Marius Lion

La via della salvezza.


Anche da “prigionieri”, siamo esseri fuori dal comune.Da umani siamo infatti impelagati in questa matrice, i cui tentacoli non ci lasciano molti margini di libertà.Lo abbiamo già detto, la sovranità, malgrado sia una nostra facoltà derivante dalla linea d’origine che riconduce direttamente alla Fonte, non è esattamente praticabile in un contesto che registra manipolazioni, inganni, e tecnologie travianti.  Nulla in questa realtà è effettivamente vero. E, forse, è questo la prima estensione di maya alla quale la tradizione accenna. L’unica difesa è il ricordo, insieme alla consapevolezza, e alla determinazione di uscirne fuori e ricondurre ogni aspetto di noi stessi alla più intima verità. Ma non tutti vogliono farlo. E in una concretezza condivisa, può anche essere una complicazione. In entrambi i versi, visto che le tangibilità discendono da come energeticamente si sposta l’ago della bilancia, se nella direzione del cambiamento evolutivo e della purificazione delle frequenze, o se nel senso della stagnazione, che significa anche tragica sottomissione ai piani malvagi di una minoranza oscura.Il problema è che una gran parte degli umani terrestri, diciamo la parte addormentata del popolo residente, non ha la benché minima idea del grado di spietatezza che questa elite nera riesce a raggiungere, che è poi insito nella loro stessa natura di esseri senz’anima, privi ormai della giusta connessione con la Sorgente della Vita - pur di conservare il loro potere e le loro possibilità di controllo. Un livello che rimane sconosciuto ai più e completamente inconcepibile per un essere con un minimo di senno. Non che questo sia destinato a rimanere impunito. Finora è andata in un certo modo, perchè che con le strumentazioni, chiamiamole così, in loro possesso, e le capacità delle quali dispongono, sono riusciti a scaricare sul resto delle creature le conseguenze delle loro malefatte.Ma come è logico che avvenga, le leggi della creazione non possono essere frodate a lungo. E presto, la parola fine, insieme ai verdetti della giustizia cosmica, sarà impressa nella mente di qualsiasi manigoldo che abbia guardato e tratto benefici dal male e dalla sofferenza altrui, a qualsiasi ordine e stadio. È sempre interessante vedere come possono esplicarsi gli effetti di un’azione, che poi riguarda anche qualsiasi movimento attivato - nel tempo e nelle varie rotte. E presto potremo testimoniarlo di persona, sanando quella sete di giustizia e di equità che da sempre in questa incarnazione accompagna chi ha scelto il senso della bellezza e dell’armonia, che sono poi sinonimi di Luce e Amore. Peggio andrà peraltro a coloro che per un eccesso di insensatezza hanno acconsentito ai piani di quelli, pur di disporre di qualche briciola di pseudo ricchezza. Perché, purtroppo per loro, la parte più intima di loro stessi non accetterà una facile remissione. E il debito energetico accumulato potrebbe essere talmente esteso che innumerevoli vite non basteranno a ripagarlo. In effetti l’umano, per come hanno cercato di ridurlo gli esseri antivita, rendendoci tutti inebetiti e svampiti, è già un po’ così. Per un gesto sconsiderato, un attimo di finta gloria, o un pizzico di vanità o di orgoglio, o incontrollata rabbia, è disposto, senza pesarlo accuratamente un attimo, a cancellare secoli di buona ascesi e infinite vite di buon carattere.Ed è proprio questo che alla fine significa scegliere l’iniquità e le tenebre piuttosto che la Luce e la pace.  Ma c’è sempre tempo se non per sistemare completamente, perlomeno per limitare i danni. E il risveglio, come già si è detto, è la risposta più adeguata per l’attivazione del percorso che porterà alla conclusiva redenzione. Namasté.. Marius L.