La strada che porterà l’Umanità a diventare un vero Collettivo, in grado di agire all’unisono nei confronti delle altre Realtà uniche del cosmo, fino a che la totalità dell’universo ridiventi essa stessa un’unica entità, e, quindi, la stessa cosa del Logos, comporta obbligatoriamente molte sfide e confronti.Ogni cosa, ogni vita manifestata, è diversa da qualsiasi altra, così, incontrarsi su terreni comuni, implica il rinunciare in qualche modo, a qualcosa che peculiarmente si è, per recuperare ciò che alla fine ci rende pari. Che è poi il Creatore stesso, e, tra i creatori, il Primo Creatore.Ci hanno convinto che siamo creature fragili, e questo solo per indurci ad una sproporzionata supplica di protezione e tutela. Questo ha portato alla creazione da parte nostra, perché, come sempre è stato detto, noi siamo i realizzatori ultimi delle nostre stesse consistenze, a qualsiasi livello di frequenza essa si possano manifestare – di “scatole” che, in un qualche verso, sembravano garantirci un qualche agio o conforto.Non siamo usciti da questi scrigni per millenni, o forse molto di più, ed è accaduto sempre per nostra stessa volontà, seppur veicolata, condizionata e manipolata in tantissimi modi e guise.Adesso è il momento della verità. Della verità a tutti i costi, indipendentemente dal prezzo, dai sacrifici, dagli sconvolgimenti e sovvertimenti, che essa potrà comportare nell’illusoria esistenza di ognuno.È stato già detto che dobbiamo chiedere a gran voce la verità su tutto, principalmente su chi/cosa siamo, da dove veniamo, su come questo vagheggiamento è a suo tempo iniziato, e a cosa è stato prioritariamente dovuto. Non che qualcuno ci abbia mai veramente tolto questa possibilità. Ma, portati a credere, e conseguentemente generare, con tutti i poteri, le prerogative e i diritti derivanti dalla nostra Origine, tutt’altro, abbiamo imposto a noi stessi [con la nostra accondiscendenza] a dimenticare.Tuttavia, non è solo necessario chiedere. È indispensabile agire, anche. Muoversi, operare, nella direzione verso la quale abbiamo, in qualche modo o senso, scelto di andare. E, se la scelta è la Luce, in direzione di Quella. Ma scegliere la Luce significa solo ritornare ad essere quella, perché essa non è altro che la nostra prima identificazione dopo la coscienza.Dicono che la Luce ha vinto in questa parte di spazio, e in questo scorcio di tempo. È vero, anche se molto, sotto ai nostri piedi e alla nostra vista, rimane ancora da fare. Perché è indispensabile che, insieme alla Luce tutta, alla Parte del Creatore che ha scelto la libertà completa e assoluta per tutta la Vita, ci troviamo alla fine noi stessi lungo la via del trionfo. E il nostro successo non andrà solo ad aggiungersi, e ad amplificare, il grande bagliore, ma andrà altresì ad imprimere ogni era e ogni estensione di questo Infinito, e di tutti quelli a seguire, per divenire un modello, un esempio, una traccia, un brevetto, per tutti i creatori.Questa parte di vita, nella segregazione di questa vissuta allucinazione, è stata molto dolorosa. Tuttavia, già al primo scorgere del ricordo, e del recupero della nostra memoria, già quel primo accenno di nuova e definitiva alterazione, riporterà nella nostra esistenza quell’ardore che sembrava, nel torpore, perduto. E, nel ritornare ad essere ciò che sempre siamo stati, e che nessuno potrà mai estorcerci, qualsiasi universo dovessimo sperimentare, rivivremo di nuovo l’Eterna Gloria. La celebrazione dell’inizio di quella prima Idea. Namasté. Un Saluto di Cuore, nel gioco Infinito di ciò che sempre È [Vita]. Marius L.
Il trionfo del Grande Bagliore..
La strada che porterà l’Umanità a diventare un vero Collettivo, in grado di agire all’unisono nei confronti delle altre Realtà uniche del cosmo, fino a che la totalità dell’universo ridiventi essa stessa un’unica entità, e, quindi, la stessa cosa del Logos, comporta obbligatoriamente molte sfide e confronti.Ogni cosa, ogni vita manifestata, è diversa da qualsiasi altra, così, incontrarsi su terreni comuni, implica il rinunciare in qualche modo, a qualcosa che peculiarmente si è, per recuperare ciò che alla fine ci rende pari. Che è poi il Creatore stesso, e, tra i creatori, il Primo Creatore.Ci hanno convinto che siamo creature fragili, e questo solo per indurci ad una sproporzionata supplica di protezione e tutela. Questo ha portato alla creazione da parte nostra, perché, come sempre è stato detto, noi siamo i realizzatori ultimi delle nostre stesse consistenze, a qualsiasi livello di frequenza essa si possano manifestare – di “scatole” che, in un qualche verso, sembravano garantirci un qualche agio o conforto.Non siamo usciti da questi scrigni per millenni, o forse molto di più, ed è accaduto sempre per nostra stessa volontà, seppur veicolata, condizionata e manipolata in tantissimi modi e guise.Adesso è il momento della verità. Della verità a tutti i costi, indipendentemente dal prezzo, dai sacrifici, dagli sconvolgimenti e sovvertimenti, che essa potrà comportare nell’illusoria esistenza di ognuno.È stato già detto che dobbiamo chiedere a gran voce la verità su tutto, principalmente su chi/cosa siamo, da dove veniamo, su come questo vagheggiamento è a suo tempo iniziato, e a cosa è stato prioritariamente dovuto. Non che qualcuno ci abbia mai veramente tolto questa possibilità. Ma, portati a credere, e conseguentemente generare, con tutti i poteri, le prerogative e i diritti derivanti dalla nostra Origine, tutt’altro, abbiamo imposto a noi stessi [con la nostra accondiscendenza] a dimenticare.Tuttavia, non è solo necessario chiedere. È indispensabile agire, anche. Muoversi, operare, nella direzione verso la quale abbiamo, in qualche modo o senso, scelto di andare. E, se la scelta è la Luce, in direzione di Quella. Ma scegliere la Luce significa solo ritornare ad essere quella, perché essa non è altro che la nostra prima identificazione dopo la coscienza.Dicono che la Luce ha vinto in questa parte di spazio, e in questo scorcio di tempo. È vero, anche se molto, sotto ai nostri piedi e alla nostra vista, rimane ancora da fare. Perché è indispensabile che, insieme alla Luce tutta, alla Parte del Creatore che ha scelto la libertà completa e assoluta per tutta la Vita, ci troviamo alla fine noi stessi lungo la via del trionfo. E il nostro successo non andrà solo ad aggiungersi, e ad amplificare, il grande bagliore, ma andrà altresì ad imprimere ogni era e ogni estensione di questo Infinito, e di tutti quelli a seguire, per divenire un modello, un esempio, una traccia, un brevetto, per tutti i creatori.Questa parte di vita, nella segregazione di questa vissuta allucinazione, è stata molto dolorosa. Tuttavia, già al primo scorgere del ricordo, e del recupero della nostra memoria, già quel primo accenno di nuova e definitiva alterazione, riporterà nella nostra esistenza quell’ardore che sembrava, nel torpore, perduto. E, nel ritornare ad essere ciò che sempre siamo stati, e che nessuno potrà mai estorcerci, qualsiasi universo dovessimo sperimentare, rivivremo di nuovo l’Eterna Gloria. La celebrazione dell’inizio di quella prima Idea. Namasté. Un Saluto di Cuore, nel gioco Infinito di ciò che sempre È [Vita]. Marius L.