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LA SCIENZA CONTRO I VALORI DEI RADICALI: LA CANNABIS CREA GRAVI PROBLEMI AL CERVELLO


Ultimamente la ricerca scientifica si sta particolarmente dedicando agli effetti negativi della Cannabis, per il grandissimo disappunto del Partito Radicale (e dell’Unione degli atei pseudorazionalisti che sostiene ufficialmente i Festival Antiproibizionisti). Il 17 u.s. informavamo che la rivista scientifica “Addiction Biology” ha pubblicato uno studio realizzato da Roy Otten del Behavioural Science Institute of Radboud University Nijmegen, con il quale si dimostra come il fumo di cannabis porta ad un aumento del rischio di sviluppare sintomi depressivi. La situazione più grave al mondo è quella olandese, area geografica molto famosa per diffuso laicismo (e legalizzazione dell’eutanasia), dove quasi il 30% dei 16enni ammette di aver fatto uso di cannabis e il 12% lo ha fatto nell’ultimo mese. Secondo la ricerca, oltre a peggiorare le prestazioni a scuola, l’uso di cannabis aumenta anche il rischio di sviluppare schizofrenia e psicosi.L’effetto immediato di cannabis può essere piacevole e causa un’effimera sensazione di euforia, utile per sopportare meglio quei due minuti di un’esistenza che si considera arbitrariamente triste e senza senso. Basta osservare quali siano le categorie di persone che ne vogliono la legalizzazione. Tuttavia, nel lungo periodo gli studiosi osservano che l’uso di cannabis porta a gravi conseguenze.Ad esso sono seguiti altri due studi molto importanti (e molto scomodi per l’area culturale laicista). Una meta-analisi svolta dai ricercatori della Columbia University ha infatti esaminato il legame tra uso di marijuana da parte dei conducenti e il rischio di un incidente d’auto, scoprendo che essi hanno più di due volte di probabilità di essere coinvolti in incidenti automobilistici. I ricercatori hanno anche trovato prove che il rischio di incidenti aumenta con la concentrazione di composti della marijuana nelle urine e la frequenza dell’uso di marijuana auto-riferito. Secondo i ricercatori, 8 di 9 studi hanno trovato che i guidatori che fanno uso di marijuana hanno significativamente più probabilità di essere coinvolti in incidenti rispetto ai guidatori che non lo fanno. I risultati dello studio, finanziato dal National Institutes of Health, sono pubblicati su Epidemiologic Reviews.Il secondo studio in merito, uscito dopo pochi giorni, è quello realizzato da un team di neuroscienziati dell’Università di Bristol, pubblicato sul “Journal of Neuroscienc”, secondo cui il consumo di cannabis causa un disaccoppiamento, una disarmonia tra le funzioni di due importanti zone del cervello: l’ippocampo e la corteccia prefrontale. Di conseguenza l’uso di marijuana danneggia la memoria, la capacità decisionale e provoca disturbi neurologici simili a quelli della schizofrenia, come lo stato confusionale.Nonostante tutto questo, nella pagina ufficiale di Facebook di Marco Pannella e quella del Partito Radicale si può notare come, alla faccia della ricerca scientifica e della salute dei loro adepti, essi aderiscano apertamente alle pagine sulla legalizzazione della Marijuana. - Linda Gridelli - www.uccronline.it -