Racconti & Real Life

Post N° 7


Un colpo secco alla tempia. Apro gli occhi di scatto e torno seduta. Al mio fianco un pallone colorato. Porto entrambe le mani sul pallone mentre lo sguardo  guarda accanto ad esso e vedo dei piedini abbronzati, lo sguardo sale lungo le gambe magre, un costumino a slip verde, il busto magro, il viso abbronzato come il resto del corpo. Il bambino mi guardo sorridendo un po' preoccupato, lo sguardo vispo di bambino e la sua voce squillante:<Scusi non volevo colpirla!>Oddio, mi ha dato del Lei! Sono un dinosauro rispetto a loro. Quindi noto alle sue spalle altri ragazzi. Sorrido sollevando da terra il pallone Il bambino l'afferra correndo poi via insieme agli amici. Rimango seduta, alzo per un istante gli occhi al cielo, il sole spende altro. Deve essere all'incirca mezzogiorno. Mi alzo dopo aver frugato nello zaino alla ricerca del portafoglio. Mi dirigo verso il bar, una bottiglia di te fresco. La bevo a piccoli sorsi. Il refrigerio che mi procura è una piacevolissima sensazione. Butto la bottiglietta nel cesto e muovo alcuni passi per tornare all'asciugamano, la sabbia è bollente e io sono a piedi nudi. Affretto il mio passo e giunta all'asciugamano mi siedo nuovamente incrociando le gambe. Butto nello zaino il portafoglio ed estraggo il lettore MP3, le dolci note di Bob Marley risuonano nella mia mente ora. Osservo il mare, la sua superficie brillante, l'orizzonte, la superficie leggermente increspata e poi le onde, la risacca, la schiuma, la sabbia, i castelli costruiti dalle bambine.Ricordo quando ero piccola, al mare coi miei genitori. Io e mia madre poco distanti dal bagnasciuga a costruire enormi castelli di sabbia, io ero la principessa. Li decoravamo con conchiglie raccolte al momento, il fossato attorno al castello e mio padre che alla fine dell'opera mi scattava una foto accanto al capolavoro. Distruggerlo con loro a finegiornata. Già perchè è diverso distruggerlo da soli e lasciare che sia qualcunaltro a distruggerlo.