...sono giorni difficili, che rinnovano in me sensazioni particolarmente forti, mai dimenticate...Il dolore straziante, la paura negli occhi, lo sgomento nel cuore ... non si possono comprendere pienamente se non si è provato lo stesso dolore, la stessa paura, l'identico sgomento...Il terremoto del 1980 è stato devastante non solo per i luttied i danni che ha provocato,... ma anche perchè ha improvvisamente interrotto la 'normalità' della vita, la quotidianità, la spensieratezza...Avevo 22 anni e tanta, tanta, sana 'leggerezza' nei pensieri, con mille progetti che niente e nessuno immaginavo avrebbe mai potuto ostacolare...invece...Quel 'boato' assurdo, quell' improvviso roteare e sussultare che ci rendeva tutti come 'fantocci' incapaci di reggersi in piedi,...quell'aria repentinamente trasformatasi in polvere e fumo e calcinacci...e poi, la città che cambia connotati davanti ai nostri occhi sgomenti, strade non più tali, ma divenute in un attimo cumulo di pietre e dolore, ..e quei lamenti, continui, infiniti, quasi una eco ripetuta da un punto all'altro dell'etere, rimbombo raccapricciante che pareva provenissero da un'altra dimensione....Non riuscivo a camminare...pareva che una 'forza misteriosa' mi spingesse da un lato all'altro della stanza,...tentavo invano di aprire la porta che era come incastrata nel muro...sentivo grida forti provenire dalle scale del palazzo...ed allora anch'io urlai, per paura, sì, perchè non sapevo cosa stesse accadendo...la luce elettrica era saltata dappertutto...i dischi e le cassette'stereo', che prima erano allineate negli scaffali, ora 'piovevano' alla rinfusa...ero nello studio di una radio privata, ma tutto mi pareva estraneo, non più noto....Quando finalmente riuscii ad aprire la porta, tutto continuava a rotearmi intorno...mi misi a correre per le scale...ero al sesto piano....non so quanto tempo mi occorse ma sicuramente mi parve interminabile...Tremavano le gambe, le mani, la voce, anzi la voce non usciva per niente dalla bocca, emettevo solo suoni gutturali strani... le mani tra i capelli, gli occhi sgranati a fissare il disastro intorno a me...Caddi molte volte, tante...inciampavo su tutto, correvo per andare verso casa, ma non riconoscevo la strada...andavo senza orientamento, procedevo senza capire come...Poi ci fu qualcuno che mi spinse via , a. centro della strada perchè crollavano cornicionio e tetti e vetri...di tutto...Vidi persino delle fiamme e del fumo...e la strada spaccata in più punti...Fu allora che mi sentii prendere per mano , ma non so da chi, nè l'ho mai saputo,...certamente era qualcuno che mi conosceva e che mi trascinò per le strade, al centro di esse, tra la gente impaurita , ferita, tra persone a terra svenute...o forse no....Fu così che dopo una interminabile traversata giunsi sotto casa mia, o, meglio, sotto quel che sembrava fosse casa mia, ridotta in una strana forma asimmetrica, spezzata nel 'ventre, e con i suoi vani interni smembrati, violentati, quasi 'osceni' nella loro 'ostentata nudità'...Cercai i miei , mio padre, mia madre, le sorelle...e li trovai muti ed affranti, bianchi e grigi per la paura e la polvere delle macerie...ma V I V I, ...'vivi'....ed allora piansi, piansi tutte le mie lacrime,...piansi ed urlai ...gridai, gridai...Passarono quasi tre mesi, lunghissimi, fatti di notti trascorse su materassi affiancati per terra, in un locale terraneo, gli uni accanto agli altri...eravamo circa trenta, quaranta persone, ...spaventatye, tremanti, ci dividevamo i compiti, ciascuno svolgeva un ruolo, ...vivevamo nel rispetto dei turni per i nostri impegni quotidiani... mai da soli..,. con le ferite fin nel profondo dell'animo, con l'angoscia nel cuore, con il dolore sulla pelle...con gli occhi gonfi di pianto, consumati dalle lacrime...ed ora...di nuovo il dolore, di nuovo la sofferenza, raccontati da immagini terribili, dalle bare, dallo strazio, dal dolore.....MA SOPRATTUTTO LA RABBIA, sì, la R A B B I A perchè, a distanza di tanti anni, dopo insistenti strategie e raccomandazioni per evitare il 'dramma' dell'Irpinia, ...tutto è stato inutile...ancora una volta vite spezzate, tantissimi giovani, vite che si affacciavano al futuro con la giusta speranza....vite stroncate da due 'MOSTRI': ...l'uno imprevedibile e naturale, il terremoto, l'altro frutto della cattiveria dell'uomo, dal suo sporco desiderio di ricchezza, dalla sua immonda e vergognosa disonestà, dalla sua ipocrisia.....Ancora una volta ...molti 'uomini'...hanno ucciso, hanno offeso, hanno ferito,...ma, per uno strano gioco del destino, purtroppo, sono ancora vivi, V I V I, ...V I V I!!!!!!!!!!!!!!ed...u c c i d o no ancora.....m.d.s.
