Marius Lion

L’intimità del risveglio..


Siamo tutti figli dello stesso Dio, creature dello stesso Creatore, amore dello stesso amore, vita della stessa Vita.Qualsiasi cosa facciamo, sperimentiamo, comprendiamo, è solo per arricchire la fonte della nostra esistenza, l’essenza primaria, la Sorgente, dalla quale tutto proviene, perdura, seppur solo per un attimo di infinito, e alla quale alla fine ritorna, e questo, indefinitamente.Siamo qui, o in qualsiasi altro posto, per plasmare in altro modo la sostanza originaria, e vedere fin dove si può giungere, in un tragitto che mai vedrà conclusione o ulteriore intento.Nessuna paura, nessuna agitazione, nessuna angoscia, nessuna inquietudine. Tutto nell’alveo dell’illusoria espansione e conseguente ricongiungimento. È solo un andare avanti, e ritornare un po’ indietro, controllando ciò che è rimasto ancora lì. Per toccarlo, appena appena - perché è parte di noi - e stimolarlo a proseguire. E, quindi, ancora innanzi.Ma ciò che si spegne lì, ammesso che in tal modo si possa interpretare – perché nulla si crea e nulla si distrugge – rimarrà lì per ricongiungersi alla fonte, senza aggiuntive sperimentazioni.Si dice che la Luce sia la prima evidenza della manifestazione. Mentre l’amore ne sia subito seguìto. Così, “ritornare” alla Luce significa riprendere solo la consapevolezza del principio. Ma quell’inizio ha a che fare unicamente con la realtà dell’attivatore. Pertanto, il rientro si intende nel senso di ripristinare la propria intrinseca natura. E quando riprendiamo quello, cominciamo a risvegliare tutte le nostre parti dormienti. Chi ci scuote, magari vuole solo riportarci allo stato in cui ci “riavviamo” per essere di nuovo “noi”. E l’essere di Luce, che ha ripreso anche solo una parte di quella sostanza primordiale, è questo che fa, insieme a portare fuori, creando da ciò che è, tutta la meraviglia che riesce ad immaginare e forgiare.Quindi, tutti i “giri” per il mondo del risvegliato, servono a recuperare l’esistenza assopita. L’essere di Luce “avvisa”. E non fa altro che questo, per tutto il mondo, per tutto il suo percorso. E l’avviso, l’annuncio, hanno un duplice interesse. Perché da una parte indicano che si è già pronti per [ri]alzarsi. Dall’altra che occorre però sbrigarsi, e procedere in fretta, prima che sia troppo tardi, al fine di non perdere l’attimo, nel ciclo di che trattasi.-Namasté - Marius L.