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Venere


Già pregustava il sapore caldo del suo pasto, con la fame che finalmente, morso dopo morso, si sarebbe placata dopo la lunga attesa.Oppure ne avrebbe fatto un sol boccone della preda; un dettaglio questo!C'era solo da scegliere il momento giusto, non doveva sbagliare perchè era stato molto fortunato.Aveva percorso distanze interminabili.Aveva vagato per lungo tempo nel vuoto più assoluto, senza trovare nulla che potesse saziare il suo appetito, poi quasi per caso, il bottino inaspettato.Un branco di nove prede, che giravano placide. Ignare del pericolo incombente, si godevano il calore del sole.Era abbastanza distante da non poter essere visto, per cui avrebbe potuto scegliere con calma.Scartò le più grandi e le più piccole; ne rimasero due.Scelse quella che all'apparenza sembrava più calda, dal color nocciola.Cominciò a fissarla tralasciando l'altra di colore blu.Era teso ed all’erta, pronto allo scatto finale che lo avrebbe portato addosso alla vittima designata."Chissà se da qualche parte esiste una creatuta con il mio stesso destino!Costretto a vagare costantemente alla ricerca di cibo per sopravvivere."Il balzo spietatamente letale si consumò in un istante, distogliendolo dalla disperazione che andava montando.E fù imponente, come lo sfavillio con cui la preda venne fagocitata tutta intera!A qualche milione di chilometri di distanza, nella stazione 3 della Control Room dell' Osservatorio Astrofisico di Asiago di Vicenza,  l'astronomo Bruno Cerri si strofinò gli occhi, prima di controllare di nuovo il monitor collegato al Galileo. Poi distolse lo sguardo, si tolse gli occhiali e pensoso li pulì con attenzione.Quindi guardò ancora.“Sono due le cose; o è uno scherzo, o la tempesta magnetica appena passata si è mangiata qualche bit del software che gestisce le immagini catturate da Galileo!” pensò.Venere era appena scomparso.Venere è un riflessodigitale di Lauro