Creato da RoHarLu il 01/01/2012
L'Infinito Gioco di Ciò che Sempre È [Vita].
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Messaggi del 09/05/2024
Post n°453 pubblicato il 09 Maggio 2024 da RoHarLu
Siamo l’Essere supremo, ammesso che ne esista uno, al di là di ogni altro, ovviamente. Perché se tutto è Lui, il problema di qualcosa di ulteriore non si pone. Come avviene per l’advaitin, che vede solo l’uno, e non anche il secondo. Certo, quando ci si crogiola nell’ignoranza di ciò che si è, di ciò che ci riguarda, di ciò che ci circonda, di ciò che ci sta alla base, questo tipo di realtà può anche lasciare perplessi, sempre che non si arrivi ad agire direttamente mettendo al bando, o peggio, ad esempio, coloro che ricordano, e che ci ricordano anche, la nostra origine, e regalità. Peraltro, avendo trascorso così tanto tempo, una vita o più, e, spesso, molto di più, in questa densità, che una stirpe di controllori - poco chiari e forse per nulla benevoli - ha strutturato a propria immagine e convenienza, e ritrovandoci in uno stato a tratti comatoso, neanche a livello di più fervida immaginazione riusciamo a centrare un’esistenza che sia al di là di scarsità, inadeguatezza, schiavitù e segregazione. Però, ammesso che non avvenga, dobbiamo imparare a farlo. Sempre di più. Perché, alla fine, tutto dipende da noi, per quanto quella congrega di lestofanti possa metterci molto di suo. La Sorgente non ha emanato poveri e ricchi, saggi e ignoranti, forti e deboli. Questo è stato solo una conseguenza. La Sorgente ha solo proiettato se stessa, proiezione che è diventata indefinite volte altro e altro, ma sempre e solo, all’interno di se stessa. Quindi, avere o meno il potere di essere qualcosa o qualcos’altro, e di cambiare ciò che si è in qualcosa o qualcos’altro, comincia ad essere contemplato solo dopo il primo soffio, e senza alcuna predilezione o preferenza di sorta. Perciò, se siamo “quello”, il ciò che era prima - ne possediamo anche tutte le potenzialità, compresa l’abilità di cambiare ciò che non aggrada. Così, basta lamenti, e stop agli alibi. Cominciamo ad agire, a muoverci, in modo da ritornare al punto di origine. O, almeno, a quelle virtualità. E se a qualcuno, i senza luce ai quali si accennava prima, o i loro accoliti - che sono peggio - e quelli che non posseggono, o hanno perso, un briciolo di anima/energia prima/sorgente, tutto questo sta poco bene, perché vorrebbe preservare un qualche tipo di graveolente realtà, non abbiamo timori a manifestare un mondo senza di loro, con tutto il rispetto e l’onore possibili, e senza che ciò rechi alcun tipo di danno, privazione o violazione, ad altro essere. Che poi è la stessa Fonte. Namasté.. Marius L. |
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