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LE DISASTROSE CONSEGUENZE DELLA RIVOLUZIONE SESSUALE


A volte, un libro sposa perfettamente la visione di un esperto con gli interessi del suo pubblico. Adam and Eve After the Pill: Paradoxes of the Sexual Revolution (editori Ignatius Press), di Mary Eberstadt, docente presso la Stanford University’s Hoover Institution, è un’analisi di decenni di libertà sessuale. Il libro raccoglie le reazioni femminili alle conseguenze della rivoluzione sessuale.Ma non è un libro solo per donne: tutt’altro. E’ una visione caleidoscopica a ogni angolo di una nazione, l’America, che ha abbandonato il nucleo familiare. Nel notare i danni del sesso extraconiugale e della conseguente aridità sessuale, Eberstadt dedica almeno un capitolo a ciascun gruppo oppresso dalla liberazione sessuale: donne, uomini, giovani adulti e bambini. Ogni segmento della società cui è stata promessa libertà dalle costrizioni della fertilità forzata, si è ritrovato derubato di un marito devoto, di una moglie soddisfatta, di un’unità familiare intatta, o di una giovinezza libera dallo sfruttamento sessuale. Per ognuno di essi, Eberstadt supporta le proprie argomentazioni con rigorose citazioni di risultati della ricerca scientifica.La filosofa nota che molti rifiutano di credere che qualcuno possa dissentire dall’edonismo e comparando costoro ai credenti del Comunismo, asserisce che gli apologisti odierni del declino domestico condividono ciò che Jeane Kirkpatrick ha chiamato “la Volontà di Non Credere”. Quelli che promuovono promiscuità, pornografia e i preludi alla pedofilia come non pericolosa, si ritrovano prendere il posto degli estremisti religiosi che loro una volta loro stessi deridevano, recitando articoli di fede in cui l’evidenza dimostrerebbe che il Dio dei puritani ha fallito. I capitoli sugli effetti che la pornografia ha avuto su uomini e donne, sono forse i più facili con cui connettersi emotivamente. Secondo l’autrice, il risultato dell’impennarsi della pornografia è una nazione, l’America, bombardata sì da un immaginario sessuale della più esplicita e grottesca varietà, ma parimenti afflitta da una crescente “aridità sessuale” tra marito e moglie.Due economisti della Wharton School hanno condotto un’inchiesta scoprendo che la felicità femminile è crollata a partire dal mondo industrializzato fino agli ultimi 35 anni – un periodo coincidente con la loro putativa “liberazione”. Eberstadt connette i punti tra la crescita della porno-dipendenza negli uomini, l’offerta di donne in vendita di tutte le età, le guide facilmente reperibili su sesso facile senza legami, l’aumento di “uomini-bambini” in una perpetua adolescenza, e l’insoddisfazione femminile nell’unità familiare che si logora. Due capitoli esplorano ciò che Friedrich Nietzsche ha chiamato “la trasvalutazione dei valori”, ossia il fatto che la disapprovazione morale che ricadeva sulla pornografia una generazione fa, ora ricada sul tabacco. Nessun essere umano a modo penserebbe di orinare in pubblico, tanto meno indurrebbe un bambino a fare ciò, eppure molti considerano il consumo di porno da parte degli adolescenti innocuo, se non istruttivo. Il suo libro, coscienziosamente ricco di note a piè di pagina, documenta come i giovani che sono stati esposti alla pornografia sono “più propensi ad avere più partner nella loro vita sessuale, più propensi ad avere un unico partner sessuale solo negli ultimi tre mesi di relazione, più propensi ad aver usato alcol o altre sostanze nel loro ultimo incontro sessuale, e… più propensi ad aver punteggi più alti nel test della permissività sessuale”. Insomma, più probabilità di sesso a un’età più giovane, di praticare sesso più rischioso, e forzare un altro in sesso non consensuale.L’ultimo capitolo, sulla Humanae Vitae di Papa Paolo VI, prova la prescienza del testo più deriso nella storia della rivoluzione sessuale. Eberardt termina su una nota positiva, riferendosi al Dr. Albert Mohler e ad altri protestanti evangelici e conservatori che stanno rivalutando la loro posizione sulla contraccezione in forza del disastro che la rivoluzione sessuale ha generato.Claudio Gnoffo - uccronline.it -