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Inno a Roma - Puccini

Tratto da: http://www.youtube.com/watch?v=OOYaU0NUrg0
Pubblicato da: SpiritoDiAcciaio

 

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"In nome del popolo italiano"

Post n°59 pubblicato il 30 Novembre 2013 da Risocita

COSTITUZIONE ITALIANA
Art. 101.

La giustizia è amministrata in nome del popolo.

I giudici sono soggetti soltanto alla legge.

------------------------------------------

Per meglio capire, è il caso di iniziare la disamina scomponendo i termini di questo basilare articolo:

Il popolo "SOVRANO" elegge i propri rappresentati, deputati a fare le leggi e a farle applicare.

I giudici e i magistrati tutti sono deputati ai relativi ruoli per semplice concorso e, come cita l'articolo costituzionale, per trovare giusta legittimazione, devono assoggettarsi esclusivamente alle leggi emesse dai rappresentanti ELETTI dal popolo.

Se un magistrato utilizzasse il potere di cui è stato investito per scopi arbitrari, che esulassero e alterassero il senso delle leggi, amministrerebbe la giustizia solo a nome suo e di coloro che ne condividessero l'iniquo operato.

Se un magistrato pensasse di utilizzare la giustizia per disarcionare dal potere legislativo/esecutivo uno o più rappresentanti del popolo eletti democraticamente, violerebbe la democrazia e il potere di giudizio che spetta solo a noi POPOLO SOVRANO in cabina elettorale.

In tali frangenti, sarebbe più che legittimo non rispettare le sentenze, anzi, combatterle per sradicare la malapianta.

Meditate giudici allorché reciterete la formula "in nome del popolo italiano", perché potrebbe darsi che tanti italiani se ne volessero dissociare per non apparire conniventi in una palese ingiustizia.

 
 
 

Kyenge e affini

Post n°58 pubblicato il 07 Novembre 2013 da Risocita

 

Dichiarazioni estratte da:
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/Kyenge-Sono-nera-e-ne-sono-fiera-LItalia-non-e-razzista-giu-i-muri_32151877248.html

Roma, 3 mag. (Adnkronos/Ign) - "Non sono di colore ma sono nera e lo dico con fierezza. Bisogna imparare a usare la terminologia giusta per chiamare le persone".

Quindi la signora Kyenge si rivela anche inconfutabile linguista! Peccato che il vocabolo "nera", così come la locuzione "di colore", non sia appropriato. Il termine giusto, secondo il Devoto/Oli è "negra".
Infatti, il dizionario recita quanto segue:

"negro (né-gro) agg. 1. Relativo a una delle grandi suddivisioni antropologiche dell'umanità, indigena della massima parte dell'Africa a sud del Sahara, la cui distinzione più vistosa e tradizionalmente sottolineata consiste nel colore scuro della pelle, dovuto ad abbondanza di pigmento; come s.m. (f. -a), individuo appartenente a questa suddivisione antropologica; fig., con riferimento alla tratta dei negri, simbolo di assoggettamento a condizioni durissime di lavoro o di sfruttamento: lavorare come un n.; fare il n., lavorare molto e duramente per una retribuzione modesta • Chi scrive testi per altri, restando nell'anonimato (vedi anche GHOSTWRITER). 2. arc. o lett. Nero: Sei nella terra negra (Carducci). 3. N. amaro, vitigno del Leccese che dà vini neri da pasto superiori. [Dallo sp. negro, che è il lat. niger -gra -grum]".

Ma la signora non si accontenta di elargire cultura in terra altrui, e prosegue:

"Sono nera, italo-congolese - ha aggiunto la ministra, come lei stessa si è definita - appartengo a due paesi e a due culture che sono entrambe dentro di me. Non posso definirmi completamente italiana né completamente congolese, ma è proprio questa l'importanza della diversità".

Ed eccola trasformata in provetta giurista! Peccato che anche in questa veste esterni un modo tutto suo di concepire l'appartenenza ad una nazionalità.
Infatti, la Costituzione della Repubblica democratica congolese cita quanto segue:

Article 10 - La nationalité congolaise est une et exclusive. Elle ne peut être détenue concurremment avec aucune autre. La nationalité congolaise est soit d'origine, soit d'acquisition individuelle. Est Congolais d'origine, toute personne appartenant aux groupes ethniques dont les personnes et le territoire constituaient ce qui est devenu le Congo (présentement la République Démocratique du Congo) à l'indépendance. Une loi organique détermine les conditions de reconnaissance, d'acquisition, de perte et de recouvrement de la nationalité congolaise.

TRADUZIONE:

Art. 10 - La nazionalità congolese è una ed esclusiva. Essa non può essere detenuta in concomitanza con qualsiasi altra. La nazionalità congolese è o d’origine, oppure d’acquisizione individuale. E’ Congolese d’origine, qualsiasi persona appartenente a gruppi etnici il cui popolo e territorio costituivano ciò che divenne Congo (ora Repubblica Democratica del Congo) con l’indipendenza. Una legge organica determina le condizioni di riconoscimento, di acquisizione, di perdita e del recupero della nazionalità congolese.

La Kyenge, riferendosi agli attacchi razzisti contro di lei, ha poi commentato che "sta rispondendo l'atteggiamento e la solidarietà che arriva dagli italiani", sottolineando che "non è importante la mia risposta ma quella che dà il paese. E l'Italia non è un paese razzista, ma ha una tradizione e una cultura dell'accoglienza, dell'ospitalità verso l'altro".

Infatti, signora, l'italiano medio non si reputa razzista, tuttavia, se discriminato, è disposto a difendere i suoi diritti e quelli dei suoi figli con le unghie e con i denti: la provocazione induce reazioni uguali e contrarie! A tal proposito, invece di farsi boriosamente portavoce della totalità del popolo che la ospita, perché non indice un ben più attendibile referendum?
E quando con paciosa, finta bonarietà ci fa sapere che le banane lanciatele sono uno spreco, specie in un periodo di grave crisi, dia un'occhiata a quanto costa a noi italiani un nuovo ministero di cui facevamo volentieri a meno!
Non vogliamo proseguire con sue più recenti affermazioni per non allungare oltremodo il discorso: lei sa bene, così come gli italiani, a cosa ci riferiamo.

Resta il fatto assolutamente ingiustificabile che lei è entrata in Italia da clandestina, commettendo un reato, e oggi siede al Governo!
Per altri, italiani, non funziona così.

 

 
 
 

28 Ottobre 1922

Post n°57 pubblicato il 29 Ottobre 2013 da Risocita

La Marcia su Roma ha solo anticipato e frenato ciò che di peggio sarebbe potuto succedere da parte comunista, specie dopo il "biennio rosso".

L'ultimo governo Giolitti non fu che l'ombra di quello che era stato: insipiente, frantumato, incapace di governare.

Una guida forte e determinata, alla quale aderì lo stesso Giolitti in un primo tempo, fu quella rappresentata da Benito Mussolini.

Era il 28 Ottobre 1922

 

"L'Italia non sarà mai meticcia"

Maurizio Spinelli

 

 

 
 
 

black bloB

Post n°56 pubblicato il 19 Ottobre 2013 da Risocita

I black bloB sono una manica di coglioni. Il problema è a monte, in chi li gestisce. Oddio, coglione anch'egli, certamente, ma con tanto potere nelle sue sporche mani. Un finto nostalgico guevarista, che indottrina e impartisce ordini ad una banda di sottosviluppati, certi, nel loro piccolo mononeurone, di ricoprire il ruolo di mercenari senza paura, se non di altrettanto piccoli eroi.

Anche gli scarafaggi, a dozzine, possono incutere timore, ma in realtà non sono che schifosi insetti merdaioli pavidi, destinati ad essere schiacciati sotto le suole del loro stesso padrone, spesso.

black bloB! Schifosi vermi imbrattati di merda!

Non avete il coraggio di mostrarvi, il coraggio delle vostre azioni. Questo dimostra la vostra vera natura, fatta solo di vigliaccheria, codardia, pusillanimità, cagasottismo. Del resto non sareste figli dei fazzoletti rossi, che hanno lasciato pagare ad altri i loro crimini.

Ve lo dice chi, al contrario, ha l'ardire di contestare anche aggressivamente a viso aperto, e non teme che la polizia gli faccia la "bua" se se la merita, né, tanto meno, corre tra le gambe di mamma "partito gestore" nel caso gli venga fatta (la "bua").

