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L'Infinito Gioco di Ciò che Sempre È [Vita].
 

 

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Intendersi sull'Amore ..

Post n°270 pubblicato il 13 Aprile 2019 da RoHarLu

Il Creatore è innanzitutto Luce e Amore, che sono i due "affini" nati dalla sua prima "distorsione", secondo il linguaggio di quelli della "Legge dell'Uno".

Ed è dall'esplosione di questa coppia, dalla deflagrazione di Luce e Amore, che tutto il resto deriva, sulla scorta di semi di altre sperimentazioni magari, o con idee in un certo qual modo più originali.

Quindi, tutto è Luce e Amore. Tutti siamo Luce e Amore. Fin dall'inizio.

Comunque, man mano che i vari sub-creatori completano le proprie scelte, nuove varietà vengono immaginate e poste in essere.

Ma chi ha scelto la Luce, chi continua ad essere principalmente Luce, e chi opta, per qualche motivo, o per servizio agli altri e al Creatore, di ancorarla ed espanderla, esplode continuamente di Luce, in maniera pressochè naturale, rimanendo allo stesso modo, carico dell'Amore del Creatore.

Tuttavia, dalle infinitesime direttive poste dal Creatore, si è man mano pervenuti ad una smisurata provvista di norme e pseudo-obblighi, stabiliti in maniera più o meno lecita da autorità spesso molto dubbie, perché dimentiche delle proprie ascendenze.

In ogni caso, se il "non ferire" permane come primo imperativo della creazione, visto che tutto è Uno, è il modo di metterlo in pratica, a fronte di una quantità enorme di personalità e modalità espressive, che si scopre poi pressochè inattuabile.

Come si fa ad esempio, a non ferire chi, per i suoi sensi di colpa, o per la sua ingenuità, o decisione di "ignoranza", non fa altro che richiamare, e, in un qualche modo, desiderare quel tipo di attività? L'unica cosa da fare in questi casi - se non ci si vuole fare prendere nella morsa delle cause e degli effetti - potrebbe essere solo fuggire il più lontano possibile. Seppure anche questo non sempre si mostra fattibile.

Così, il problema diventa non tanto amare, ma comprendere "come" amare. Come amare nei vari e infiniti casi che si presentano, nelle interminabili interazioni che abbiamo scelto in qualche modo di vivere, e come appalesarlo agli innumerevoli esseri secondo le rispettive nebulose complessità.

In effetti, chi è carico d'Amore si comporta all'incirca come un creso, seppur un creso generoso, dischiuso verso la vita, il mondo e ogni creatura, e disinteressato alle sorti delle sue consuete elargizioni. Laddove chi non riesce ancora ad amare in maniera aperta e disponibile, o chi è eccessivamente "parsimonioso" nel considerare, e nell'elargire agli altri, perché ancora troppo concentrato su se stesso, sul proprio dolore, sulle proprie paure, e trattenuto dai propri blocchi, non riesce neanche ad intendere questi particolari movimenti.

Il fatto è che quello ama così facilmente solo perché abbonda d'Amore, e gli basta solo dare a questa sua fortuna una sana direzione, per riempire chiunque disposto ad acconsentire.

E, come un miliardario, può rendere in ugual modo ricche innumerevoli unità. Anche se, a differenza del primo, il più delle volte non fa calcoli, oltre a non esaurire in alcun modo o senso, il suo patrimonio d'Amore.

Del resto chi ama non riesce neanche a contenersi, a non manifestare, proclamare, promulgare le proprie emozioni pur sorrette da volontà e unità.

Perché sa che gli altri, chiunque altro, nessuno escluso, seppure anche il discernimento occupi alla fine un posto fondamentale in tutto il processo - comunque lo meritano. Lo meritano per diritto di nascita, o di origine, essendo derivati dalla stessa Fonte / Sorgente, che è prima dello stesso Creatore, ma che è Una e Stessa con quest'ultimo, oltre che con tutto ciò che da questo discende.

Per tale ragione, quella comprensione del modo di amare in maniera " specifica " gli altri, in lui si risolve facilmente - e solo - nell'Amore assoluto, senza alcuna riserva. Che permette di esprimersi in maniera essenziale senza aspettative, lusinghe e previsioni.

Che sono poi "programmi" della matrice posti dai controllori.

Con tutto il Rispetto della Sovranità di ciascuno consentitomi dalla Grazia,

un Saluto di Cuore, nel gioco Infinito di ciò che sempre È [Vita]. Marius L. Namasté!

 

 

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