Creato da RoHarLu il 01/01/2012
L'Infinito Gioco di Ciò che Sempre È [Vita].
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Post n°408 pubblicato il 14 Marzo 2023 da RoHarLu
Siamo infiniti, viviamo nell’infinito, ma l’unica vita è nel momento. Purtroppo la matrice è programmata per impedire questo, e costringerci a cedere energia ed attenzione al passato, con tutta la rabbia e l’acredine per quanto subìto, o per il rimpianto di quanto non compiuto, o per gli immancabili sensi di colpa di quanto errato, o assorbirci ad ansie ed inquietudini provenienti da un tempo ancora da pervenire. Spesso sopraggiungiamo in questo frammento di spazio proprio perché riteniamo, o così ci inducono a pensare, che dobbiamo aggiustare qualcosa. Magari a volte sarà anche vero, con termini che tuttavia raramente coincidono. In ogni caso il tempismo non è mai il nostro forte. E questo perché evitiamo il vero interesse per l’istante che fugge. Così, ci troviamo di fronte la vita, la magnificenza, gli altri, ma mille paure, e forme pensiero che non sapevamo di avere sorprendentemente nutrito, diventano più prepotenti della nostra determinazione. Facendoci perdere quell’attimo tanto anelato, che forse ritornerà, ma non si sa quando, e lasciandoci nell’angoscia di attese interminabili. La vita è sempre ora, in qualsiasi tempo ci si trovi, e, forse, dovremmo evitare di rovinare la parte dedicata a ciò che quel baleno che appare mostra di comprendere. Del resto nella creazione nulla va sprecato, e tutto in qualche modo si conserva, ed emerge, per essere in un qualche modo adoperato. E questo da una parte ci garantisce un po' di distensione, dall’altra però dovrebbe portarci ad un migliore senno. La vita è nostra e noi siamo nostri. Non apparteniamo ad alcun altro oltre che noi, e solo a noi dobbiamo rendere conto, che poi è ciò che comunque facciamo ad ogni battito. Questo significa però anche di non farci ingannare, perché una fetta di creazione, contaminata per così dire, da una sorta di anomalia, si alimenta invece di idee e convinzioni totalmente differenti. Così, non dovremmo mai mancare di considerare l’enormità della realizzazione della libertà, in tutti i sensi, forme e complessi. Perché è in quella che si realizza la vera essenza dell’opera del primo Creatore, e della Sorgente che ne sta alla base. E mai dovremmo farci persuadere a situazioni che alla fine ci conducano all’esatto opposto. Perché quasi mai le parole, ma anche i gesti, le movenze, i segni, i puntini, o qualsiasi sussulto, sono solo quello.
Così, nell’attesa di costruire tutti insieme la terra perfetta, un pizzico di concentrazione in più non è quasi mai un gesto incauto o bonaccione,-. Namasté.. Marius L.
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