Quindi, pezzi di merda fossilizzati, calate la maschera se avete coraggio, oppure toglietevi definitivamente dai coglioni, lasciando lo spazio piazzaiolo a chi ha da lottare davvero per il bene del Paese contro il potere costituito.

 
 
 

Lettera aperta al sito "lucciole.org"

Post n°55 pubblicato il 22 Settembre 2013 da Risocita

Buonasera.


Facciamo parte di una neonata associazione che si occupa di sociale oltre che di politica (come sarebbe giusto facessero tutti i politicanti!).


Premesso che reputiamo la legge Merlin una delle peggiori emessa dal Parlamento italiano e di conseguenza degna di abrogazione immediata a favore del ripristino delle case di tolleranza, vorremmo intervenire in merito ad un articolo che appare sul vostro sito, riguardante una prostituta uruguayana che si rifiuta di pagare 90.000 € di tasse su un totale di 357.000 guadagnati in quattro anni (25% circa).


A parte che le tasse dovrebbero essere pagate da tutti, come ci martellano in testa quotidianamente (ottima scusa per coprire la loro incompetenza amministrativa, vera causa del disastro subìto dal bilancio italiano), ci stupisce l'impugnazione dell'avvocato Luca Berni a favore delle ragioni della suddetta. Copiamo e incolliamo: "Se si vogliono far pagare le tasse alle prostitute, bisogna prima garantire quelle forme di tutela, regolarizzazione e assistenza che attualmente in Italia non ci sono...".


Per quanto riguarda le tutele, stenderemmo un pietoso velo su quelle di cui dovrebbero godere tutte le categorie lavorative. In merito a regolarizzazione e assistenza non crediamo sussistano gravosi problemi per la loro attuazione.


Ciò detto, i nostri associati lavoratori autonomi sarebbero più che contenti di rinunciare a pseudo-tutele, regolarizzazioni e assistenza a fronte dell'abolizione di tasse e balzelli vari che sfiorano oggi il 50% dei guadagni, causa di una catena sconcertante di suicidi.


Nel merito, ci interesserebbe conoscere in particolare il parere della signora Carla Corso, in quanto sostenitrice della regolarizzazione fiscale concernente la prostituzione, se ricordiamo bene e se non abbiamo, a suo tempo, preso lucciole per lanterne.


Rinascita Sociale Italiana

(Presidente: Maurizio Spinelli)

 
 
 

A proposito della "legge uguale per tutti"!

Post n°54 pubblicato il 19 Settembre 2013 da Risocita

Tratto da: affaritaliani.it

Parla la pm Digeronimo: "Io isolata, in magistratura comandano le correnti"
Giovedì, 19 settembre 2013 - 10:30:00
desirée digeronimo 500

di Lorenzo Lamperti

twitter@LorenzoLamperti

"Comandano gli apparati. Per fare carriera sai che devi far parte di una corrente e questo ha creato quella che chiamo un'oligarchia di magistrati". Desirèe Digeronimo, il pm della Sanitopoli pugliese appena trasferita da Bari a Roma, racconta la sua vicenda e propone una riforma del sistema giudiziario in una lunga intervista ad Affaritaliani.it. “Il trasferimento è stato solo l’ultimo atto di un progressivo isolamento all’interno della procura di Bari”. Il tutto dopo l’inchiesta sull’ex senatore Pd Tedesco e la segnalazione dei rapporti tra Vendola e Susanna De Felice, il gup che doveva decidere sul rinvio a giudizio del governatore della Puglia. “Persone legate a un gruppo di potere mi hanno delegittimata. Non dovevo essere credibile così non sarebbero state credibili le mie indagini”. Nel 2009 Vendola la attaccò con una dura lettera pubblica: “Chi di dovere avrebbe dovuto dare uno stop e tutelarmi, ma non è successo”. Sui pm in politica: “Il problema non è chi fa politica spogliandosi della toga ma chi la fa indossandola. Candidarmi a sindaco di Bari? Per la mia città io ci sarò sempre".

Desirèe Digeronimo, 48 anni, è stata a lungo sostituto procuratore della Dda di Bari, la sua città. Numerose le sue inchieste sulla camorra barese, alla quale ha inferto duri colpi. Indagando sui rapporti tra politica locale e criminalità organizzata scoperchia il sistema ruotante intorno all’assessore regionale della Puglia alla Sanità, l’ex senatore Pd Alberto Tedesco. Digeronimo e il collega Francesco Bretone, informati dei rapporti di amicizia dei rapporti di amicizia tra la sorella di Nichi Vendola e il gup Susanna De Felice, si rivolgono agli organi competenti ma la loro lettera spedita in via riservata ai capi degli uffici della Procura di Bari e della Procura generale presso la Corte d’appello finisce sui giornali. De Felice ha poi prosciolto Vendola (a pochi giorni dalle elezioni dello scorso febbraio Panorama ha pubblicato la foto dove i due pranzavano insieme ad altre persone). Il Csm ha aperto un procedimento (per fatto incolpevole) per valutare il trasferimento di Digeronimo per incompatibilità ambientale. Procedimento poi chiuso dopo che il 26 luglio 2013 il Csm ha deliberato il trasferimento a Roma, come da Digeronimo richiesto.

Come mai ha deciso di chiedere il trasferimento da Bari a Roma?

Il trasferimento è stato solo l’ultimo atto di un cammino progressivo di isolamento all’interno del mio ufficio che io imputo all’azione di personaggi collegati a un gruppo di potere finalizzata alla mia delegittimazione professionale e personale. Non dovevo essere credibile così non sarebbero state credibili le indagini che conducevo. Quando la calunnia si è trasferita dai corridoi alle sedi istituzionali e da là alla diffusione mediatica non ho potuto più limitarmi a resistere ma ho dovuto agire a mia tutela. Il trasferimento è stato un atto consequenziale di rispetto nei confronti dell’istituzione Procura, non potevo trascinare l’ufficio in una strumentale campagna giornalistica di veleni e corvi così come è stata definita. Ho preferito pormi il problema del prestigio di una istituzione assumendomene la responsabilità. Certo, con rammarico devo constatare che chi in tale vicenda aveva il dovere di porsi a tutela di tale prestigio già da molti anni ha mancato, ma io faccio il magistrato. Non potevo non tenerne conto, nemmeno di fronte alle omissioni.

Nell’inchiesta sulla sanità pugliese il nome dell’ex senatore Tedesco fu inizialmente depennato da alcuni suoi colleghi dalle utenze da intercettare. Com’è possibile che sia accaduto?

Sono questioni di cui non intendo parlare, ci sono sedi competenti in cui è giusto e spero siano affrontate. Certo, se quelle erano le carte nel 2007 la mia indagine iniziata nel 2008 non avrebbe dovuto stupire.

Nell’agosto del 2009 lei ha subìto un duro attacco da parte di Vendola, che scrisse una lettera pubblica contro di lei. Crede che la vicenda sia stata poco sottolineata?

Credo che la vicenda avrebbe dovuto comportare immediate conseguenze a tutela della giurisdizione da parte di chi era tenuto a farlo. Uno stop duro e fermo a quella deriva avrebbe cambiato il corso delle cose e non avrebbe consentito quello che io penso sia avvenuto in questi anni, ovvero una costante e dannosa perdita di prestigio dell’ufficio di procura di Bari. Ma del senno di poi, come si dice, sono piene le fosse.

Si è data una spiegazione su come sia avvenuta la pubblicazione della sua nota riservata sulla vicenda Vendola-De Felice?

Ho fatto una denuncia, qualsiasi spiegazione possa dare sarebbe solo un’opinione personale indimostrabile visto che il relativo procedimento è stato archiviato. Certo chi l’ha data in mano a un giornalista non aveva a cuore le istituzioni, la giustizia e l’equilibrio delicatissimo che è alla base del rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni. Il mito narra che aperto il vaso di Pandora uscì tutto tranne la speranza ma alla fine fuggì anche quella. Io vivo anche di speranza, spero che un giorno arrivi la verità, la risposta a tante domande e soprattutto la giustizia.

Ilda Boccassini ha detto che alcuni pm svolgono certe inchieste “per altri scopi” rispetto alla giustizia usando magari la magistratura come trampolino di lancio. E’ d’accordo?

