Marius Lion

Nati per celebrare..


 Noi siamo il Tutto. Tutti noi siamo il Tutto.È per tutti una eredità incontestabile, inoppugnabile, e qualsiasi ricorso teso a volerne dimostrare il contrario sarebbe irricevibile, inutile, superfluo, oltre che straordinariamente anomalo. Del resto, solo un non dio potrebbe farlo [affermare l’opposto]. E ciò non esiste. Non per un periodo molto lungo, perlomeno. Ma se tutti siamo ugualmente “intestatari” di quel Tutto, dovremmo garantirne ad ogni altro un identico godimento. Secondo i “bisogni” di ciascuno, e le proprie “esigenze”, o le proprie “inclinazioni”.E, senza esserne ossessionati, dovremmo salvaguardarci l’un l’altro. E garantirci, appoggiarci. Senza necessariamente acconsentire a qualsiasi immaginazione. Perché, visto che siamo un po' cresciuti – in quella che è una delle indefinite esistenze del Creatore - non avrebbe senso, ad esempio, accettare basse predisposizioni, e cose in generale, che procurino sofferenza, dolore, disperazione a chiunque altro.L’ignoranza che avvolge l’essenza di ciò che siamo è innaturale. Molti di noi neanche comprendono, più che ricordarlo, come sia potuto accadere, come lo abbiamo potuto permettere. Se è vero che tutti siamo il Tutto, è anche vero che si è liberi di andare in innumerevoli direzioni, anche poco gradevoli. Tuttavia non è indispensabile fare parte di ogni esperienza. Accettarla come parte del tutto magari, ma non obbligatoriamente dello spazio che si voglia sperimentare. E assaporare.Così, se qualcuno vuole a tutti i costi perpetuare quel singolare tipo di distorsione, può anche farlo ma solo con chi lo vorrà condividere. Con chi consapevolmente, volontariamente, coscientemente, lo vorrà condividere. Perché questo deve essere chiaro, il nostro cuore non permetterà più che si viva in un mondo senza il consenso trasparente, netto e inequivocabile di tutti gli aderenti. E dobbiamo stare molto attenti anche, a chi accetta senza riserve qualcosa di diverso. Soprattutto se di quella realtà vuole essere leader. [E tutti siamo già leader di noi stessi]. E non dobbiamo desiderare leaders che non agiscano con il cuore. E che non riescano ad ascoltare, e, soprattutto, a “sentire”. O, ancora peggio, che non fanno altro che ascoltare solo le proprie basse aspirazioni, ponendole al di sopra del benessere degli altri, e del sistema nel suo complesso.La condizione che deve essere cercata, senza alcun attimo di esitazione, e ad ogni respiro, è l’appagamento, la felicità, la soddisfazione, di tutti gli esseri. E nel cosmo, non c’è nulla che non “sia”, perché tutto è Vita.Noi siamo nati, ammesso che in un qualche senso possiamo ipotizzare un tale processo, per essere disinvoltamente e genuinamente “felici”.Quindi, come negarlo a chiunque altro?Ci si rende conto che l’esperimento “Terra” abbia, per qualche ragione, incluso tra le sue caratteristiche anche il “sonno” di quasi la totalità dei residenti di quest’ultima. Ma adesso è ora di finirla. Possiamo di nuovo destarci. E provare a risvegliare altri, anche. Persino coloro che non sanno di dormire, o che pensino, addirittura, di essere svegli. [Che poi, è la parte più complicata della procedura].Così potremmo ancora una volta, e finalmente, festeggiare.Del resto, perché il mondo non dovrebbe essere una celebrazione infinita? Ci si augura solo che lo ricordi però, quanta più gente possibile.  Con tutto il Rispetto della Sovranità di ciascuno consentitomi dalla Grazia, un Saluto di Cuore, nel gioco Infinito di ciò che sempre È [Vita]. Marius L. -Namasté!