Marius Lion

Il tempo dell’amore..


Seppur deriviamo tutti dalla stessa Sorgente, ognuno di noi è sostanzialmente unico, cosa che peraltro ha anche dello straordinario, se solo appena approfondita.L’opera che chiamiamo divina è composta da un numero indefinito di soggetti, oggetti e di molto altro. Pertanto, sapere che ogni ente, corpo o struttura, ha qualcosa di estremamente singolare, porta almeno ad un atteggiamento di stupore. Questo dà anche l’idea della magnificenza dello stesso ideatore, che si è dato la briga di evitare accuratamente, malgrado l’enormità di ciò manifestato, copie del tutto uguali dell’esistente. Essere così diversi potrebbe rivelare anche che ciascuna creatura garantisce un contributo esclusivo ed originale alla conoscenza e consapevolezza del tutto, mentre la mancata azione porterebbe decisamente ad un considerevole impoverimento dell’intero complesso. Per questo l’“apprezzamento” è un termine così caro alla Luce.Saper stimare, valutare, gradire, ed essere grati per qualsiasi cosa, è la componente luminosa dell’essere, ed è ciò che porta direttamente al saper amare. Perché in questa densità tutti hanno problemi di amore. Tutti si sentono poco amati, poco apprezzati, poco riconosciuti dal resto del mondo, il quale ultimo è spesso, per la maggioranza almeno - ciò che a malapena riusciamo direttamente a percepire.L’universo però è seriamente e intensamente vasto. E le nostre connessioni innumerevoli. Anche con mondi dove “amore” non è un termine intangibile o privo di significato. E lo possiamo avvertire anche da qui, malgrado quello che viene chiamato velo, e a dispetto di tutte le nostre corazze e meccanismi di difesa, e di ogni nostra ingenua insensatezza. Così, anche nel centro di migliaia disattenzioni e noncuranze, di isolamenti ed emarginazioni, possiamo stare certi che a distanze di semplici schiocchi di dita, ci sono esseri, ed intere famiglie, che sono pienamente nostre, che non solo hanno scelto di amarci, ma che sanno anche come farlo. Namasté.. Marius L.