La magistratura ormai è un mondo variegato: non siamo tutti uguali, non siamo tutti idealmente motivati nello stesso modo. Credo che le storie siano personali e che vadano giudicate dai fatti, dalle circostanze concrete in cui accade che si arrivi a certe scelte. In genere le indagini serie, fatta salva l’alea del giudizio che prevede un contraddittorio tra accusa e difesa, approdano a processi e condanne… già questo esclude un pregiudizio di strumentalità. Il problema vero non è chi fa politica spogliandosi della toga ma chi la fa indossando la toga. La magistratura non è scevra da simili fenomeni anche se non la immagino come attività organizzata e sistemica di supporto politico a questa o quella parte.

Pensa che il sistema delle correnti interne alla magistratura andrebbe rivisto? Non rende troppo simile la magistratura alla politica?

Il nostro sistema giudiziario necessita di una radicale riforma. Una riforma che restituisca efficienza e credibilità alla giustizia e questo passa non solo da cambiamenti strutturali e innesti di risorse nel servizio giustizia ma anche da una rivoluzione in termini culturali del sistema di rappresentatività dei magistrati all’interno del suo organo di autogoverno. Il nostro sistema giudiziario è specchio del Paese, siamo affetti dalla stessa patologia che affligge l’intera struttura burocratica amministrativa. Il meccanismo dello spoil system ormai è regola: nel bene e nel male comandano gli apparati, vince chi si pone all’interno e a tutela degli apparati. Vince cioè la logica dell’appartenenza. Il tutto avviene all’interno delle correnti. In una situazione come questa avere agganciato al merito e non all’anzianità il criterio per l’attribuzione di incarichi e direttivi, che pure in astratto è cosa sacrosanta, aumenta la discrezionalità di chi decide e diventa facile strumento di derive patologiche del sistema. Oggi sai che per fare carriera, per essere tutelato, per non subire ingiustizie, ma anche per difenderti dalla giusta assunzione di responsabilità nell’esercizio delle tue funzioni, devi fare parte di una corrente, ovviamente una corrente forte capace di sedersi al tavolo della “trattativa” con le altre correnti. In questo meccanismo diventa difficile sottrarsi alla logica dell’appartenenza. Questo sistema ha portato alla nascita di quella che io chiamo un’oligarchia di magistrati che percorrono come cursus honorum i vari steps all’interno dell’Anm e del Csm per fare carriera. La deriva patologica di questo sistema non fa bene all’autonomia e all’indipendenza della magistratura perché aumenta il rischio di una “politicizzazione” di certi meccanismi di autogoverno ma soprattutto non fa bene al servizio giustizia che noi abbiamo il dovere di assicurare ai cittadini. Le correnti da luoghi di discussione e crescita culturale e giuridica si sono trasformati in luoghi di potere.

Serve una riforma della giustizia?

Questo sistema va immediatamente bloccato, occorre ridare ossigeno alla magistratura esattamente come occorre ridare ossigeno al sistema politico e partitico di questo paese. Questo non può essere rimesso a una sorta di presa di autocoscienza del singolo, serve una classe dirigente politica capace di fare le giuste riforme con onestà intellettuale e per il bene della comunità dei cittadini. Io non voglio rinunciare al criterio del merito per la valutazione dei magistrati perché il criterio dell’anzianità ha forti limiti in termini di efficienza del sistema. Un buon criterio per l’individuazione dei magistrati da delegare all’autogoverno potrebbe essere il sorteggio dei rappresentati togati del Csm: un sorteggio temperato, per esempio all’interno di una rosa di persone candidabili scelte secondo criteri oggettivi predeterminati. Questo indebolirebbe molto il sistema di potere delle correnti. Alla facile obiezione che abbiamo diritto di sceglierci i nostri rappresentanti perché non siamo tutti uguali rispondo che il cittadino non ha diritto di scegliersi il suo giudice: esiste il principio del giudice naturale. Ecco, bisognerebbe studiare una forma di consigliere togato del Csm scelto secondo gli stessi valori che sono alla base del principio del giudice naturale. Tuttavia di fronte all’incapacità di tutta la politica di procedere a una seria riforma della giustizia mi domando se la nostra classe dirigente abbia veramente a cuore la salvaguardia dell’autonomia e della indipendenza della magistratura. Una magistratura controllabile è tranquillizzante, ma chi non ha la lungimiranza di capire che è giunto il momento delle giuste riforme deve sapere che una magistratura controllata ha anche un forte potere di ricatto.

La sua vicenda sembra suggerire che fare il magistrato sia come agire un po’ in un campo minato. Possibile che chi tocca alcune inchieste venga isolato e messo da parte anche dai suoi stessi colleghi?

Oggi chi tocca alcuni fili muore. Fa parte della degenerazione del sistema di cui ho parlato. Un simile sistema può trasformarsi in una maionese impazzita e non è affatto detto che a “morire” siano sempre gli stessi. Occorre fermare questa deriva ancorata solo a forme di esercizio del potere, la giustizia deve tornare a essere sempre e in tutte le sue forme un servizio a tutela del cittadino, libero da qualsiasi tipo di condizionamento. La vera democrazia di un Paese nasce da questo fondamentale presupposto.

Da Berlusconi all’Ilva, si sprecano i casi di scontro più o meno aperto tra politica e giustizia. Come si può sanare questa “guerra”?

Il conflitto tra politica e giustizia si può risolvere solo intraprendendo il cammino, difficile ma necessario, che ho descritto prima. Un cammino che può essere intrapreso però solo da chi ha le mani libere per decidere: per cambiare abbiamo bisogno di una classe dirigente non ricattabile né ricattatoria.

Che cosa ne pensa dei referendum sulla giustizia?

Ho firmato i referendum, ciò non significa che approvi tutto quello che viene proposto. Ho sempre sostenuto, per esempio, che il miglior pm è quello che ha fatto il giudice, ma di fronte all’immobilismo stagnante che ha consentito questa deriva patologica è necessario uno choc, una scossa che provenga dalla base. Non abbiamo più tempo da perdere: per il nostro bene di cittadini occorre rimuovere l’immobilismo della politica con proposte forti. Del resto, con le necessarie garanzie a salvaguardia dell’esercizio imparziale delle funzioni requirenti, siamo pronti anche alla separazione delle carriere. Ricostruire in termini di autonomia e indipendenza reciproca il rapporto tra pubblici ministeri e giudici non può che fare bene alla giustizia intesa come servizio.

Da pugliese pensa che sull’Ilva politica e magistratura abbiano la coscienza pulita?

Il caso dell’Ilva è emblematico del ruolo di supplenza assunto dalla giustizia rispetto al silenzio e all’inerzia delle istituzioni deputate a decidere e a controllare che ci sia la giusta coniugazione tra interesse pubblico e privato. Quando si giunge a questo punto è già troppo tardi: qualsiasi azione si intraprenda non sarà mai possibile che nel conflitto tra diritti, in questo caso tra lavoro e salute, ci sia un contemperamento che garantisca il giusto equilibrio. Ci sarà sempre un diritto soccombente. Nella vicenda Ilva si è arrivati al punto di non ritorno e le responsabilità sono diffuse, ma le maggiori responsabilità sono quelle politiche perché la magistratura una volta imboccata la strada ha un percorso obbligato.

Da Ingroia a De Magistris ci sono stati alcuni casi “sfortunati” di pm in politica. Pensa che questo passaggio di ruolo sia legittimo?

Candidarsi è un diritto, ci sono motivazioni complesse che portano un magistrato a farlo, solo che spesso rimangono confinate all’interno della propria coscienza. Nella gamma dei magistrati candidati in politica a mio avviso ci sono motivazioni nobili e meno nobili, dai crediti acquisiti che vengono saldati dagli apparati di potere alla mera ambizione personale. Ma la motivazione può essere più profonda, può derivare dalla presa di consapevolezza dei limiti del sistema giudiziario, della sua patologia. Tale presa di coscienza nasce spesso da un’esperienza personale che mette in crisi il proprio sistema valoriale e innesca un processo di allontanamento. E’ come un grande amore tradito, quello che fa più male, ma anche quello che per autodifesa vuoi rimuovere dal cuore. In questo caso scegliere di candidarsi unisce la voglia di cambiare il nostro sistema paese alla necessità di continuare a credere in quegli stessi ideali che ti hanno fatto amare la toga e alla consapevolezza che per affermarli occorre andare all’esterno. Giustizia ed equità passano dal cambiamento delle regole e le regole le cambia la politica. In fondo in questi casi ti candidi perché credi ancora in qualche cosa e pensi di poterla realizzare, perché non ti vuoi rassegnare alla logica che il mondo deve andare per forza così. Tuttavia, credo he se è un diritto candidarsi e poterlo fare senza perdere un posto di lavoro, è anche un dovere del magistrato e un diritto dei cittadini avere la garanzia sostanziale e formale di una magistratura terza e imparziale. Occorrerebbe quindi regolamentare la materia facendo sì che un magistrato che affronti un impegno politico possa tornare a svolgere le sue funzioni in altri settori della pubblica amministrazione, in ruoli diversi da quelli giurisdizionali. Ci sono tanti posti riservati ai magistrati nella pubblica amministrazione… non sarebbe difficile farlo.

