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Il dubbio


          
Ho lottato per conservare la concentrazione sulle ragioni della razionalità, come fa  un funambolo quando perde l’ equilibrio lungo la fune, passo dopo passo.Poi ho perso la pazienza, tra gli appigli della ragione la fune ha avuto un sussulto di troppo e le sono caduto addosso.Come spina infetta conficcata nella carne, con voluttà mi ostino a ravvivare il mio fine.Non mi aspetto che lei capisca il senso del dolore che le procuro.Trascurare le linee che definiscono i contorni sarebbe sbagliato,  ma quanto lo sarebbe escludere il resto ?Voglio solo che capisca questo!L’esperienza non rende saggi quando si perde in preconcetti ed astrazioni.Riuscire ad arrivare dentro il racconto delle cose è la vera scommessa!Le dissi allora:“Mi manca la vibrazione della tua voce, la profondità del tuo respiro, l’ anima della tua mano.”A queste parole il suo sguardo cambiò, si ritirò verso il basso.E fù quel gesto, discreto e profondamente riservato, come può fare solo chi sa il senso di quelle parole, a stravolgere le mie convinzioni.Chi ero io, spina oppure carne ?Il dubbio è un riflessodigitale di Lauro