Marius Lion

L’augurio di una verità più attendibile.


Siamo divini, perché siamo la discendenza della Sorgente che tutto è. Mentre i nostri presunti limiti non dovrebbero rappresentare un  vero problema, atteso che comunque, rimaniamo una copia olografica di Quella.Da qualche parte siamo anche Verità assoluta, quella che non cambia mai, in qualsiasi tempo, luogo, spazio, dimensione, e indipendentemente dalle onde illusorie che si accavallano nelle varie età. Nel manifestato però, tutto diventa parziale, e ogni pseudo-verità attiene solo all’individualità che la vive, o incarna, e a coloro che, indipendentemente dalla loro reale esistenza, ne accettano la condivisione.In qualche modo però, ci sono forse delle verità che potrebbero collocarsi un pò più “su” rispetto alle altre, come, quasi, principi di quella concretezza acconsentita. Tuttavia, occorre ragionarci almeno un pò, al fine di accertarne il livello, e stadio, di autenticità.Il mondo che viviamo ad esempio, è estremamente contraffatto. E non solo perché “maya” (illusione), come sostenuto dall’Advaita, come il serpente nella corda, che deve la sua fittizia presenza alla scarsa visibilità notturna. Il fatto è che ogni regola, convinzione, ogni idea e principio, tendono a rivelarsi alla fine completamente falsi, a cominciare da ciò che ci viene detto fin dalla più tenera età, a ciò che viene insegnato nelle scuole di ogni ordine e grado, per finire a ciò, a limite dell’ideale, per il quale ci riteniamo disposti forse a combattere e morire. Così, una qualche forma di verità attendibile è molto augurabile, sempre ammesso che ci sia qualcuno al quale possa essere affidato un giusto ruolo di autorevole detentore delle conoscenze prime e ultime del cosmo - seppure occorra forse premetterlo, sarà anche, probabilmente, molto poco romantica, se non dura, terribile, o tragica. In ogni caso, potrebbe salvarci il pensare con la nostra testa – cuore, cervello e mente - con le migliori informazioni delle quali disponiamo al momento, e che riusciamo a racimolare, inserendo quella poca fiducia rimasta, e questo perfino al costo ultimo di sbagliare e racimolare cantonate. Perché, alla fine, la vita è nostra, e, se dovessimo sbagliare, ammesso che esista qualcosa del genere nella globale emanazione - perlomeno non avremo l’obbligo di incolpare nessuno, visto che essere imbrogliati e traditi, è dal loro canto quanto di peggio possa capitare, e la terra, con la sua matrix, sembra essere al momento proprio il piano della frode. E più la gente ne è coinvolta, più, suo malgrado, tende a prestarsi al gioco, nei suoi e nei confronti di tutti gli altri, scatenando vere e proprie guerre dei poveri, dove chi ci rimette sono proprio le teste giocanti.Tuttavia e comunque, sarà solo un momento, perché, essendo eterni e immortali, al di là degli innumerevoli veicoli che possiamo cambiare, e che, nei tempi, perché adatti alla densità opzionata - hanno rivestito le nostre idee e orientamenti, permettendoci le varie sperimentazioni, l’assunzione di scelte più oculate potrà tranquillamente portarci verso più confortevoli aree di esplorazione.. Namasté.. Marius L.