Creato da RoHarLu il 01/01/2012
L'Infinito Gioco di Ciò che Sempre È [Vita].
 

Messaggi del 30/06/2019

Relazioni di varia densità...

Post n°286 pubblicato il 30 Giugno 2019 da RoHarLu

Noi siamo Amore, noi siamo Luce, e siamo i diretti discendenti del Primo Creatore.

È bene sempre iniziare ogni riflessione, o ragionamento, con questi presupposti, perché, come si è già avuto modo di dire, a qualsiasi conclusione si dovesse giungere, mai dovrà accadere di dimenticare le proprie nobili origini.

Possiamo essere qualsiasi cosa decidiamo di essere, e diventare qualsiasi cosa dovessimo decretare di sperimentare. E tutto dipende solo dalla nostra scelta. Perché tutto è possibile per il creatore, e noi ne possediamo le stesse abilità, perché figli, anzi perché uni e medesimi.

Abbiamo sempre detto che viviamo in una realtà ipercontrollata. Una prigione per molti rispetti. Uscirne è ovviamente possibile, cambiarne le destinazioni e le impostazioni lo è in ugual modo. Ma dobbiamo prenderne coscienza, esprimere le intenzioni necessarie, e agire in maniera determinata in quella direzione.

È estremamente importante che l'intenzione sia sempre seguita da una qualche azione, visto che il messaggio che deve pervenire all'Universo deve essere fortemente chiaro.

Dicono che se facciamo un passo verso dio, lui ne farà centro verso di noi. È in qualche modo vero, al di là delle proporzioni. E l'Universo è quel dio al quale ci riferiamo. Anzi, potremmo aggiungere ancora più precisamente, egli è esattamente il nostro specchio.

Le relazioni tra gli esseri rappresentano in questo sistema una dei processi maggiormente attenzionati dai controllori. Perché, come viene detto, l'unione fa la forza, e perché gli esseri possono guarirsi a vicenda in maniera straordinaria, o trascinarsi nel baratro in modo ancora più singolare.

Esseri particolari, provenienti dallo stesso ceppo animico, o famiglia d'anima, godono di ancora più possibilità e privilegi. E coloro che discendono dalla stessa anima – conosciute come anime gemelle – potrebbero disporre di facoltà e opzioni talmente consistenti da mettere qualsiasi oscurità in seria modalità di panico.

Si dice “potrebbero”, perché le anime gemelle, anche se dovessero incontrarsi nella fisicità, non necessariamente dispongono dello stesso grado di apertura. In verità, una parte potrebbe neanche essere in grado di riconoscere l'altra, o, e si è già argomentato su questo aspetto, non essere ancora pronta all'incontro.

Oltretutto i controllori attivano tutti i mezzi e le tecnologie in proprio possesso – di efficacia inimmaginabile – perché l'incontro non abbia nemmeno luogo, o, se dovesse avvenire, produca, grazie a tutte le manipolazioni, condizionamenti, manovre e contraffazioni, effetti quasi opposti a quelli desiderabili.

Quello delle relazioni è in effetti uno dei punti caldi dell'intero impianto. Dalla fisicità alle emozioni, dagli attaccamenti alle ossessioni, passando per tormenti, angosce e tribolazioni, il “cibo” che ne deriva per coloro che sono all'apice della catena alimentari della struttura – e certamente non siamo noi, malgrado tutte le nostre pseudo-convinzioni,visto che ne costituiamo gli anelli più bassi e più deboli – è una delle parti più consistenti.

Il loro [dei controllori] gioco è quello di far produrre sempre più dramma, e sensi di colpa, e cosiddetto “karma”, in modo che gli individui siano indotti sempre di più al meccanismo delle rinascite forzate [ma sempre “libere”].

Spesso, quando degli esseri hanno trascorsi in comune, essi li portano in laboratori di loro uso, e, utilizzando degli specifici procedimenti, producono degli “intrecci” nei loro campi energetici, amplificando le loro interdipendenze in maniera “patologica”. In tal modo, quando questi esseri si rincontrano nella dimensione fisica, quell'intreccio “garantisce” una sorta di attrazione, la quale tuttavia, poco o nulla [anzi tutt'altro] conserva di “buono”.