Gira la voce che lei si candiderà a sindaco di Bari. È una voce che corrisponde a realtà?

Ho lavorato 15 anni al servizio della mia città producendo risultati importanti e tangibili. Risultati che sono e saranno alla base della prosecuzione di questo lavoro da parte dei colleghi che dopo di me prenderanno in mano la situazione del controllo di legalità e della repressione del fenomeno criminale mafioso nella città di Bari. Quando hai svolto con tale intensità il tuo ruolo è difficile non pensare in termini di appartenenza alla tua comunità, è difficile rinunciare a occuparsi delle persone che hai cercato di proteggere, di difendere rendendo giustizia. È come una relazione d’amore, in questo caso per di più interrotta per mano di altri. Ecco, non smetterò mai di amare la mia comunità e di nutrire lo stesso sentimento di protezione, di ricerca della giustizia e dell’equità, della costruzione di un tessuto sociale fondato su valori positivi di comunione e solidarietà. Quando ti misuri con un sentimento e non con le parole tutto il resto viene da sé. Per la mia città io ci sarò sempre con la stessa determinazione di fare qualcosa di buono per il bene di tutti. Il resto chissà, io credo nel destino delle cose che accadono…

 
 
 

Kyenge: ombre inquietanti.

Post n°53 pubblicato il 06 Settembre 2013 da Risocita

Riportiamo direttamente dal sito dell'Ansa, di cui alleghiamo anche il link:

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2013/09/05/Botte-vicina-giudizio-sorella-ministro-Kyenge-_9249264.html

 

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Botte alla vicina, a giudizio sorella ministro Kyenge

Avrebbe picchiato donna albanese a Pesaro. I fatti risalgono al 18 aprile scorso

05 settembre, 13:25

Guai giudiziari per una sorella del ministro dell'Integrazione Cecile Kyenge: Kapya 'Dora' Kyenge, 46 anni, e' stata rinviata a giudizio davanti al Giudice di Pace di Pesaro con l'accusa di aver picchiato e insultato una vicina di casa albanese, Aferdita Bquiri, che come lei abita in una casa popolare dell'Erap a Ginestreto. Ad anticipare la notizia è il Resto del Carlino. I fatti, già noti, risalgono al 18 aprile scorso, anche se la Bquiri, medicata al pronto soccorso con una prognosi di cinque giorni, aveva sporto querela per lesioni, minacce e ingiurie soltanto un mese dopo. I motivi della lite non sono noti: secondo il racconto della presunta vittima, Dora Kyenge l'avrebbe colpita con un pugno al collo, minacciata di morte e insultata facendo anche riferimento al Paese di provenienza, l'Albania, per poi concludere dicendo: ''ho le spalle coperte, mia sorella e' in Parlamento''.

Dieci giorni dopo il deputato Cecile Kyenge giurava come ministro del Governo Letta. A Pesaro Dora Kyenge, uno dei 38 fratelli del ministro dell'Integrazione, ha lavorato con un contratto part-time all'Ipercoop e come sarta. La stampa locale si era occupata di lei anche nel maggio del 2008, quando si era rivolta alla Lega Nord perché la aiutasse a prendere possesso dell'alloggio di edilizia popolare che le era stato assegnato ma che all'epoca era occupato da una famiglia marocchina. Dora è spesso presente alle cerimonie con la sorella ministro: a Pesaro era in piazza anche il 28 maggio scorso, quando Cecile Kyenge ha consegnato la cittadinanza onoraria a 80 bambini e ragazzi figli di immigrati nati in Italia.


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Chissà se la Boldrini si ricorderà dell'art. 3 della Costituzione con lo stesso calore usato contro Berlusconi!?

 
 
 

E pensi che possa mancare l'amicona Kyenge?

Post n°52 pubblicato il 06 Settembre 2013 da Risocita

Cara figlia 38 di genitore 1, genitore 2, genitore 3, genitore 4 e genitore 5, forse noi non siamo troppo ferrati in psicologia omosessuale, tuttavia ci pare che in una coppia siffatta non ci sia problema nel riconoscersi l'uno/a nel ruolo maschile, l'altro/a in quello femminile. Quindi, non dovrebbero soffrire di presunta discriminazione nel sentirsi chiamare mamma e papà.

Piuttosto, nella sua testolina ha elaborato che potrebbe essere molto più discriminatoria una graduatoria numerica in quanto tale? Uno (1), inteso quale "primo", vale più del due (2) quale "secondo"? Oppure a numero più alto corrisponde importanza maggiore? Lei vuole superare le differenze sessuali fra coppie etero e omo, senza rendersi conto che innesca un'altra differenziazione in termini di importanza. Con "mamma e papà" questo problema non sussiste. Ma lei, caparbiamente, vuole de-sessuare le coppie tutte, a favore solo di quelle omosessuali. Per quanto riguarda la reazione di eventuali figli affidati (Dio non voglia mai!), se ne fotte? Secondo le sue elucubrazioni, non sarebbero questi (poveretti) a dover essere tutelati per primi, invece dei loro pseudo-genitori?

Questa pensata è "tragicamente farsesca"! Del resto abbiamo capito che lei, ormai, ha spiccato un volo pindarico senza ritorno (speriamo la riporti in Katanga!), sostenuta da degni compagni, e nulla di quanto uscirà dal suo cervello in futuro potrà più meravigliarci. Per quanto ci riguarda riteniamo questi atteggiamenti, pateticamente e pericolosamente abnormi.

Infine le ricordiamo, figlia 38 (nonché genitore... 1 o 2?), che oltre all'art. 29 della Costituzione Italiana (a voi caro, poiché nessun termine stabilisce che l'unione familiare debba essere costituita da uomo e donna), esiste anche l'art. 30 (che siete sempre molto attenti ad ignorare!), nel quale si citano i "genitori", quali attori della "famiglia". E "genitori", alla faccia sua, in Italia significa "COLORO CHE GENERANO"! Ovvero un uomo e una donna! E tutto il vostro castello di contorcimenti cerebrali, cade miseramente.

 
 
 

Ancora la Boldrini!

Post n°51 pubblicato il 04 Settembre 2013 da Risocita

Senta, signora, perché somministrarci con cadenza regolare la solita dose di retorica come se fosse il pensiero unico di tutta la Nazione?

Quando cita l'art. 3 della Costituzione, capiamo l'esigenza di adattarlo il più possibile alla sua dottrina, tuttavia cerchi di citarlo completo almeno nel primo paragrafo:

"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.".

Se lei dice "Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge. Punto." come ha concluso con non poca presuntuosa arroganza, è chiaro che il messagio suona così: "La legge è monoliticamente giusta nella sua applicazione, quindi indiscutibile. Il cittadino giudicato da tanta coerente imparzialità, è l'unico che può determinarne i diversi giudizi".

Beh, cara signora, oltre a farle notare i grassetti che sembrano stilati apposta per Berlusconi e che condizionano imprescindibilmente la veridicità del principio di "egualianza davanti alla legge", crediamo sia inutile ricordarle che in funzione di come si sono svolti i fatti giuridici nella fattispecie (o c'è bisogno di enumerarli ancora?) e per dirla col suo stile, l'art. 3 dovrebbe suonare così:

"Tutti i cittadini sono uguali davanti a una legge parimenti uguale davanti ai cittadini".

Certo strapperebbe meno applausi dei soliti noti, ma ne guadagnerebbe il suo prestigio.

 
 
 

Compagni!

Post n°50 pubblicato il 03 Settembre 2013 da Risocita

L'obbiettivo di re Giorgio era quello di lasciare memoria della sua imparzialità (ne aveva ben donde, conoscendone la provenienza politica, carente di tale pregio). Bene o male ci era riuscito e riconoscimenti gratificanti sarebbero giunti da entrambi gli schieramenti politici a fine settennato. Poi decise di rinnovare il mandato. E qui casca l'asino! Nell'immediato, poiché tale esigenza si poneva come fine principale di salvare l'amato PD; successivamente, per non aver saputo resistere alla tentazione di dare un "aiutino" allo stesso, nel caso Berlusconi decidesse di far cadere il governo.

