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LE SOLITE AFFERMAZIONI FALSE DELLA GIORNALISTA LUCIA ANNUNZIATA DETTE PER ATTACCARE LA CHIESA


Oggi abbiamo assistito, per chi era sintonizzato su Rai 3, ad un mix tendenzialmente esplosivo. Da una parte andavano in onda (o quasi) i funerali del cantante Lucio Dalla. Dall'altra Lucia Annunziata, tempestivamente provocatoria, trasmetteva una puntata della trasmissione "8 e mezzo" dedicata anche al tema dell'omosessualità.Le parole di Lucia Annunziata sono state certamente dure, e probabilmente non mancheranno di far nascere polemiche nei prossimi giorni. Questo è parte di ciò che la giornalista ha detto: «I funerali di Lucio Dalla sono uno degli esempi più forti di quello che significa essere gay in Italia: vai in chiesa, ti concedono i funerali e ti seppelliscono con il rito cattolico, basta che non dici di essere gay. È il simbolo di quello che siamo, c'è il permissivismo purché ci si volti dall'altra parte».Ovviamente la giornalista Rai (non è certo la prima volta!!!!), ha fatto delle affermazioni in trasmissione assolutamente false: il fatto che Lucio Dalla fosse omosessuale, non ne determina l'esclusione dalla vita della comunità cristiana e soprattutto dalla possibilità di essere celebrato il suo funerale e - ancora peggio - la tumulazione con il rito cattolico.La Chiesa ha posizioni molto chiare sull'omosessualità: chiare ma anche articolate, senza giustificazioni di sorta ma neppure senza quell'umanità e vicinanza solidale che il cristiano non può mai fare mancare a nessuno dei suoi fratelli e sorelle.Si potrà essere o non essere d'accordo, ma non si può certo AFFERMARE che se Dalla avesse detto di essere gay, gli sarebbe stato negati il conforto religioso, e la possibilità di essere uomo credente, a contatto con una Chiesa con la quale sicuramente Lucio aveva un rapporto sereno, profondo e - certamente - onesto. Lo si è visto dai funerali....altro che IPOCRISIA!!NB. Viene si sospetto che il tutto nasce dall' l'infelice frase della giornalista ospite di Michele Santoro a Servizio Pubblico che dopo un lungo ragionamento sugli attacchi sanremesi di Adriano Celentano alla stampa italiana, aveva espresso il seguente paradosso: “Difenderei Celentano anche se dicesse di mandare i gay ai campi di sterminio”...dopo le pesanti polemiche in risposta delle associazioni gay (che appena le nomini anche come esempio paradossale si sentono vittime perseguitate) e le sue prontissime scuse...e la pace ..approfittando dei funerali di Bologna "sul cadavere di Lucio Dalla" ha voluto ancora di più "lisciare" le associazioni omosessuali..GRANDISSIMA PROFESSIONISTA!!???!!