzati o i resti di un insetto infinitesimale.Sorrise pensando che spesso le cose non sono mai come sembrano, quel bianco per esempio non era poi così bianco … provò a raccogliere la sfida. Prese tavolozza, pennelli e cominciò a dipingere; prima timidamente, poi con sempre maggior  vigore.Ogni tanto guardava quel minuscolo segno all’angolo. Sembrava proprio un lupo accovacciato intento a respirare. Pensò agli odori; ai lupi piace l’odore di corteccia, di muschio e di terra! Mentre lì si percepiva solo quello della polvere e dei colori.Gli odori raccontano storie, danno un senso al giorno e lo differenziano dalla notte.Una luna ecco cosa ci voleva!  Una luna ed una radura in cui poter affondare le unghie e dare ai gesti il giusto vigore; deve essere speciale la sensazione della terra nelle unghie prima del balzo.Aspettare immobili in agguato la preda, anche se nell’attesa ci si scorda di avere un corpo, di avere pelle e pelo e si finisce per confondere la pioggia con il sole, il freddo o la neve.Una luna, una luna ed una radura … per avere coscienza di se nel giusto modo era quello che ci voleva!Da molto non dipingeva così; credeva di essersi definitivamente perso tra tutto quel bianco che non è colore eppure li contiene tutti!Che distorce ogni certezza, che disorienta, che invecchia ...“E’ così che inizia il declino ?” quante volte se lo era domandato quando si sentiva completamente esaurito, inerme, steso sul fondo di se stesso, delle cose che era, delle cose che faceva.“Come riuscire a riempire questo senso di incompletezza che è come mangiare aria e non volare … e vagare … vagare nel silenzio!” si chiedeva.Perchè avvertiva le emozioni … quella miriade di piccoli sensi incompleti, lui li avvertiva.Avvertiva cosa si cela dietro un sorriso, uno sguardo, una disperazione; sapeva che si piange, si dimentica, si tradisce, si mente e si ride e che tutto questo si riesce a superare in qualche giorno, o qualche mese o qualche anno.Se si vive e basta! Ma se si vuole di più? Se si cerca di andare oltre le immediatezze e le superficialità?Perdersi è il rischio? Cosa c’è oltre, oltre quel bianco che resta bianco pur essendo la somma di tutti i colori. Lui non voleva perdersi, semplicemente i colori voleva riuscire ancora ad usarli tutti.Questo pensava mentre sulla tela c’era già una radura.Quel minuscolo segno era ancora li, sembrava in attesa; prima o poi  sarebbe venuto il suo momento!Era più nitido ora, non c’era dubbio era proprio un lupo accovacciato.La luna era quasi completa, quella tela ne aveva bisogno, lui ne aveva bisogno.Se si avesse coscienza che tra i bisogni del mondo ci sono i sentimenti, le passioni, gli orizzonti inesplorati, i misteri e gli spazi selvaggi.Luoghi come il margine di un bosco, una radura ed una luna dove lasciar vivere un lupo.A quel segno all’angolo della tela non serviva altro, per affondare le unghie nella terra e saltare fuori da tutto quel bianco.Non era necessario aspettare oltre, non c’era nient’altro da pensare … nient'altro da dire.Solo ululare, finalmente ululare!!La stanza del lupo è un riflessodigitale di Lauro