Creato da RoHarLu il 01/01/2012
L'Infinito Gioco di Ciò che Sempre È [Vita].
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« Chi ama la Vita, sceglie... | Una Realtà traboccante d... » |
La nostra presenza è semplicemente e solo vibrazione. Noi Siamo per un soffio di tempo, che crea un allontanamento illusorio da quel Silenzio che è Sorgente e dimora senza Inizio e Fine, dove nulla esiste, esistenza compresa, sebbene ogni cosa possa da lì avviare la vita.
Quindi, esistiamo perché vibriamo. E in una indefinita gamma di frequenze.
Nello stesso senso siamo vivi, e “partecipi”, in tutto l’Universo, essendo sostanzialmente il modo in cui il Logos esprime la vita e se stesso.
Ogni aspetto della manifestazione è tono e fremito, e , nella sua compiutezza, trova radice e ragione, in quell’Uno il quale, a sua volta, discende dall’Infinito privo di ogni precedente e ulteriore attestazione.
Così, tutto è “movimento”, e ogni moto ne genera un altro, qualificandosi pertanto come sub-creatore di quell’altro, con possibilità di definirne alcune fisionomie, “acconsentendo” infine che quanto generato si riveli poi in modo indipendente e al limite dell’incondizionato.
Alla base di tutto è, pertanto, senza eccezione alcuna, una qualche forma di “scelta”.
Ad ogni fase è il “movimento” della “scelta” che amministra e, spesso, presiede, gli itinerari.
Di conseguenza, se Creazione è attivazione, trasformazione, e direzione, è in quest’ultima che la sublimazione dell’atto [del creare] trova il suo più nobile presupposto.
Noi, in quanto sub-creatori, creiamo ad ogni istante, e, nell’intera sequenza, la prima fase è la scelta.
Logica conclusione è che, se, per scelta, abbiamo deciso di sperimentare, e identificarci, totalmente con il “risultato” della nostra creazione, e se, nella totale [apparente] fusione dovessimo per qualche attimo di infinito ritrovarci “confusi”, smarriti, [condizioni anch’esse parti dell’insieme attivato con l’idea iniziale], la strada che “banalmente” dovremmo intraprendere è quella del “ritorno”, vale a dire, dallo stato di creatura riportarci allo stato di creatore. E, da lì ripartire.
Che poi potrebbe significare anche soltanto “fermarsi”, e riprendere possesso di ciò che nessuno mai ci ha tolto, perché nessuno mai potrebbe farlo.
Di ciò, per meglio specificare, che realmente, autenticamente e unicamente Siamo: La stessa Sorgente.
Con tutto il Rispetto della Sovranità di ciascuno consentitomi dalla Grazia, un Saluto di Cuore, nel gioco Infinito di ciò che sempre È [Vita]. Marius L.,
Namasté.
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