Creato da RoHarLu il 01/01/2012
L'Infinito Gioco di Ciò che Sempre È [Vita].
 

Messaggi di Maggio 2024

Liberarci dalla paura.

Post n°454 pubblicato il 15 Maggio 2024 da RoHarLu

Malgrado proveniamo tutti della Sorgente, viviamo, almeno su questo piano dimensionale, nella più sordida paura. Potrebbe trattarsi in effetti già del nostro progetto originario, che vuole farci sperimentare i vari contorni di questo genere di emozionalità.  Tuttavia è sicuramente il progetto dei controllori senza luce anche, che tendono ad utilizzarla nei suoi limiti massimi, grazie a tutti i mezzi tecnologici dei quali dispongono, e avvalendosi di tutti coloro che si sono venduti all’oscurità e votati all’ignoranza, per spremerci, e consumare su di noi secondo le loro voglie e sconvenienti miserie.

È per certi versi un aspetto molto curioso di questa area. È come se tutto fosse in qualche modo contaminato. Le preghiere, le contemplazioni, i rifugi, in noi stessi e in entità che si stimano “superiori”.

Tutto o quasi, in una misura o in un’altra, rimane alla fine impregnato di paura, nella misura in cui quest’ultima non è espressamente intesa come segnale di allarme per qualcosa che potrebbe recarci un qualche danno – che viene instillata nei nostri cuori e nelle nostre menti fin dai primi respiri, da ciò che ci circonda e gode di una qualche forma di influenza.

Cosa che poi suona in un certo senso strana, considerando che noi dovremmo essere i creatori di ogni nostra espressione e di qualsivoglia conseguente manifestazione.

Forse la sfida è magari, quella di evitare di cedere alle parti meno benevole dell’universo, in tutti gli spazi dove hanno radicato la loro esistenza. E contare soprattutto su se stessi, sviluppando quanto più possibile fiducia nelle nostre doti e potenzialità.

Ma non per presunzione, o arroganza. O perché siamo soli e nessuno vuole aiutarci, o si dichiara disponibile a farlo.

È solo perché si tratta per certi versi della nostra formazione, e della nostra vita, e siamo noi che dobbiamo quindi viverla, gustarla, modellarla anche, e non di quella di altri, chiunque essi dovessero essere, che sono qui, o dovunque si trovino, per vivere e sperimentare a loro volta ciascuno la propria.

Questo non vuole dire non accettare alcun tipo di aiuto, supporto e/o assistenza, in qualsiasi modo e forma si presentino e approdino nelle nostre realtà.

Vuole solo significare che dobbiamo essere padroni di noi stessi, rientrando peraltro questo nel più generale e compiuto principio di libertà che è fondamento del primo vagito della Fonte primaria.

Perché alla fine, una vita vissuta nella paura non si configura esattamente come tale. Laddove la libertà da quella permette invece la piena integrazione di tutte le sue varie e complesse, finanche minime, costituenti. Namasté.. Marius L.  

 
 
 

Non più lamenti, ridiventiamo il Creatore.

Post n°453 pubblicato il 09 Maggio 2024 da RoHarLu

Siamo l’Essere supremo, ammesso che ne esista uno, al di là di ogni altro, ovviamente.

Perché se tutto è Lui, il problema di qualcosa di ulteriore non si pone. Come avviene per l’advaitin, che vede solo l’uno, e non anche il secondo.

Certo, quando ci si crogiola nell’ignoranza di ciò che si è, di ciò che ci riguarda, di ciò che ci circonda, di ciò che ci sta alla base, questo tipo di realtà può anche lasciare perplessi, sempre che non si arrivi ad agire direttamente mettendo al bando, o peggio, ad esempio, coloro che ricordano, e che ci ricordano anche, la nostra origine, e regalità.

Peraltro, avendo trascorso così tanto tempo, una vita o più, e, spesso, molto di più, in questa densità, che una stirpe di controllori - poco chiari e forse per nulla benevoli - ha strutturato a propria immagine e convenienza, e ritrovandoci in uno stato a tratti comatoso, neanche a livello di più fervida immaginazione riusciamo a centrare un’esistenza che sia al di là di scarsità, inadeguatezza, schiavitù e segregazione.

Però, ammesso che non avvenga, dobbiamo imparare a farlo. Sempre di più.

Perché, alla fine, tutto dipende da noi, per quanto quella congrega di lestofanti possa metterci molto di suo.

La Sorgente non ha emanato poveri e ricchi, saggi e ignoranti, forti e deboli. Questo è stato solo una conseguenza.

La Sorgente ha solo proiettato se stessa, proiezione che è diventata indefinite volte altro e altro, ma sempre e solo, all’interno di se stessa.

Quindi, avere o meno il potere di essere qualcosa o qualcos’altro, e di cambiare ciò che si è in qualcosa o qualcos’altro, comincia ad essere contemplato solo dopo il primo soffio, e senza alcuna predilezione o preferenza di sorta.

