Non lascerò tremare le tue mani
ma nemmeno che la bocca assaggi senza tormento.
E mentre la voglia ridisegnerà il volto
invaderò di carezze il corpo.
Poi diventerò eco,
ai rumori della carne inchioderò parole,
assegnando virgole ai silenzi,
per poi riempirli di morsi morbidi.
Saranno i miei discorsi scritti sottopelle per te,
che come acqua piovana rimuoveranno argini,
e mentre la coscienza toglierà il bavaglio all’indecente cercarti,
levigherò le forme rugose del desiderio,
colando ragione e tracimando fremiti tra vocali ingoiate.
Poi tra vertigini sublimi,
trasformerò le mani in singhiozzi .
Scioglieranno i nostri corpi,
piegandoli all’assenso totale.
E solo allora ci trasformeremo,
diventando contorni di felini affamati.