Marius Lion

L’Universo ci aspetta.

Noi siamo la Vita unica, e questo, come dato di fatto, non potrà mai essere fondato oggetto di contesa.

Ci siamo offerti volontari per questo gioco della densità, nel quale la vita si presenta in maniera estremamente multiforme per una lunga serie di argomentazioni, che comunque avevamo ben chiare quando abbiamo deciso di intraprendere questa esplorazione.

Ma siamo affamati di emozioni, e questo è uno dei tanti motivi per i quali il viaggio è in qualche modo stuzzicante, oltre che appagante.

Questo Pianeta è la patria delle emozioni, e queste ultime rappresentano la principale eredità dei cicli di apprendimento che in esso si svolgono.

Noi tuttavia, siamo molto più di ciò che la soffocante  identificazione ai veicoli di sperimentazione ci permette di vedere.

Noi siamo l’Infinito, siamo la stessa essenza del creatore, e diventiamo alla fine qualsiasi cosa che, di tutto ciò che può essere rinvenuto nella mente dell’iniziatore e oltre, dovessimo stabilire di divenire.

Abbiamo difficoltà a muoverci nell’intero pianeta, o addirittura nell’ambito dello stesso stato al quale apparteniamo, quando tutto l’Universo è nostro potenziale territorio di perlustrazione. E, forse, è alfine giunto il tempo in cui prendiamo atto, e, quindi, coscienza, della nostra intrinseca natura, e ci attiviamo per intraprendere il percorso che compete al nostro rango.

Tutto l’Universo attende le nostre peregrinazioni. Tutto l’Universo attende che ci riempiamo il Cuore delle incredibili creazioni degli altri partner creatori, e che cominciamo a scambiare le nostre energie con quanto diventa, anche per un attimo, visibile ai nostri occhi e al nostro intero essere.

Tutto l’Universo attende, e ci attende.

In realtà queste affermazioni nascondono infinite sfumature. Ciascun essere metterà le proprie, e ognuna avrà sicuramente un enorme valore per il tutto. Ma l’attesa riguarda soprattutto la consapevolezza di ciò che siamo, e il ricordo delle nostre origini e di ciò che siamo venuti a fare.

Quando perdiamo di vista questi interrogativi, intrinsecamente correlati allo scopo delle nostre varie esistenze in questo scorcio di spazio, quando ci perdiamo nei meandri delle miserevoli faccende pseudo umane che assorbono, e si nutrono, di tutte le nostre splendenti energie, ci comportiamo come delle aquile che litigano per un metro di misera terra, quando per natura sono padrone dell’intero cielo e di tutte le montagne del mondo.

L’Universo ci attende per essere esplorato, afferrato, contemplato, compreso, amato.

L’universo ci attende perché la Vita ritorni ad essere “viva”, e perché noi riprendiamo ad esistere non più costretti in reclusioni di ogni specie, genere e tipologia. Liberi di esprimerci. Liberi di interpretare noi stessi, cioè chi o cosa abbiamo deciso in quel momento. O, semplicemente, liberi di essere.

L’universo ci aspetta, ed è bene quindi non indugiare oltre.

Smettiamo con i giochi da infanti, e recuperiamo la dignità che il nostro Cuore sa essere sua, pur decidendo – ma con libertà e consapevolezza, qualsiasi cosa dovesse maggiormente aggradarci.

Perché nulla è niente e tutto ha un senso, nell’infinito gioco di ciò che tutto È. Namasté.

Un Saluto di Cuore, nel gioco Infinito di ciò che sempre È [Vita].

Marius L.