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Doll


Era come i desideri, intoccabile ed inarrivabile.Non c'era giorno che non mi fermassi a guardarla, ma lo facevo da lontano.Mi sentivo come uno che cercava il sole e si accontentava dell'ombra, ma non mi pesava.Il desiderare era un mondo che non mi apparteneva se non al buio.Un giorno ascoltai il bottegaio che la ospitava.Diceva ad un cliente, che usava capelli veri per incollarli alle bambole.Così decisi di provare ad uscire dall'ombra.I miei capelli per quella principessa dalle trecce corvine.Passavo ogni giorno, per controllare che nessuno me la portasse via.Quando i capelli furono lunghi abbastanza, mi feci coraggio.Entrai nel negozio per proporre lo scambio di buon ora, ma lei non era in vetrina."La starà pettinando." pensai.Invece era sul bancone, sdraiata, nuda e solo qualche ciocca ancora le ornava la testa.Usata come pezzi di ricambio.Avevo negli occhi la disperazione e di fronte il bottegaio che guardava stupito.Mi sentii improvvisamente stupido ed inadatto.Scappai davanti a quello sguardo, senza voltarmi mai.Continuai a correre, finchè ebbi fiato.I desideri sono spesso così!Inadatti.Restano bellissimi solo quando albergano nei pensieri.Doll è un riflessodigitale di Lauro