Sua Altezza, ci spiace ma la prossima uscita dalle scene non sarà salutata da apprezzamenti pluralistici per l'opera svolta super partes, come aveva faticosamente cercato di far credere: al contrario, ora sarà ricordato per non essere riuscito a controllare i rigurgiti comunisti che la guidano. Più di mezza Italia la denigrerà! E non solo di centro-destra, badi, poiché una bella frangia di sinistrorsi si sono scandalizzati per ciò che ha fatto. Il che è tutto dire.

 
 
 

Compagni!

Post n°49 pubblicato il 31 Agosto 2013 da Risocita

 

Così ligio nel discernere le sue competenze, non si è certo lasciato scappare l'occasione di applicarne una determinante per parare il culo al governo Letta. Di chi si parla? Ma del compagno Napolitano, naturalmente!

Cos'ha architettato costui per fornire una stampella al governo Letta anche in mancanza del sostegno PDL? Ha nominato quattro nuovi senatori a vita!

La prima anomalia che salta agli occhi è sicuramente l'aumento di sperpero di denaro pubblico (costo lordo cadauno all'anno 250.000 €, che già portano a un totale annuo di 1.000.000; 1.250.000 se aggiungiamo Monti, tralasciando gli altri). Dal punto di vista amministrativo non pare propriamente una mossa avveduta: un buon padre di famiglia non vi ricorrerebbe mai! Ma il buon padre di famiglia ha come unico scopo il curare l'interesse della famiglia tutta, appunto, mentre costoro utilizzano denaro altrui per la gestione più conveniente all'interesse di partito.

Seconda anomalia. Già Monti rappresentava un'eccezione con i suoi 69 anni, a fronte dell'età media dei suddetti senatori (89 anni). Se non altro si poteva contare su una breve durata dell'esborso, pur augurando loro di campare a lungo. Ora il compagno Giorgio, superando se stesso, ci infila una 51enne! Facendo due conti, ne ricaviamo facilmente che se la suddetta campasse altri 40 anni, noi italiani ci fotteremmo la bellezza di 10.000.000 di €, solo per questa gentildonna!

Terza anomalia, la più grave. I quattro soggetti destinati dal first-man nazionale a campare di rendita per i prossimi anni di vita coi soldi degli italiani, sono tutti dichiaratamente antiberlusconiani convinti! E qui sta lo scioglimento del nodo gordiano: diminuisce la differenza numerica per raggiungere il quorum necessario in senato a far decadere Berlusconi dalla carica politica.

Ottima manovra, compagno Napolitano, non c'è che dire! Peccato che, appunto, abbia tutta l’aria di una "manovra" e, come tale, tolte quelle effettuate con i mezzi di locomozione, abbia una valenza negativa, assimilabile a "macchinazione, maneggio, intrigo", effettuata al solo scopo di salvare il governo, a prescindere dalla presenza o meno del PDL e fottendosene del carico economico che graverà sulle spalle ormai curve degli italiani!

Non ci resta che sperare sul senso di vergogna dei nuovi eletti, su una loro rinuncia in quanto strumentalizzati per uno scopo iniquo. Essendo tutti "geni", dovrebbero capirlo facilmente. Purtroppo sappiamo anche che l'antiberlusconismo ottunde facilmente le capacità mentali e la dignità personale.

Sul senso di vergogna di Napolitano e compagni è inutile sperarci: questi manco sanno più cosa significa!

 

 
 
 

Beh, adesso diamoci un taglio!

Post n°48 pubblicato il 08 Agosto 2013 da Risocita

Chiariamo subito una cosa: il berlusconismo, che oggi certi bei tomi vorrebbero far passare per un fenomeno a sé stante, nato con la discesa in campo di Berlusconi e  appartenente ai sostenitori del suddetto, in realtà è una creazione degli stessi che hanno dato vita all'antiberlusconismo. Certo, mica si può far nascere un sentimento "anti-nulla". Quindi, i signori suddetti hanno dato vita all'antiberlusconismo, vomitando ettolitri di fiele, dopo di che, a giustificazione di tale fetenzia, hanno dovuto accusare di berlusconismo la controparte. Ergo, han fatto tutto loro, come al solito, del resto.

Silvio ha una grave colpa, in effetti: essere un'eccellenza immersa in un mare di mediocri! Il guaio è che i mediocri sono tanti e non vogliono perdere i loro privilegi. Sono talmente mediocri da sbattersene del fatto che la loro insipienza penalizzi il Paese! Ma tant'è.

Vediamo solo la storia recente, senza riesumare "mani pulite", "l'Ariosto", "le donazioni" di Prodi, il preannuncio sul Corriere dell'emissione di un avviso di garanzia a Berlusconi, impegnato in un famoso vertice, ecc.

Abbiamo assistito alla requisitoria di un pubblico ministero tanto infoiato da lasciarsi sfuggire un sintomatico "condanno Berlusconi"! Come lo vogliamo sdoganare? Con un innocente lapsus freudiano fine a se stesso? Non crediamo proprio. Molto più facile che di lapsus si sia trattato, ma indotto da vent'anni di rancore covato in petto. Ovvero, per l'abitudine di esternare questo desiderio segreto con gli amici giudici, fino a lasciarselo sfuggire in pubblico!

Prove, zero, però il verdetto è di condanna. Peccato che per sostenere le loro tesi (perché solo di queste trattasi) hanno poi dovuto rinviare a giudizio per falsa testimonianza una quarantina di testi a favore di Berlusconi, compresi due funzionari di polizia!

Venendo poi agli ultimi fatti, ci vediamo rinviare al tribunale di Milano l'imputato perché i giudici hanno violato un articolo di legge, comminando a Berlusconi cinque anni di interdizione dai pubblici uffici, quando detto articolo ne prevede al massimo tre!

Cigliegina sulla torta: un giudice della Corte di Cassazione elargisce "affermazioni azzardate" ad un quotidiano (Dio, come ci ricorda il '94!).

E su queste basi le sentenze dovrebbero essere rispettate a prescindere!?

"Ma va là!" come direbbe Ghedini.

Il fatto è che Berlusconi ha vinto ancora una volta, sdoganando tutti questi ridicoli dogmi a salvaguardia di Sua Santità la Magistratura!

A rigor di logica, ci pare che tanti errori non depongano a favore di una giustizia super partes uguale per tutti, caro Epifani, così desideroso di vedere Berlusconi al gabbio! Gli errori prima di tutto si pagano, poi si corregge il malfatto!

 
 
 

Barbara tocca a te!

Post n°47 pubblicato il 04 Agosto 2013 da Risocita

" BARBARA  TOCCA  A  TE ! "

SE NEL PENSIERO COMUNE: "LE COLPE DEI PADRI RICADONO SUI FIGLI", E' ALTRETTANTO VERO CHE, QUALORA IL PADRE, CHE E' STATO E ANCORA E'  IL PIU' IMPORTANTE RAPPRESENTANTE POLITICO DELLA "REPUBBLICA", NELL' ULTIMI VENTENNIO E' STATO  BRACCATO  DA UN MARAMALDO POTERE DELLO STATO, IL  DOVERE DEI FIGLI,  IGNORANDO  OGNI ACCUSA (e sentenza), E' BATTERSI PER AZZERARE GLI EFFETTI DI QUESTO BRACCONAGGIO!

BARBARA LA PIU' ADATTA SEI TU E PER QUESTO  TI TOCCA!    

NON HAI IL CARISMA DI TUO PADRE, MA RAPPRESENTI L'INDISCUTIBILE CONTINUITA' DEL SUO PENSIERO.

BARBARA, ZAINO IN SPALLA;  TU SEI IL FUTURO, L' AUTODIFESA,  QUINDI CAPO NATURALE DELLA "RISCOPERTA FORZA ITALIA".

E' PER QUESTO CHE TI IMPLORIAMO DI CARICARTI DELLO ZAINO;

QUALSIASI  "PROCLAMA" TU FARAI SARA' RECEPITO DAL "POPOLO DI SILVIO",    "VERBO" DEL BERLUSCA!

