Rime zoppe

L'apoteosi della bella gnocca


L’apoteosi della bella gnocca.Così si potrebbe chiamare la tendenza ultima delle aziende multinazionali di assumere tra le proprie “risorse umane” un nutrito numero di ragazze che non sfigurerebbero in un concorso di bellezza. Nel giro di un paio di anni, nella mia come in molte altre grandi aziende, i corridoi si sono riempiti di queste ragazze di bell’aspetto (nomate “stagiste”) che sfilano, letteralmente, indossando capetti castigati e scarpe vertiginose.
La stagista (o lo stagista, molto meno numeroso) è una delle figure professionali createsi da poco che hanno, tra i loro doveri:·  seguire le indicazioni dei tutor e fare riferimento ad essi per qualunque esigenza di tipo organizzativo o per altre ipotesi. ·  rispettare il dovere di riservatezza sui processi produttivi, sui prodotti o su altre notizie inerenti all’azienda, conosciute sia durante che dopo il tirocinio. ·  rispettare i regolamenti aziendali e le norme in materia di igiene e sicurezza sul luogo di lavoro.(progetto formativo e di orientamento, allegato al DM n. 142/1998)ma che in realtà vanno ad alimentare tutto un mondo di precariato e di inconsistenza economica a causa dei quali un ragazzo o una ragazza assunti in questo modo non potranno mai contare sulla sicurezza di un lavoro stabile. Ma non siamo qui oggi per giudicare i capestri cui sono sottoposti questi giovani lavoratori, quanto per comprendere il metodo con il quale vengono scelti e che sembra solo quello “estetico”. Si fa presto a dire che la donna ha fortunatamente superato il “pregiudizio” della bellezza fisica e tanto le gnocche quanto le ragne hanno le stesse possibilità. Alla luce dei fatti non è affatto così! Se poi volessimo analizzare le effettive capacità di queste giovani, sono pronto a citare un episodio.Facevo parte di un team di lavoro cui partecipavo come anziano e tollerato membro; ci presentarono questa ragazza che per ovvie ragioni di anonimato chiameremo “ROSA”.”Ora Rosa ci parlerà del nuovo prodotto “COCCORICCO!” annunciò tutto trionfante il suo tutor (vedi sopra).Lei fece tre o quattro smorfiette, s’aggiustò la ciocca e, leggendo paro paro da un foglietto che s’era portato appresso, cominciò a parlare. Non aggiunse nulla di suo (il foglio lo aveva scritto sempre il suo tutor) ma terminò con una risata che spiazzò tutti e che risultò alla fine la cosa più interessante dalla riunione (brain storming li chiamano).Intanto in questo modo si mandano a casa persone competenti nel proprio lavoro, esperienze importanti per fare posto a giovani incompetenti e che vengono “usati” per qualche mese e poi dirottati altrove e che l’esperienza non la faranno mai.