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SALAZAR UN CAMPIONE CONVERTITO. IL MIRACOLO DEL ROSARIO E CROCEFISSO BENEDETTI DA GIOVANNI PAOLO E BENEDETTO XVI


Grandi segni per il campione Alberto Salazar, tre volte vincitore della Maratona di New York e Boston il quale in un libro afferma di sentirsi chiamato alla testimonianza.Alberto Salazar ha avuto una carriera breve ma brillante come uno dei migliori maratoneti statunitensi, vincendo tre volte la Maratona di New York e vincendo la Maratona di Boston 1982 in una gara epica con Dick Beardsley ancora oggi ricordato dai fan. Laureato all’università dell’ Oregon crede che il suo accanimento con se stesso per raggiungere sempre migliori risultati abbia provocato nel 2007 il quasi fatale attacco di cuore, che per ben 14 minuti smise di battere e a 53 anni, utilizza questo incidente come trampolino di lancio per il suo nuovo libro “14 Minutes”.Salazar è l’allenatore del Progetto Oregon Nike. Ha definito il libro, il suo cammino spirituale dove non può che essere sincero con se stesso e con i suoi lettori, afferma in un’intervista alla Associated Press e prosegue dicendo di aver capito proprio a Medjugorje che “…tutto quello che accade ha uno scopo, dobbiamo solo continuare a cercare.” Si sente portato a dare una testimonianza della sua fede affermando che proprio a Medjugorje luogo nel quale si era recato più per avere un aiuto per la sua carriera che per fede, sgranando rosari si è reso conto di aver messo Dio all’ultimo posto e la corsa al primo.  Arriva addirittura a considerare una benedizione quello che gli è capitato. Vi è un segno miracoloso che ha ricevuto a Medjugorje sottolineato anche nel suo libro: i grani del suo rosario sono cambiati da argento ad oro nel giro di una notte. ( e non si tratta di un fenomeno isolato per i pellegrini in tanti anni di apparizioni) Egli non cercava il miracolo, anche se nei primi giorni avrebbe voluto vederne uno, di certo non se lo aspettava, ma ha creduto e si è sentito per questo premiato.Un altro fatto è stato decisivo per la conversione di questo grande atleta. Mesi prima del suo attacco di cuore, aveva dato alla moglie di un vicino in coma un crocifisso ed un rosario benedetto, rispettivamente, da Papa Benedetto XVI e Papa Giovanni Paolo II, la quale li mise sul comodino del malato che si riprese. Quando l’atleta ebbe il suo attacco di cuore, quella donna ha posto il crocifisso sul suo letto d’ospedale e gli ha messo il rosario in mano e queste sono state le prime cose che ha visto quando è rinvenuto. Gli stessi oggetti sono stati passati ad un’altra donna che ha avuto un attacco di cuore ed anch’essa è sopravvissuta.Fonti: http://www.oregonlive.com / http://sportsillustrated.cnn.com - gospa@email.it -