Creato da RoHarLu il 01/01/2012
L'Infinito Gioco di Ciò che Sempre È [Vita].
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Post n°228 pubblicato il 24 Febbraio 2018 da RoHarLu
Siamo esseri infiniti, e in osservanza al gioco del Creatore, abbiamo scelto di fingere di essere incompleti. E stiamo interpretando così bene la nostra parte, che noi per primi, siamo rimasti intrappolati dalle nostre stesse convinzioni al punto tale da ritenere quasi impossibile svincolarcene. Niente tuttavia dura all’infinito, e, come sempre, disponiamo di innumerevoli possibilità. Perché il Creatore si espande in tutte le direzioni, e non c’è limite in questo. Seppur, emanando all’interno di se stesso - ammesso che riusciamo a dare per certa una cosa di tal genere – non possiamo non presupporre che trattasi di un’estensione meramente illusoria. Abbiamo percorso la strada della separazione, prima dal creatore e, quindi, da noi stessi e da ogni altra cosa, che è poi il sistema selezionato per saggiare l’intero universo. Adesso dunque, possiamo intraprendere la strada a ritroso, al fine di riunificarci con il tutto. Ciò significa che man mano che ci riappacifichiamo con le altre parti di noi stessi, ci riapproprieremo anche della nostra più vera natura, facendo sparire ogni senso di smarrimento e solitudine, di angoscia e di debolezza, di apprensione e di inquietudine. Quindi, le forze amiche del momento sono quelle della ri-unione, e la meta attuale quella del “collettivo”. Che vuol dire come umani, l’umanità intesa come Uno. Chi teme l’umanità [come Ente], e, per questo, ha scelto la via del dominio, del controllo, della schiavizzazione, ha messo in atto, e occorre ammettere, con un certo successo, la via dello “smembramento” e della sconnessione [dalla reale – e regale - essenza] dei suoi componenti [dell’Umanità]. Il gioco sta ancora continuando, seppur sempre più esseri si stiano accorgendo dell’inganno, e stiano cercando di assicurarsi, con la reviviscenza, una più conveniente via d’uscita. Tuttavia, i folli a cui accennavamo, hanno lavorato talmente bene che anche nelle comunità più “spirituali”, vale a dire le più inclini al gioco del risveglio, e della rinnovata comprensione di se e del Se, e che sono poi quelle dove è più incisivamente diretta la forza disgregatrice di chi ha per il momento preferito il percorso del potere sugli altri, la deflagrazione ha avuto effetti devastanti. Per tale motivo non è potuto non balzare agli occhi, nei gruppi, nelle milizie di Luce, nei e tra i compagni di tante vite, quelli che si erano ripromessi di ritrovarsi per combattere insieme in nome del bene, e della fantastica e assoluta libertà di ogni essere e di tutta la Vita, che il tragitto verso l’unione Unione fosse soprattutto la predilezione delle similitudini, piuttosto che delle discrepanze, di ciò che unisce piuttosto che di ciò che divide. La forza che scaturisce dall’essere uniti è la più temuta da coloro che hanno scelto il non Amore. Perché può istantaneamente raggiungere, e produrre, e manifestare, qualsiasi cosa nel Multiverso. E per questo, per raggiungere cioè l’”intesa”, non serve essere “uguali”, perché, nel cosmo, niente e nessuno lo è, o pensarla allo stesso modo, perché nessuno lo fa, o fare e preferire, le stesse cose, perché non sarebbe nemmeno concepibile, essendo tutti impronte diverse dell’Iniziatore. Occorre solo ritrovarsi nel nome di una qualche idea condivisa [la Libertà?]. E pensare semplicemente, ma concretamente, che si possa appena ridere insieme, perché il riso, come la Gioia, è contagioso, che si possa appena condividere del cibo, che connette più dei social, e cantare, danzare, ma anche meditare – dopo tutto siamo esseri spirituali, no? – in buona compagnia, perché ciò assicurerà una sempre maggiore apertura alle vigorose energie in arrivo. Perché non siamo soli. Non siamo soli in questa battaglia del ritrovarsi, e non siamo soli nel voler far risplendere l’Universo, e la sovranità di ogni vita. E questo è ciò che più ci deve rincuorare. Non siamo, e mai siamo stati, soli. Ed è una frode il fatto che ci abbiano fatto sentire tali. Namasté.
Un Saluto di Cuore, nel gioco Infinito di Ciò che sempre È [Vita]. Marius L.
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