Marius Lion

Imparare a vivere..


Seppur nati da genitori umani, la nostra origine è divina. Perché ultraterrena è l’origine della creazione e di tutti gli esseri in essa compresi.Con la nascita umana ci carichiamo però di tutti i pesi e bagagli che l’eredità di specie comporta, con riferimento anche a ciò che ad essa è stato ed è associato [karma collettivo, strutture di potere, sistemi di controllo, consapevolezza sociale, e molto altro].Questo significa un po' che siamo stati messi nei “pasticci”, e in maniera anche parecchio drammatica, da tutte le generazioni precedenti, dalle loro scelte, dalle loro modalità di partecipazione, e dalle loro creazioni, cosa che a sua volta ci carica di una enorme responsabilità, perché questo mondo lo lasceremo ad altri, ai nostri figli e figli di tutto il mondo, a tutti gli animali, alle piante, e a tutti coloro che a qualsiasi titolo abitano questo splendido pianeta.L’interrogativo così diventa: cosa intendiamo fare al riguardo? Rimaniamo fermi, per paura, per evitare complicazioni, per carenza di creatività, o per stupidità e insensatezza, o ci muoviamo verso ciò che riteniamo più corretto, più giusto, più onesto, nei confronti degli altri inquilini e fratelli di razza, luogo e dimensione?  Se la vita fosse un addestramento, e ci fossero dei precettori incaricati di insegnare, la materia principale di addestramento sarebbe proprio quella di “vivere” inteso nel senso di “come”, che comprende poi anche il “perché”, il “quando”, e lo “spazio”. Mentre per noi l’obbligo sarebbe quello di imparare (a vivere), preparandoci anche ad insegnarlo a nostra volta, condividendo in maniera matura ciò che abbiamo appreso perché gli altri lo assumano come semplice punto di riferimento, attesa la non uguaglianza di base degli individui a livello di idee, consistenze, desideri, obiettivi.Pertanto, se non sappiamo come stare in vita, e in questo momento la confusione, l’incertezza, la paura, l’angoscia, l’orrore anche, abbondano, qualcosa evidentemente non ha funzionato nel sistema educativo e di apprendimento, e nelle prime fasi dell’intero percorso di esistenza.Ma se il sistema è sbagliato, o corrotto, non è propriamente una buona scusa dinnanzi al creatore. E non lo è ancora di più, nei confronti di noi stessi, della nostra nobile realtà. E la cosa non ci fa sicuramente onore. Quindi, se il sistema non va, occorre unicamente cambiarlo, non adattarci ad esso. Perché sarebbe come avere dei governanti eletti dal popolo, per fare gli interessi e servire il popolo, che non fanno altro invece che piegare il popolo alle loro convenienze e utilità, alla loro avidità, o, peggio, alle loro incapacità e ottusità personali. Noi siamo nati per cambiare tutto. E lo possiamo fare vivendo nel senso vero e proprio del termine. Per questo imparare a farlo è la nostra più grande responsabilità. Verso il Primo Creatore, e verso noi stessi, soprattutto. Namasté.. Marius L.