Racconti & Real Life

Post N° 16


Ti avevo visto un paio di volte nella sede del partito, arrivavi verso la fine delle riunioni, aspettavi che finissero e te ne andavi subito dopo con tuo padre. Eri carino ma non ti avevo notato. Dopo un mese vieni ad uno dei nostri banchetti, proprio il giorno prima di Pasqua. Ci salutiamo e giuà nel primo sguardo che si siamo scambiati abbiamo inteso qualcosa...poi tutto il pomeriggio a far propaganda. Tu che scherzavi con me, mi prendevi in giro e poi mi abbracciavi. Andiamo a fare un giro io, te e un altro ragazzo. Tu continui a sfiorarmi le mani, le braccia. Contatto visivo costante. E poco m'importava se hai 19 anni e io 25. Stavamo solo scherzando... Poi a fine giornata mi abbracci e mi prometti ci saremmo visti presto... E dev'essere in quel momento che il profumo della tua pelle è arrivato al mio cervello, così, prepotente.Nei giorni successivi rintraccio tuo fratello e chiedo il tuo numero con una scusa. So che hai la ragazza ma non m'importa. In quel momento pensavo solo al partito. No non è vero, in quel momento ero anche una donna che si sente terribilmente sexy e decisa. Quando rispondi e senti la mia voce rimani sorpreso. So che hai la ragazza e non m'importa. O forse sì. Parliamo. Tu che sussurri al telefono con la tua voce, un po' troppo profonda per i tuoi 19anni. Forse la cosa che mi attira è che sarebbe tutto fuori dagli schemi. Forse il fatto che sei meridionale come me. E noi che abbiamo il sole che scorre nel sangue siamo diversi dai milanesi. Ci sentiamo attratti tra di noi... Chissà poi perchè. Chiudiamo la telefonata promettendoci che ci saremmo visti il lunedì sera alla riunione.Tu arrivi e mi fai lo squillo, io sono in ritardo. Arrivo con il mio passo. Corto ma deciso tutta via delicato. E tu sei lì fuori dalla sede ad aspettarmi. Arrivo e mi abbracci... ma va bene mi abbracciano tutti per salutarmi quando arrivo. Ma tu hai quel modo di abbracciare che avvolge e tu non dai i 3 bacini accennandoli, appoggi sulle mie guance le labbra morbide in un gesto così delicato eppure appare quasi intimo. E sì non ci siamo più abituati a impiegare il tempo anche per salutare....Fumiamo una sigaretta facendo quattro chiacchere con tutti e non stacchi gli occhi da me, mi sento un po' in imbarazzo, oddio un po' tanto... Poi entriamo tutti in riunione e io e te siamo gli ultimi. Mi afferri per il braccio mi giro e sei con il tuo viso a pochi centimetri dal mio. Sorrido e ti sussurro "dai andiamo" e ti siedi accanto a me. Io tra te ed Ema. Lui un amico con il quale ridere e scherzare senza malizia alcuna. Solo tanto affetto e simpatia. E tu, tu con quegli occhi così profondi e scuri. E il mio cervello che mi dice di non civettare con te. Sei piccolo. Hai 6 anni meno di me. Non va bene. Tu hai una ragazza che ha più o meno la tua età. E mi basterebbe poco per far crollare la vostra storia. Mi basterebbe giocare un po' di più con te. E distruggerei i sogni di quella ragazzina. E non lo so, ma durante la riunione si parla e si discute, tu ti inclini appena verso di me con la testa e mi sussurri che hai caldo...Sorrido e un filo arrossisco...Seduti l'uno accanto all'altra con braccia incrociate le nostra dita giocano, si sfiorano, di prendono e poi è come sentire i tuoi pensieri su di me. Tu ti alzi e vai in bagno, io vado fuori a fumarmi una sigaretta all'aria aperta...Tu mi raggiungi e mi guardi, mi dici che ti piacio, che non è giusto ma mi pensi, che avevi voglia di vedermi e mi fa strano che un ragazzino mi dica queste cose. Finisco di fumare e butto via il filtro, butti via anche tu la sigaretta anche se non è finita, in un attimo mi afferri per i passanti dei jeans e mi attiti a te, non so come siamo abbracciati, appoggi appena le tue labbra al mio collo e un brivido mi percorre la schiena. Faccio per allontanarmi e mi trattieni...stiamo giocando con il fuoco, ti chiamo per nome "non è il caso, è meglio tornare dentro, hai la morosa e non è giusto". Sti cazzi alla mia coscienza... Torniamo dentro, prima io e mentre rientro escono altri, poi rientrate tutti insieme. Io che vorrei alzarmi e chiederti di smetterla di guardarmi così. Finisce la riunione e tu e tuo padre ve ne andate subito. Prima saluti tutti, mi abbracci e mi dai un altro di quei baci morbidi. Mi sussurri "ci sentiamo". La riunione finisce, ci ritroviamo tutti in strada a parlare. Tu mi chiami su cel. Sei in crisi. Sensi di colpa. Diviso tra l'affetto che provi per la tua ragazza e l'attrazione che provi per me. E io che faccio? Bho.anche stamattina mi cerchi. Ci vediamo al mio rientro dal lavoro. Dici che vuoi parlarmi. Stronzate lo so che vuoi vedermi. Vedremo che cosa accadrà...