Marius Lion

La legge della verità.


Noi siamo verità. Unica eterna immutabile. Quella verità che non cambia in qualsiasi tempo, spazio, dimensione. E che è prima di ogni cosa, perfino della coscienza e della consapevolezza di quel Primo Creatore dal quale quanto ci riguarda discende.Tuttavia, unitamente a questa verità che non può essere nemmeno definita, perché non esistono appropriati sistemi di classificazione, si accompagnano altre realtà, che riteniamo certe per un qualche motivo, per convenzione, o per necessità di disporre di punti di riferimento, o di definirci, conoscerci e chiarirci in qualche modo e senso.Ma queste presupposte verità hanno una durata, spesso relativa ad altri aspetti cangianti della Manifestazione.Si dice che la verità è conoscenza. Tuttavia quest'ultima mantiene la caratteristica di "verità" per intervalli spazio-temporali, e ancor più vibratori, spesso molto brevi.Quante volte siamo stati pronti a morire per qualcosa che avevamo accettato come assioma, per poi scoprire che esistono altre varianti, altre spiegazioni, altre sperimentazioni e modalità di verifica che non avevamo, ancora, neanche gli strumenti per prendere, appena appena, in considerazione?      L'umanità non riesce a trovare intesa, perché assume come verità, spesso universali, semplici punti di comprensione dello spazio conosciuto. E frequentemente accade perché qualcun altro ha detto di seguire un tale sistema.È una prassi molto condivisa, questa si, a tratti molto istintiva, che neanche ci si sofferma ad analizzare, e ancora meno, a mettere in discussione.Queste verità, principi, idee, ideali, servono il loro scopo, perché forniscono punti di riferimento in qualche modo solidi, per un certo tratto di strada.Sono un po’ come delle mappe. Garantiscono degli appigli, e la possibilità di non perdersi totalmente. E di non impazzire.Oltre all'accenno di eccitazione che assicura la ritenuta convinzione di trovarsi sull'esatto sentiero.Ma le mappe non sono "universali". Sono attinenti a particolari luoghi e posizioni. Così, altro luogo, altra mappa. Questo fa parte del patrimonio comune e non abbiamo difficoltà ad accettarlo. Giudicheremmo poco intelligenti coloro i quali, per orientarsi in un determinato territorio, utilizzassero carte topografiche di località diverse.Le conoscenze in qualche modo acquisite, anche sperimentate, funzionano come queste cartine. Hanno senso solo con riferimento a particolari "territori", a specifiche coordinate spazio-temporali, a distintivi livelli vibratori.A parte l'"Io Sono", che è la Costante, potremmo dire il "Dio", di questo Universo, tutto il resto è solo una bolla, con una distintiva durata e una sua specialistica funzione.E sicuramente, se non dovessimo mantenere la mente interamente aperta ad ogni mutamento, di spazio, frequenza, densità, rischieremmo di fermarci lì, bloccarci, e vincolarci ad un ciclo infinito sempre identico a se stesso.Tutto è in continua modificazione nell'universo, e noi stessi partecipiamo con le nostre incessanti metamorfosi al rinnovamento dell'insieme.E per rimanere al passo, il minimo che ci occorre è una mente in grado di contenere l'intero.È complicato, perché generalmente abbiamo difficoltà ad accettare "verità", e nuove informazioni, che non riusciamo a "classificare", perché non troviamo nulla di simile nei nostri archivi. E, oltretutto, i nostri corpi, proprio perchè spesso intasati di molti "insegnamenti" obsoleti dei quali non riusciamo, e molto spesso non vogliamo, ancora disfarci, riescono a contenere una minima parte di ciò che è a dir poco necessario per ricominciare a volare.E questo è un periodo di grande trasformazione, che richiede tutta la nostra capacità inventiva. E un'inimmaginabile ampiezza di visione.Perché è l'ignoto che ci aspetta. Un ignoto però, che i nostri, e i cuori di tutti, hanno contribuito a creare.Con la consapevolezza che possiamo sempre cambiarlo, e che comunque muterà, in un senso o nell'altro. Namasté. Un Saluto di Cuore, nel gioco Infinito di ciò che sempre È [Vita]. Marius L.