Marius Lion

L’incontro, non lo scontro. Quindi, la Pace.


È molto probabile, o forse è più che sicuro, che chi sceglie ancora il conflitto, la battaglia, lo scontro, la contrapposizione, piuttosto che l’incontro, la composizione,  l’accordo, l’intesa, non conosce e non ha mai conosciuto – non ancora - l’Armonia, l’equilibrio, la Pace. Andare al di là dei pensieri, delle emozioni, della dualità, anche solo per un attimo, pone l’essere in una dimensione che non potrà più scordare. Forse potrà perderla. Forse ondeggerà un po’ di là e altro di qua, nella ricerca ossessiva di quella, ma non dimenticherà più che vi è un altro mondo, un altro modo di esprimersi, un’altra modalità di vivere. Di essere, in effetti. È vero che andiamo in direzione di un momento in cui avverrà una qualche sconnessione. La Luce non vuole separazione. Nell’unità non c’è separazione. C’è solo l’Uno. Che poi è una fase transitoria. Si dovrà arrivare a ciò che era prima, per scoprire alfine che non ci siamo mai mossi. E dopo, magari, ricominciare. Però l’uno è comunque la dose giusta di vita. E questa è la realtà di Ora. Una sola vita, infinita. Per ognuno, e per tutti. Man mano l’identificazione si assottiglierà, e l’Uno, l’”Io Sono”, comprenderà sempre più manifestazione. Fino alla totale espressione, di un momento e di sempre. Però non sarà semplice. Perché ognuno vorrà sperimentare, ed è corretto, e ne ha diritto, il mondo che corrisponde alla propria sequenza. E chi comincia a salire, sperimenterà, oltre che il suo, anche un po’ di ciò che è sotto, e un po’ di ciò che è sopra. Appena appena. E la vibrazione più sottile crea sempre problemi. Dobbiamo comprenderlo, per  comprendere chi non ci riesce ancora, seppure per un singolo attimo di eternità.    Quindi, le varie razze devono coesistere. Non c’è da meravigliarsi. Occorre tollerarci. Permettere gli squilibri, le disarmonie, le dissonanze. Qualcuno torna addirittura indietro, magari solo un istante, per riscattare qualcuno. A volte appena per un input veloce, che domani forse, potrà deflagrare, innescando il processo del risveglio. Ad un certo punto dobbiamo garantire il passaggio di ciò che abbiamo imparato, che è poi è soprattutto ciò che abbiamo direttamente sperimentato. La conoscenza va trasmessa. A tutta la specie. Per uso di chi lo vorrà, di chi sceglierà percorsi similari. Però, si potrà crollare. Potremo anche tornare indietro. Potremo perdere, appena un attimo, quella conoscenza, quella saggezza, o quell’Armonia. Ma non potremo mai, mai, dimenticare. Non per sempre, comunque. Per questo, chi ha conosciuto la Quiete, lo stato al di là del pensiero e della negazione, non sceglierà mai il conflitto. Mai per primo, in ogni caso. E sarà sempre l’Incontro, non lo scontro. Quindi, la Pace.  Namasté.   Un Saluto di Cuore, nel gioco Infinito di ciò che sempre È [Vita]. Marius Lion