In seguito, in un altro tempo, li riportano in quello stesso loro laboratorio, inserendo nelle menti di uno idee, convincimenti, e direzioni dissonanti.

Quindi, “dalla notte al giorno”, per così dire, - a maggior ragione se il legame non è sorretto da una qualche divina volontà – uno dei due non avverte più alcunché per l'altro, arrivando addirittura a percepire forme di indifferenza, o peggio, di avversione, mentre l'altro si ritrova trasferito, senza alcuna spiegazione logica, in un vortice di ossessione.

Anche chi è in qualche modo risvegliato, o ha già iniziato un tale processo, può essere sottoposto a queste forme di “cura”. A volte fanno perfino parte degli accordi iniziali che – seppur assolutamente non validi perché estorti con una qualche forma di adulterazione – si è stati costretti a sottoscrivere al fine di poter partecipare al gioco dimensionale di questo sistema di coordinate.

Tuttavia il risvegliato tende ad accorgersi in qualche modo di ciò che accade, e finanche vedere l'altro concorrente quasi integralmente narcotizzato, potendo testimoniare, seppure ai limiti dell'impotenza, le varie scene susseguentesi davanti ai suoi occhi. Ma poco o nulla poter fare, tranne che l'evenienza di “diffondere” sul piano fisico l'accaduto, seppur raramente l'altro sia mentalmente in grado di dare credito a ciò che gli viene raccontato.

Come si è detto, la cosa può accadere anche ad anime gemelle non ancora esattamente sulla stessa frequenza vibratoria, anche se, nei vari casi specifici, le possibilità di uscita, e relativa guarigione, sono talmente numerose che basterebbe veramente poco, in termini di “fede” per riattivare l'integrale processo.

Da quanto sopra deriva un'enorme tossicità in molteplici connessioni, al punto che raramente oggi si riesce ad assistere a rapporti propriamente liberi e fondati su una reale volontà dei partecipanti. Tra l'altro, nella misura in cui si stabiliscono “raccordi” più intimi, se una delle parti si mostra particolarmente “compromessa”, perché più incline a “trattamenti” di contraffazione, o con più complessità da gestire, tutte le problematicità della parte più “debole” passano inevitabilmente all'altra, che, suo malgrado, si ritrova pertanto a vivere lo stesso inferno dell'altra, senza però poter fare alcunché per risolverlo, atteso che l'altra parte, essendo condizionata, raramente riesce ad accettare un adeguato supporto.

In questi vari casi in verità, ragionando in termini “umani”, si dovrebbe fuggire il più lontano possibile, attendendo – se trattasi ad esempio di anima compagna, o, addirittura di anima gemella – una situazione di maggiore apertura e disponibilità dell'altro.

Eppure, in termini più “spirituali”, le guide raramente spingono in tal senso.

Il fatto è che, essendo profondamente collegati, seppur occorra proteggersi quanto più possibile dalle potenziali “intrusioni”, viene maggiormente in evidenza l'opportunità di preservare in qualche modo l'unione. Almeno fino a quando l'altro lo permetterà, e non disporrà altrimenti.

Per questo, spesso, mentre noi vorremmo allontanarci il più possibile da esseri che, seppur oggetto della nostra più coinvolgente attenzione, si dimostrino risoluti nelle proprie carenze di benevolenza, comprensione e sensibilità, la Luce potrebbe invitarci – inspiegabilmente per noi, condizionati come siamo da orgoglio e suscettibilità – a rimanere nei pressi, almeno fino all'autonoma e risoluta decisione dell'altro di allontanarsi definitivamente.

E solo allora dichiararci liberi di orientarci altrove.

 

Con tutto il Rispetto della Sovranità di ciascuno consentitomi dalla Grazia,

un Saluto di Cuore, nel gioco Infinito di ciò che sempre È [Vita]. Marius L.

Namasté!

 
 
 

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