Marius Lion

Il controllo ha il solo fine di distruggere..


Noi siamo infiniti. Noi siamo infinito. Da qualsiasi parte dovessimo guardare vedremmo solo infinito, che è ciò che siamo.Nell’infinito ci esprimiamo. Nell’infinito dimoriamo. Qualunque cosa dovessimo ritenere di dover fare, in qualunque direzione, e qualsiasi significato dovessimo attribuirle, è sempre questo che dovremmo tenere in mente, è sempre questo che dovrà supportarci e garantirci.Ciò che noi siamo, ciò che veramente siamo, e non ciò che qualcuno o qualcosa vuole farci credere, o qualsiasi convincimento dovessimo avere in testa, o dovessero averci messo in testa, o da qualunque altra parte di ciò che riteniamo di essere in un qualche sprazzo di eternità - nessuno ce lo può togliere. Nessuno potrà mai farlo, perché deriva, ammesso che questo termine abbia un senso, direttamente dalla Fonte/Sorgente del tutto ciò che È.Il nostro solo scopo in questa espansione – concesso che ci si possa esprimere in questi gradi – è, come ripeteva un maestro di questi tempi, quello di “rendere conosciuto lo sconosciuto”. E di aggiungere una qualche parte di conoscenza al complesso esperienziale del Primo Creatore di questo scorcio di manifestazione.L’illusoria realtà che stiamo ritenendo di sperimentare è in verità compromessa. Le attività intraprese da una componente anomala del Creatore hanno messo in azione qualcosa che non era esattamente nel progetto dell’Iniziatore. Ciò che ne è derivato pertanto, è solo una indesiderata distorsione delle “distorsioni” - usando il termine di quelli della legge dell’Uno - della Sorgente.Il controllo, le manipolazioni, le restrizioni di ogni forma di libertà, ciò non rientra nella Luce e nell’Amore, che sono i primi vagiti della consapevolezza.E sono solo tecnologie, programmi, derivati della sub-scienza, della matrice creata al solo scopo di immaginare variegate forme di schiavitù.Facendole in un qualche modo nostre, volontariamente o meno, coscientemente o meno, con definita disponibilità o meno, le abbiamo portato nelle nostre esistenze, e ci costringiamo in un qualche modo a viverle. Ma mai dobbiamo pensare che esse ci appartengano, al di là della nostra unità con il Tutto ciò che È. Il controllo è solo paura. La paura è solo non Amore. E la paura non è altro che “paura” dell’Amore, visto che la natura di quest’ultimo è libertà.Assistiamo ogni giorno ad esseri che non riescono ad incontrarsi, non riescono a accettarsi, non riescono ad incontrarsi, a stare insieme, ad interagire. E questo solo perché hanno paura. Perché lasciano che a decidere siano i ”programmi” del controllo, della gelosia, dell’aspettativa, della possessività, che nulla hanno a che fare con l’Amore, e con la Luce.Esseri che non riescono a vivere le proprie emozioni – che sono il patrimonio di questo spazio, e per le quali riceviamo ammirazione da tutto l’Universo – e le proprie aspirazioni solo per quei “software” che hanno infestato il sistema.E tutto questo annienta. Uccide. Uccide l’Amore, annienta gli stessi esseri. Laddove la vita, per sua stessa definizione è un perfetto inno alla libertà, all’Amore, all’espansione.Per tale motivo, quando scegliamo la vita, anche se per l’essere di Luce il problema della scelta non ha neanche motivo di essere posto - tutto il resto – l’Amore, la libertà, la Pace, la piena sovranità e l’assoluta guarigione di ogni essere - dovrebbe essere una genuina e naturale conseguenza. Che poi, alla fine, è quel “vivere in modo divino”, che spesso la Luce, nelle sue varie espressioni e rivelazioni, tende a ripetere.   Con tutto il Rispetto della Sovranità di ciascuno consentitomi dalla Grazia, un Saluto di Cuore, nel gioco Infinito di ciò che sempre È [Vita]. Marius L.  Namasté!