UN' AVVERTIMENTO TE LO DOBBIAMO: SE TI CARICHERAI, TIENI PRESENTE CHE DIVENTERAI IL BERSAGLIO DI QUELLA "MAGISTRATURA MENEGHINA" CHE TANTO SI E' ACCANITA CONTRO TUO PADRE.    SEMBRI FRAGILE MA PER NOI SPALLE (E  CARATTERE) LI HAI!

LA PICCOLA "RINASCITA SOCIALE" E' CON TE!

                                                                                       MAURIZIO SPINELLI

 
 
 

In-giustizia

Post n°46 pubblicato il 01 Agosto 2013 da Risocita

Vogliamo chiamarla "certa magistratura"? Chiamiamola così, anche se noi tenderemmo a considerare "collusi" coloro che, pur non condividendo un siffatto utilizzo della giustizia, invece di insorgere per primi contro tale discutibile uso, tacciono, sostenendo di fatto il verdetto.

Quindi, "certa magistratura" ha confermato irrevocabilmente quattro anni a Berlusconi, dimostrando con caparbietà di volere (e dovere) sconfiggere Berlusconi con armi che non hanno nulla a che fare con quelle politiche in mano alla sinistra, dimostratesi spuntate e inefficaci fino al ridicolo per un ventennio.

Si ricorra immediatamente ad una riforma radicale della giustizia, che tenga pur conto della separazione delle carriere, ma che obblighi anche "certa magistratura" a manifestare con trasparenza il modo di lavorare, di gestire le discussioni tese a partorire sentenze: basterebbe che le ore passate in camera di consiglio fossero mandate in diretta su tutti i media televisivi della nazione, per esempio!
E chi sono loro, per operare nell'ombra fino all'annunciazione pubblica di quanto dedotto, senza render conto dell'evoluzione che ha portato a tale risultato? Padreterni? Non pare proprio l'abbiano dimostrato! Né con Berlusconi, né con altri disgraziati che si sono fatti anni di carcere assolutamente innocenti.

E paghino! Comincino a pagare di tasca loro per gli errori commessi! Forse questo servirebbe a cancellare l'arroganza e la superficialità con cui si permettono di decidere della vita altrui.

Ciò che ci consola risiede nel fatto che noi, tutto l'elettorato di destra, potremmo giudicare quella di oggi, 1 Agosto 2013, una "giustizia ingiusta", mentre nell'altro versante non potranno mai inneggiare a una "giustizia giusta", a meno che non diano fondo senza vergogna alla loro genetica disonestà intellettuale.

 
 
 

una strana coppia

Post n°45 pubblicato il 29 Luglio 2013 da Risocita

 

" UNA  STRANA  COPPIA "

 

NON C'E' DEFINIZIONE DIVERSA CHE MEGLIO SPIGHI  IL  GOVERNO!

ED E' QUESTO  CHE IL CITTADINO (che è il Consumatore) CAPISCE: UNA STRANA COPPIA DI REALTA' COMMERCIALI CHE NON SI "FONDONO",  MA "SI EMULSIONANO PER SOPRAVVIVENZA"; QUESTO SI FA DOPO UNA  "CAMPAGNA VENTENNALE DI DENIGRAZIONE E D'ODIO", SI DA VITA AD UNA  "HOLDING"  CREATA PER GESTIRE UN MERCATO  (l'Italia)!     DOPO DUE MESI D'INUTILI TENTATIVI (Bersani),  NASCE UN  "CONSIGLIO" (che è d'amministrazione), MA DICHIARATO DI  "MINISTRI"  E DENOMINATO "GOVERNO".

PRESIDENTE E' LETTA (Enrico) CHE DEVE  GESTIRE APPUNTO UN'EMULSIONE CHE E' L'ANTITESI  DELLA COMPATTEZZA.    DIVERSO NON PUO' ESSERE POICHE': -IL 50% (teorico) DEL "CAPITALE" APPARTIENE  NON AD UN  "PARTITO", MA E' UNA COOPERATIVA DI MICRO DETTAGLIANTI CHE GESTISCONO ESERCIZI (concorrenti)  IMPEGNATI DA SEMPRE A FARSI UNA GUERRA  SPIETATA  FRA LORO.

PER INTENDERCI: E' UNA SGANGHERATA  "DESPAR",  CHE PER NECESSITA' DI MERCATO (voti)  E' OBBLIGATA  AD ASSOCIARSI  IN UNA "COOPERATIVA SGANGHERATA", CON (per adesso) PRESIDENTE EPIFANI,  CON UN NOME   (PARTITO DEMOCRATICO)  ED UN LOGO 

( P. D. ).   NON E'  L'ORIGINALE, MA APPUNTO UNA EVOLUZIONE: E' FIGLIA DI UN MIMETIZZARE,  MESSO IN ATTO PER FAR DIMENTICARE IL SUO   "PECCATO ORIGINALE"!    NEL TEMPO SI E MIMETIZZATO  CON VARI NOMI:  PRIMA  "P.D.S.", POI  "D.S.", PER ARRIVARE AL "P.D.", MA CONSERVANDO LE VELLEITA'  D'EGEMONIA DEL  "P.C.I.", ACRONIMO DI QUELLO CHE E' STATO IL PIU' POTENTE  "PARTITO COMUNISTA" DELL'EUROPA OCCIDENTALE, RIMPIANTO SIA DAI FEDELISSIMI NOSTALGICI, CHE PER MANCANZA DI CHIAREZZA, DALLA CONTROPARTE  (Opposizione)!    

PASSIAMO ALL' ALTRO CONTRAENTE: -  IL "P.D.L." (Popolo della Libertà), ANCHE QUESTO FRUTTO DI UN'EVOLUZIONE, DERIVANDO (per ora) DA "FORZA ITALIA",  MA CON UNA DIFFERENZA CHE E' SOSTANZIALE.    NON E' UNA  "COOPERATIVA" MA UNA SOCIETA', QUOTATA IN BORSA, LEGATA DA UN  "PATTO DI SINDACATO", CHE DALLA SUA FONDAZIONE ESPRIME LO STESSO PRESIDENTE CHE E' ANCHE  AZIONISTA DI MAGGIORANZA!    E' DA VENTI ANNI CHE LA COOPERATIVA,  CARATTERIZZATA DA UN  "COMPLESSO D'INFERIORITA' ",  LE HA PROVATE TUTTE PER DISTRUGGERE LA SOCIETA',  ACCANENDOSI CONTRO IL PRESIDENTE, CHE SENZA GIRARCI INTORNO E' SILVIO BERLUSCONI !    LO SI ACCUSA DI AVER DISTRUTTO  LA CREDIBILITA'  DELLA NAZIONE, PERCHE' GLI PIACE RACCONTARE BARZELLETTE (e lo sa fare) E DI AVERE, PER ECCESSO DI TESTOSTERONE, UN DEBOLE PER LA GNOCCA, DI ESSERE QUINDI UN PUTTANIERE!    POVERO IL FU' RODOLFO VALENTINO, L'ALTRO MACIO CHE POSSEDEVA LE "ITALIANE BONAZZE" IN VISITA, METTENDOLE IN POSIZIONE PECORECCIA SUL  BORDO-TAVOLO NELLA SALA DEL "MAPPAMONDO", SENZA NEANCHE TOGLIERSI GLI STIVALI, O I POVERI  "VITELLONI ROMAGNOLI" CHE TANTO HANNO FATTO PER CREARE IL MITO DEL "MASCHIO ITALIANO"!    SE QUESTE PER I BENPENSANTI DI SINISTRA  E' UNA COLPA, NELLA MAGGIORANZA DEGLI ITALIANI NORMALI,  ETEROSESSUALI, STUZZICA UNA BONARIA INVIDIA D'EMULAZIONE.

IL 30 LUGLIO E' LA GIORNATA DEL  DILUVIO UNIVERSALE.

GLI ITALIANI NE TRARRANNO

LE DOVUTE CONSEGUENZE,

REAGENDO CON IL GIUDIZIO UNIVERSALE!