Perciò, se siamo “quello”, il ciò che era prima - ne possediamo anche tutte le potenzialità, compresa l’abilità di cambiare ciò che non aggrada.

Così, basta lamenti, e stop agli alibi. Cominciamo ad agire, a muoverci, in modo da ritornare al punto di origine. O, almeno, a quelle virtualità.

E se a qualcuno, i senza luce ai quali si accennava prima, o i loro accoliti - che sono peggio - e quelli che non posseggono, o hanno perso, un briciolo di anima/energia prima/sorgente, tutto questo sta poco bene, perché vorrebbe preservare un qualche tipo di graveolente realtà, non abbiamo timori a manifestare un mondo senza di loro, con tutto il rispetto e l’onore possibili, e senza che ciò rechi alcun tipo di danno, privazione o violazione, ad altro essere. Che poi è la stessa Fonte. Namasté.. Marius L.  

 
 
 

L’accortezza delle scelte.

Post n°452 pubblicato il 03 Maggio 2024 da RoHarLu

Siamo esseri della Sorgente, e deriviamo direttamente da quest’ultima.

Ed è per tutti e tutto così.

Tuttavia questo non significa che siamo tutti uguali nelle nostre sperimentazioni e percorso coscienziale.

E probabilmente, anche se questo è oggetto di estrema semplificazione, non possiamo neanche lontanamente affermarlo.

Questo non toglie nulla ad alcuna derivazione della stessa Fonte, atteso che, alla fine, si tratta solo di scelte e collocazioni, nell’abbondante area dell’Infinito.

Le anime, intendendo con questo termine le scintille della Sorgente, si muovono e spostano da tutte le parti, e dirigono in tutte le direzioni, incrociandosi tra di loro in tantissime modalità, e avendo a disposizione tutte le possibilità immaginabili e molto di più.

Tutto dipende solo da ciò che si vuole, e da ciò a cui si dirige la propria attenzione, avendo però molto a cura il sistema scelto come base delle proprie movenze, e i suoi funzionamenti e le eventuali corruzioni.

In questa parte di mondo ad esempio, il livello di contaminazione è purtroppo, per una molteplicità di ragioni tutte tra loro molto diverse, molto elevato.

È vero che ciò che viviamo dipende dai nostri pensieri ed energie. Ma lo è molto di più vero, che ci troviamo a convivere, in maniera cosciente o meno, con tutta una serie di ulteriori indefinite energie dai desideri, propositi, e progetti a volte molto in contrasto con le nostre volontà.

E questo dovrebbe richiamare moltissimo tutte le nostre accortezze.

Perché potremmo ritrovarci continuamente in situazioni che altrimenti mai sceglieremmo, e che, malgrado appaiano ai nostri occhi l’unica alternativa possibile nella combinazione specifica, nella quasi totalità dei casi non lo sono, e non sono neanche nel nostro, anche piccolo, interesse, convenendo invece alla stirpe dei controllori che in questo momento, per qualche motivo, si trovano a gestire questo sistema.

Perché viviamo, e magari lo abbiamo a qualche livello selezionato, una condizione dove l’inganno è talmente profondo che nulla, assolutamente nulla, è veramente come sembra, e tutto è, almeno quasi sempre, alla rovescia. E dove la corruzione ha pervaso ogni minimo aspetto dell’animo umano, essendo questo l’impianto, in modo tale che anche quelli “reali”, in grado di conservare ancora la connessione con la Sorgente, tendano a cascarci ripetutamente.

Ed è forse per questo, non riuscendo oltretutto a controllare la memoria di quanto in altri tempi e momenti provato in grado di aiutare a non ripetere le stesse inutili esperienze, che il controllo delle nostre stesse vite tenda a trovarsi al di là delle modalità di verifica da noi gestite.

Certo, abbiamo tutto il tempo del mondo, qualsiasi significato e valore dovessimo dare a questo termine o processo. Perché l’anima è eterna e immortale, indipendentemente dagli innumerevoli veicoli che possa aver cambiato e dei quali si è avvalsa per le sue incursioni nei meandri delle dimensioni.

Così, alla fine, l’accortezza opportuna ricade tutta nelle scelte. Di ciò che potremmo volere, di coloro dai quali è conveniente farci accompagnare, e delle stesse oculate modalità di sperimentazione.

Tutto ha un valore nella cosiddetta creazione. Questo però, con tutto il rispetto che dovrà essere tributato a qualsiasi espressione della Sorgente, non dovrà mai significare che tutto dovrà conservare la stessa validità per noi. Perché è giusto, e se per noi lo è, allora è ancora più tale – che qualsiasi cosa della quale vogliamo deliziarci abbia il più alto grado di autenticità possibile ai nostri sguardi [ed emozionalità]. Namasté.. Marius L.  

 
 
 

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