Marius Lion

I “limiti” dei Creatori..


Tutto è essenza, e tutto è creazione. Perché solo ciò che viene in esistenza, quindi, secondo come lo si intende, “creato”, può essere conosciuto. L’espressione più diretta del Creatore è la manifestazione. O meglio, l’unica cosa che è possibile apprendere, e comprendere, del Creatore – ovviamente, da se stesso – è proprio la sua diretta espressione.Quest’ultima è quindi il sogno del Creatore, così come ogni rivelazione dei sub creatori rappresenti nella sostanza il loro sogno.Qualsiasi apparizione un Creatore – logos o sub-logos – dovesse inventarsi, quello è il suo sogno. Che poi è una sorta di “freno“ dell’energia - pur nell’attivazione del movimento - nella misura in cui quella venga limitata a quella particolare estrinsecazione.Quella dei “limiti” è quindi una riflessione interessante, atteso che il concetto di “manifestazione” si muove all’unisono con quello di ”limitazione“.Non si potrebbe avere manifestazione senza costrizione. Il Creatore “confina“ se stesso, e tale processo porta ad una qualche sostanza e, successivamente, a delle forme.Più il contenimento è portato alle estreme conseguenze, più si assiste ad una maggiore centratura della manifestazione.Il percorso inverso è altrettanto interessante, visto che prevede la “liberazione“ di tutti i limiti precedentemente imposti, per garantire il ritorno dell’essere primo allo “zero“ che tutto potenzialmente È, mentre nulla di concreto sia esattamente in essere. Pertanto, se tutto è il Creatore, o meglio, ciò che È prima di esso, prima di un qualunque suo svelarsi, la “limitazione” è alla fine il meccanismo che porta ad ogni opportunità di acquisizione di una qualche frazione della sua globale complessità. Procedimento che può per certi versi essere applicato in un qualche modo ad ogni singola variante della manifestazione e degli stessi sub-creatori.     Con tutto il Rispetto della Sovranità di ciascuno consentitomi dalla Grazia, un Saluto di Cuore, nel gioco Infinito di ciò che sempre È [Vita]. Marius L.  Namasté!