                                                                                MAURIZIO  SPINELLI 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

 
 
 

la purga

Post n°44 pubblicato il 21 Luglio 2013 da Risocita

 

 

              "  LA  PURGA  "

 

 

COME SI PUO'  RIMANERE INDIFFERENTI AL DESIDERIO DEI CITTADINI DI

AVERE LA POSSIBILITA'  DI MODIFICARE LO  "STATUS QUO", O SE

PREFERITE, L' ANDAZZO DELLA POLITICA ITALIANA, SAPENDO CHE

GUARDANDOLA SIA  DALLA BASE CHE  DAL VERTICE, ESSO E'  UN MONOLITE

CHE NON PUO'  ESSERE PERFORATO, SCALFITO E QUINDI CHE NON PUO'

ESSERE DEMOLITO.    E'  LA CONSAPEVOLEZZA DI QUESTO CHE AMAREGGIA

IL CITTADINO, CON IL "RETROGUSTO" CHE NON SI VUOL CONFESSARE,

CHE LA  " MEDICINA "  GIA LA CONOSCONO, MA, COME TUTTI FANNO,

NESSUNO VUOLE PRENDERLA.      OGNI VOLTA CHE UN SINGOLO CERCA UNA

SCORCIATOIA,  LEGGI RACCOMANDAZIONE,  PER ESEMPIO PER FAVORIRE

L'ASSUNZIONE DI UN FIGLIO IN UNA QUALSIASI ATTIVITA'  PRIVATA O PEGGIO

PUBBLICA DEVE RENDERSI CONTO CHE NON FA  ALTRO CHE RAFFORZARE IL

MALCOSTUME CORRENTE.     ANCHE SE NON SEMBRA, NON E'  UNA SCELTA

SENZA CONSEGUENZE;  E' SOTTINTESO CHE CI SI IMPEGNI A "RESTITUIRE" 

IL PIACERE,  CHE VA DAL "PRESENTE"  AL  VOTO DI SCAMBIO !

NON CE NE SI ESCE !      E SE CI SONO PERSONE CHE PROVANO AD OPPORSI

A QUESTO ANDAZZO, SAPENDO CHE HANNO RAGIONE DA VENDERE, PER

NEUTRALIZZARE I RIMORSI DELLA COSCIENZA, E' PIU'  FACILE DEFINIRLI

"DON CHISCIOTTE"  E NON ASCOLTARLI.

TORNANDO ALLA MEDICINA,  QUESTA  E'  UNA   " PURGA "   CHE IN VARIE

DATE E CON VARI DOSAGGI CE LA METTE A DISPOSIZIONE GRATUITAMENTE

 LA "REPUBBLICA" E SI  CHIAMA  ELEZIONI E I  "DOSAGGI"  SONO DATI

DALL' IMPORTANZA DI QUESTE :

( COMUNALI, PROVINCIALI, REGIONALI,  NAZIONALI  0  EUROPEE ).

 

    IMPORTANTE E' RISPETTARE LA PRESCRIZIONE

        VOTANDO DUE PARTITI!

 

 
 
 

ci hanno fregati

Post n°43 pubblicato il 21 Luglio 2013 da Risocita

" CI HANNO FREGATI! "

 

SAN PAOLO FU FOLGORATO  "SULLA VIA DI DAMASCO".

PER NOI E' STATO UN LAMPO, LA FAMOSA LAMPADINA, CHE SI ACCENDE CON UN "CLIK"!      CIOE':  QUANDO ENRICO LETTA PRESENTO' IL GOVERNO A NAPOLITANO PER IL GIURAMENTO, KYENGE, CON  FOTO DI RITO COMPRESA, LA COSA CI SORPRESE.    MA RIFLETTENDO, PER DARCI UNA RISPOSTA "LOGICA" SULLA SUA SCELTA E CHE DIPENDESSE DAL  "FATTORE IMMAGINE"!

PRESENTARSI SUL PALCOSCENICO INTERNAZIONALE CON UNA MINISTRO DI COLORE.     PURTROPPO LA SIGNORA PARLA E TANTO; E' STATA LA MINISTRO CHE PER PRIMA HA RILASCIATO INTERVISTE, OSPITE IN TRASMISSIONI,  NON PER ILLUSTRARE LE  FINALITA' DEL SUO MINISTERO, MA PER LANCIARE PROCLAMI BATTAGLIERI!

LA DOMANDA E': LETTA, PERCHE' LO HAI FATTO?    ANCORA CONVINTI CHE QUESTO "MATRIMONIO DI NECESSITA' GOVERNATIVA", CHE NESSUNO (Destra e Sinistra) VUOLE, MA CHE SERVE ALL'ITALIA, ABBIAMO CONCLUSO CHE: LETTA TI HANNO FREGATO!     NESSUN  PRESIDENTE DEL CONSIGLIO  CAPACE    MENTALMENTE, SI METTEREBBE IN CASA UNA CHE E' INDIGESTA AL 80% DEGLI ITALIANI CHE ODIANO PAROLE  COME METICCIA O "ITALIA MULTIETNICA"!

UN MERITO ALLA KYENGE BISOGNA RICONOSCERLO, GRAZIE A LEI IL

POPOLO CHE PRIMA NON LI AVEVA MAI SENTITI E SE NE FREGA, HA IMPARATO  "PRINCIPI"  COME IUS SOLI, MA SOPRATTUTTO RISCOPERTO IL VALORE DELLO  IUS SANGUINIS!

APRITI CIELO, E' STATO UN CRESCENDO WAGNERIANO, CON OFFESE DIRETTE ALLA MINISTRO E DIFESE ACCORATE, NON D'UFFICIO, MA LIRICHE E PELOSE, DEI SOLITI ACCULTURATI  BENPENSANTI.

ANCHE NOI SIAMO STATI UNA "VOCE CONTRO", MA ECCO LA:

FOLGORAZIONE!

LETTA, ALLA "ROMANA", SEI UN "SOLA"!    CI HAI FREGATI TUTTI!

NON SEI UNO SPROVVEDUTO, NE UN "CHIERICHETTO DA ORATORIO", TU SEI UN  "CAVOUR" DI GIORNO E  "PENELOPE" DI NOTTE.

DI GIORNO "TESSI" LA TELA (programma) CON ANNUNCI ROBOANTI E DI NOTTE "DISFI LA TRAMA", PER NON SCONTENTARE NESSUNO, PRENDENDO TEMPO E VIVACCHIARE!

LA KYENGE E' IL TUO PARAFULMINE!

ENRICO NON CI FOTTI PIU'!     LA TUA "MINISTRO DI COLORE" (affiancata dall'altra Modenese), DA OGGI LE PUO' SPARARE ANCHE  PIU' GROSSE, ANZI, PIU' SON GROSSE, PIU' GIOCO CI FA E DA QUI LA DECISIONE D' IGNORARLA DEL TUTTO.

SE A SETTEMBRE, COME CHIEDE EPIFANI, SARAI COSTRETTO A FARE IL "TAGLIANDO" (rimpasto), TI CONSIGLIEREMMO DI SOSTITUIRE LA KYENGE CON LA MENDEZ (ex Miss Italia), "ITALIANA ANCHE LEI ABBRONZATA", ALLA QUALE SIAMO DISPOSTI, IN ANTICIPO, DI PERDONARE TUTTO.

 
 
 

sulcs iglesiente

Post n°42 pubblicato il 21 Luglio 2013 da Risocita

 

IL CAMBIAMENTO DI ROTTA!

 

Questo è il cambiamento di Rotta!    NON PERDEREMO PIU' TEMPO in disquisizioni sul "Sesso degli Angeli", MA punteremo direttamente al Cuore dei problemi REALI d'Italia!    Per parlare di RIPRESA, i nostri Ministri, Senatori, Onorevoli, ecc., dovrebbero indicare una "rotta da seguire"!    MA QUESTO, PER IMPREPARAZIONE, BEGHE INTERNE, PER LA LOTTIZZAZIONE DEGLI INCARICHI, NON SONO IN GRADO DI GARANTIRLO!

URLARE che se ne devono andare tutti a casa è INUTILE e SCIOCCO;  si sprecano energie, ci si sgola e non si risolve nulla, PERCHE' UNA "CLASSE" POLITICA E' NECESSARIA!

NON ESISTE "REPUBBLICA" SENZA "CLASSE POLITICA", SAREBBE L'ANARCHIA AUSPICATA DA CERTI "GURU"!    E' IMPORTANTE CHE IL POPOLO ESERCITI IL DIRITTO DI VOTO, SCEGLIENDO CON ATTENZIONE PERSONE CHE DIANO GARANZIE  DI VOLER OPERARE NELL'INTERESSE DELLA NAZIONE E NON DEL PROPRIO.   

