Marius Lion

Presenza consapevole


Siamo esseri di Luce. Anzi, siamo la stessa Luce.E questa è una prerogativa certa e naturale per chi ha scelto la Luce, che è la prima concretizzazione del Creatore.Ciò ci dà già l’esatta misura di cosa dobbiamo guardare ad ogni istante della nostra esistenza. Non al passato, e a cosa siamo stati, anche se è importante per come ci possa aver preparati, ma al momento ora, che decide e chiarisce anche l’eventuale divenire, ammesso che questo sia importante anche in altre dimensioni. Ed è inutile anche collegare certi esseri a chi erano o cosa siano stati. Perché la liberazione non avviene rigorosamente per quello.Si dice che il risveglio connetta al proprio bambino interiore, che è poi specificamente la parte più intima di se stessi. Perché noi siamo essenzialmente purezza, nitidezza, e innocenza autentica e genuina, anche se “crescendo”, il contatto e la contaminazione della matrice, del meccanismo all’incontrario che la anima, e le innumerevoli “basse” emozioni che la smuovono, tendono a farci perdere ogni frammento di quel candore. Per questo il nostro Se superiore, la nostra anima, a volte non ci riconosce. Perché abbiamo smarrito il “boy” – in ogni genere – che ci caratterizzava e ci infondeva il vero dinamismo.Tutti dovremmo avere quella nitidezza. E, se l’abbiamo smarrita per qualche attimo, dovremmo recuperarla, qualsiasi sia la sfida che abbiamo davanti, o le lotte e gli ostacoli che l’oscurità, fino a quando non sarà completamente sradicata dal sistema, non smetterà mai di disseminare lungo la strada verso il ritorno a casa, che è poi il reintegro nel noi che realmente siamo. Il contatto con l’anima ci porta del resto ad essere concorrenti attivi della nostra presenza. Di scegliere parimenti le avventure, e di saggiare ad ogni passo i nostri presupposti e le qualità necessarie.Essere vivi è quanto più ci possa servire per partecipare all’idea originale dell’Iniziatore. E questo è possibile solo quando siamo tutt’uno con ogni aspetto del nostro essere in qualunque dato momento.   E, forse, è questa la differenza più importante tra un maestro risvegliato a se stesso e chi non lo è ancora, che magari tende ad incrociare solo un brio apparente, almeno finché riesce a respirare. Namasté.. Marius L.