...ed ora...
...sono giorni difficili, che rinnovano in me sensazioni particolarmente forti, mai dimenticate...Il dolore straziante, la paura negli occhi, lo sgomento nel cuore ... non si possono comprendere pienamente se non si è provato lo stesso dolore, la stessa paura, l'identico sgomento...Il terremoto del 1980 è stato devastante non solo per i luttied i danni che ha provocato,... ma anche perchè ha improvvisamente interrotto la 'normalità' della vita, la quotidianità, la spensieratezza...Avevo 22 anni e tanta, tanta, sana 'leggerezza' nei pensieri, con mille progetti che niente e nessuno immaginavo avrebbe mai potuto ostacolare...invece...Quel 'boato' assurdo, quell' improvviso roteare e sussultare che ci rendeva tutti come 'fantocci' incapaci di reggersi in piedi,...quell'aria repentinamente trasformatasi in polvere e fumo e calcinacci...e poi, la città che cambia connotati davanti ai nostri occhi sgomenti, strade non più tali, ma divenute in un attimo cumulo di pietre e dolore, ..e quei lamenti, continui, infiniti, quasi una eco ripetuta da un punto all'altro dell'etere, rimbombo raccapricciante che pareva provenissero da un'altra dimensione....Non riuscivo a camminare...pareva che una 'forza misteriosa' mi spingesse da un lato all'altro della stanza,...tentavo invano di aprire la porta che era come incastrata nel muro...sentivo grida forti provenire dalle scale del palazzo...ed allora anch'io urlai, per paura, sì, perchè non sapevo cosa stesse accadendo...la luce elettrica era saltata dappertutto...i dischi e le cassette'stereo', che prima erano allineate negli scaffali, ora 'piovevano' alla rinfusa...ero nello studio di una radio privata, ma tutto mi pareva estraneo, non più noto....Quando finalmente riuscii ad aprire la porta, tutto continuava a rotearmi intorno...mi misi a correre per le scale...ero al sesto piano....non so quanto tempo mi occorse ma sicuramente mi parve interminabile...Tremavano le gambe, le mani, la voce, anzi la voce non usciva per niente dalla bocca, emettevo solo suoni gutturali strani... le mani tra i capelli, gli occhi sgranati a fissare il disastro intorno a me...Caddi molte volte, tante...inciampavo su tutto, correvo per andare verso casa, ma non riconoscevo la strada...andavo senza orientamento, procedevo senza capire come...Poi ci fu qualcuno che mi spinse via , a. centro della strada perchè crollavano cornicionio e tetti e vetri...di tutto...Vidi persino delle fiamme e del fumo...e la strada spaccata in più punti...Fu allora che mi sentii prendere per mano , ma non so da chi, nè l'ho mai saputo,...certamente era qualcuno che mi conosceva e che mi trascinò per le strade, al centro di esse, tra la gente impaurita , ferita, tra persone a terra svenute...o forse no....Fu così che dopo una interminabile traversata giunsi sotto casa mia, o, meglio, sotto quel che sembrava fosse casa mia, ridotta in una strana forma asimmetrica, spezzata nel 'ventre, e con i suoi vani interni smembrati, violentati, quasi 'osceni' nella loro 'ostentata nudità'...Cercai i miei , mio padre, mia madre, le sorelle...e li trovai muti ed affranti, bianchi e grigi per la paura e la polvere delle macerie...ma V I V I, ...'vivi'....ed allora piansi, piansi tutte le mie lacrime,...piansi ed urlai ...gridai, gridai...Passarono quasi tre mesi, lunghissimi, fatti di notti trascorse su materassi affiancati per terra, in un locale terraneo, gli uni accanto agli altri...eravamo circa trenta, quaranta persone, ...spaventatye, tremanti, ci dividevamo i compiti, ciascuno svolgeva un ruolo, ...vivevamo nel rispetto dei turni per i nostri impegni quotidiani... mai da soli..,. con le ferite fin nel profondo dell'animo, con l'angoscia nel cuore, con il dolore sulla pelle...con gli occhi gonfi di pianto, consumati dalle lacrime...ed ora...di nuovo il dolore, di nuovo la sofferenza, raccontati da immagini terribili, dalle bare, dallo strazio, dal dolore.....MA SOPRATTUTTO LA RABBIA, sì, la R A B B I A perchè, a distanza di tanti anni, dopo insistenti strategie e raccomandazioni per evitare il 'dramma' dell'Irpinia, ...tutto è stato inutile...ancora una volta vite spezzate, tantissimi giovani, vite che si affacciavano al futuro con la giusta speranza....vite stroncate da due 'MOSTRI': ...l'uno imprevedibile e naturale, il terremoto, l'altro frutto della cattiveria dell'uomo, dal suo sporco desiderio di ricchezza, dalla sua immonda e vergognosa disonestà, dalla sua ipocrisia.....Ancora una volta ...molti 'uomini'...hanno ucciso, hanno offeso, hanno ferito,...ma, per uno strano gioco del destino, purtroppo, sono ancora vivi, V I V I, ...V I V I!!!!!!!!!!!!!!ed...u c c i d o no ancora.....m.d.s.