Con la legge elettorale attuale GARANZIE non possono esserci; pensare che i  "POLITICI" siano in grado di vararne una nuova è una PIA ILLUSIONE:  meglio che si ritorni alla LEGGE PRECEDENTE (con legge ordinaria), che prevedeva le PREFERENZE!   Che i CITTADINI (indipendente dall'APPARTENENZA) si rechino a VOTARE, con un piccolo accorgimento: CHE SCELGANO CHI "PREFERIRE" PARTENDO DALL'ULTIMO DELLA LISTA!    PERCHE'?    Così facendo si favorirà un RICAMBIO GENERAZIONALE e molti VECCHI TROMBONI diventeranno TROMBATI.    Come si dice: "BEATI GLI ULTIMI PERCHE' SARANNO I PRIMI"!    E' abitudine delle SEGRETERIE POLITICHE aggiungere ai "TROMBONI", per completare le liste, persone sconosciute, forse più ONESTE".

I PROSSIMI ARGOMENTI RIGUARDERANNO:

MATERIE PRIME  OCCUPAZIONE  ENERGIA

PARTIREMO DA:

 

" SULCIS - IGLESIENTE "

SI LIMITA AD UN TERRITORIO DELLA SARDEGNA ED E' UN PIANO INTERESSANTE; SOSTITUIRE  L'ASSISTENZA  CON INTERVENTI  CHE CREINO SVILUPPO IN UNA ZONA MIRATA CHE HA POSSIBILITA' INESPRESSE, DATO CHE LI ESISTE  LA "FILIERA DELL' ALLUMINIO".  L'OBBIETTIVO E' IL RAGGIUNGIMENTO DI UN'INDIPENDENZA GESTIONALE, QUINDI  REMUNERATIVA  PER CREARE RICADUTE SUL TERRITORIO; LAVORO PER I CITTADINI E NON AIUTI DI STATO!   

E' STATO SIGLATO IL  13/11/2012,  MA PURTROPPO HA  UN  MA:  E' SOTTOSCRITTO DA 3 MINISTERI (Ministero dello Sviluppo Economico, M. del Lavoro e  delle Politiche Sociali,  M. per la Coesione territoriale), 1 REGIONE  (R. A. Sardegna), 1 PROVINCIA (Carbonia Iglesias) e dai  COMUNI (Sulcis Iglesiente, rappresentati dal Sindaco di Villamassargia).    IL MA  SI CHIAMA  BUROCRAZIA,  CHE HA PREVISTO, GIA NEL REDIGERLO (Clicca Protocollo Sulcis), LA POSSIBILITA' DI POTER FRAPPORRE CAVILLI  (per giustificare la sua sopravvivenza).    STABILISCE LE  COMPETENZE PER OGNI SINGOLO PASSAGGIO, RALLENTANDO IL TUTTO E  A VOLTE, FACENDO FALLIRE QUALSIASI INIZIATIVA.   

IL "TESORETTO" E' DI  451.000.007  EURO (la Burocrazia calcola anche i 7 Euro-?-), RIPARTITE TRA FONDI REGIONALI (233.307.000) E GOVERNATIVI [127.700.000 (+90.000.000 di sostegno alla realizzazione d'interventi produttivi)].  NON E' DA CAPOGIRO, MA PERMETTETE  UNA SIMILITUDINE:-E' UNA "FERRARI" (REALIZZATA IN COLLABORAZIONE CON "ALCOA", "EUROALLUMINA", "CARBOSULCIS"), MODELLO  "PORTOVESME SUPERLEGGERA IN ALLUMINIO", A CUI BISOGNA FARE  IL PIENO!    SE PER QUESTA SCUDERIA, ALL'INTERVENTO PUBBLICO SI AFFIANCASSERO "SPONSOR PRIVATI", FATTO IL PIENO,CON UN BUONA SQUADRA CORSE" E A "UN BUON PILOTA", SI POTREBBE ARRIVARE LONTANO.    LE PREMESSE CI SONO TUTTE; LE 3 AZIENDE RAPPRESENTANO UNA FORZA STRATEGICA NAZIONALE CHE PUO' GARANTIRE, GRAZIE AD UNA FILIERA COMPLETA (minerale grezzo, semilavorato e produzione d'energia), L'AUTONOMIA NAZIONALE PER LA PRODUZIONE DI UN' ALLUMINIO CHE E' RICONOSCIUTO DI OTTIMA QUALITA'!

L'ALLUMINIO SARDO, L'ACCIAIO "ILVA" SONO MATERIE PRIME DI PRODUZIONE NAZIONALE MINACCIATE  CHE SI DEVONO DIFENDERE.   

QUESTO L'ATTEGGIAMENTO CHE GLI ITALIANI AVREBBERO DOVUTO TENERE  ANCHE PER LA "GRANDE CHIMICA" O PER LA DELOCALIZZAZIONE (in Germania) DEL "LAMIERINO MAGNETICO" (serve per trasformatori e motori elettrici).    PER FARE IMPRESA E CREARE OCCUPAZIONE  "O C C O R R O N O":-MATERIE PRIME, COMPETIVITA' DEL LAVORO E ENERGIA CHE SIA CONVENIENTE.

IL RESTO SONO CHIACCHIERE!

 

                                                                                MAURIZIO SPINELLI

SEGUIRANNO:

BAUXITE

CARBONE

ENERGIA IN SARDEGNA

CONSORZIO TRANSNAZIONALE

 
 
 

decreto in pillole

Post n°41 pubblicato il 21 Luglio 2013 da Risocita

" DECRETI IN PILLOLE "

ANTEPRIMA

IL DECRETO LEGGE E' IL SISTEMA PIU' VELOCE PER CONVERTIRE UN'IDEA IN LEGGE DELLO STATO.    PERCHE' LA MACCHINA PRODUTTIVA DELLA NAZIONE RIPARTA, PRIMO BERSAGLIO E' L'OBESA BUROCRAZIA CHE  DEVE ESSERE SOTTOPOSTA AD UNA CURA DIMAGRANTE  "SPIETATA", SENZA CURARSI DEI  "CADAVERI" CHE SI SEMINERANNO LUNGO IL PERCORSO.

NON DEVE ESSERCI AMMINISTRAZIONE PUBBLICA A NESSUN LIVELLO CHE SI SALVI DALLA CURA.   PARTENDO DAL BASSO MA ALZANDO PROGRESSIVAMENTE IL TIRO, SI DEVE PROCEDERE AD UNA SELEZIONE, ELIMINANDO TUTTE LE AMMINISTRAZIONI INUTILI (es. Province), QUINDI ACCORPANDO QUELLE SOPRAVVISSUTE (piccoli Comuni), PASSANDO POI AGLI  "ENTI DI DIRITTO PUBBLICO", AI CONSORZI, COMUNITA' E PARTECIPATE.

"piove governo ladro!!" NON E' UNA GIUSTIFICAZIONE!

IL  CITTADINO, IN PRIMA PERSONA, S' IMPEGNI PER ELIMINARE GLI SPRECHI, SEGNALANDOLI A COMITATI, CIRCOLI O MOVIMENTI CHE POTRANNO DAR VOCE, AMPLIFICANDOLA ED AVERE UNA MASSA D'URTO MAGGIORE.    DOVE QUESTI NON FOSSERO PRESENTI, NESSUNO VI IMPEDISCE DI "DAR VITA" A NUOVI "MOVIMENTI"!

PER FAR QUESTO RICORDATEVI  CHE LA "COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA". ALL'Art. 18 (I Cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale.   Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono,anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare) E' DALLA VOSTRA PARTE.    "M. S. T. " (Movimento per lo Sviluppo del Territorio “http://blog.libero.it/mosvite”), E' DISPONIBILE PER DARVI ASSISTENZA E METTE A DISPOSIZIONE IL SIMBOLO PER CREARE TANTI CIRCOLI TERRITORIALI ASSOCIATI A TUTELA DEI RELATIVI PROBLEMI E CONVOGLIARLI IN UN'UNICA MASSA D'URTO.

VA TENUTO CONTO DELLE RESISTENZE CHE SI ACCENTUERANNO, PER MANTENERE PRIVILEGI CONSOLIDATI.

MAGGIOR RESISTENZA, FERREA DETERMINAZIONE!

 

  "BOIA CHI MOLLA" !              

                                                                        MAURIZIO  SPINELLI

 
 
 

Pietas

Post n°40 pubblicato il 14 Luglio 2013 da Risocita

ANCHE I QUADRUMANI HANNO DIRITTO AD UN

MINIMO DI RISPETTO, PERBACCO!


                                        MAURIZIO SPINELLI

 
 
 
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