Marius Lion

Il mondo che ci aspetta.


 Forse, ma non tanto, siamo al punto in cui la vita comincia ad offrirci già situazioni più esaltanti.Esplorazioni, scoperte, abbracci a mondi sconosciuti, ad un livello tale che, in quanto chiusi, come siamo stati, in una scatola esageratamente e volutamente minuscola, non riusciamo in alcun modo ancora nemmeno ad immaginare.Adesso però l’immaginazione potrà rifiorire, e tutto potrà riaccadere. Ancora una volta e per sempre, perché nulla, a parte come sempre noi stessi, potrà fermarci o ostacolarci.È il tempo delle sorprese, del fantastico, del rimanere abbagliati e del rimanere a bocca aperta per le rappresentazioni che avremo di fronte. E sapremo che tutto questo è sempre stato nostro, e che mai, neanche per un istante ci è stato veramente sottratto. Mentre chi lavorava per impedirlo, come per bloccare qualsiasi altro tipo di espansione e di gioco positivo, seppur già morto, si spegnerà per sempre, contando però sulla re-immersione in quell’Origine dalla quale tutti siamo venuti. Di questo periodo ricorderemo il dramma degli spazi ristretti, e l’incapacità di muoverci liberamente, e i contorni dell’imballaggio, e di come questo abbia portato alla temporanea perdita del ricordo di chi realmente siamo e del cosmo  al quale sicuramente apparteniamo. Sarà un universo certamente molto diverso da come siamo stati costretti a percepirlo. Da una parte immenso, per tutto ciò che nasconde che ancora non conosciamo. Dall’altra minuscolo, perché, comunque, interamente nostro, e del tutto accessibile e disponibile.Uno smisurato giardino, dove spaziare per conoscere, ma, soprattutto, per abbracciare.Quello che serve è solo rilasciare ora questa responsabilità, il senso di colpa, e il dolore e l’impotenza, di essere stati ingannati e di averlo permesso. Perché non serve più! Lo abbiamo provato e va bene così, avendoci garantito di esplorare anche questo. Adesso, ciò che conta è vivere. Pienamente!Potremmo anche imbatterci in personaggi mitici, che fanno da sempre parte dei nostri sogni d’onore. E figure mitologiche, fate, folletti, castelli incantati, e qualsiasi interprete di ogni nostra più fervida immaginazione. E saranno tutti lì, davanti a noi, ansiosi, curiosamente e quasi incomprensibilmente, di fare la nostra conoscenza, di bere un tè con noi, di scambiare quattro chiacchiere. E di saltare, giocare, gettarci le braccia al collo. E potremo  finalmente capire che non dobbiamo mai più negarci qualsiasi forma ed estensione di libertà che il nostro cuore riesca a desiderare, e molto di più – cercando, appena appena, solo di non ferire o danneggiare qualcun altro, nei limiti in cui ciò sarà possibile e consentito. E questo sarà esclusivamente soltanto una delle tante scene nelle quali navigheremo, mentre l’apparente peso e / o criticità dipenderanno solo dall’attenzione loro tributata. Namasté.. Marius L.