ASCOLTA TUA MADRE

CLIKK@MORE: L'AMORE AI TEMPI DI INTERNET


Come è cambiato l’Amore in seguito all’introduzione di Internet? Secondo il sociologo Zygmunt Bauman, la post-modernità ha prodotto dei rapporti affettivi “liquidi”, basati esclusivamente sull’emotività passeggera e sulla soddisfazione di bisogni individualistici e perciò  fragili e instabili.L’amore liquido di Baumann è stato il filo conduttore dei temi trattati nel convegno clikk@more tenutosi lo scorso 26 maggio al Vicariato di Roma, da un’idea del Prof. Tonino Cantelmi, Presidente dell’ITCI (Istituto di Terapia Cognitivo Interpersonale), con la collaborazione della Dr.ssa Michela Pensavalli e della Dr.ssa Maria Beatrice Toro, psicoterapeute e ricercatrici presso l’ITCI.L’incontro è iniziato con un intervento video del Prof. Cantelmi che ha delineato una previsione dell’uomo del terzo millennio: il nativo digitale sarà più depresso e più dipendente dai “nuovi paradisi” come l’uso compulsivo e prettamente ludico della tecnologia o della sessualità. Sarà un individuo sempre più capace di entrare in relazione con l’altro tramite le nuove tecnologie ma meno abile a comprendere gli stati d’animo altrui.Il prof. Cantelmi ha terminato il suo intervento con un interrogativo: saremmo capaci in  futuro di guardarci ancora negli occhi o saremmo definitivamente schiavi delle relazioni in rete?A prendere la parola è stata poi la Dr.ssa Toro che ha evidenziato gli effetti negativi dei legami familiari liquidi sui bambini: i genitori “liquidi” sono affettivi nei confronti del figlio ma hanno rinunciato ad educarlo. Non accettano che gli insegnanti puniscano il loro bambino perché si sentono puniti a loro volta. “Il genitore oggi è una figura fragile che trova difficoltà nell’educare i figli” ha detto la Dr.ssa Toro “Spesso i figli rispondono al bisogno emotivo del genitore: si desidera un bambino per raggiungere una propria autorealizzazione.”I bambini vengono trattati come dei piccoli adulti e costretti ad adattarsi ai ritmi di vita dei genitori: “In passato la crescita del bambino avveniva attraverso degli stimoli graduali. Non c’era l’aspettativa che il bambino si comportasse in maniera perfetta ma semplicemente si sapeva gestire la sua naturale impulsività. Oggi invece, i genitori mettono al primo posto le loro esigenze di individui narcisisti e al secondo quelle dei figli”.La Dr.ssa Toro ha sottolineato che, da un punto di vista sociologico, la famiglia liquida risponde al processo di individualizzazione: esso comporta una crescente valorizzazione dei bisogni dell’individuo a discapito di quelli del rapporto di coppia. “Il più grande sbaglio della post-modernità” ha continuato la Dr.ssa Toro “è stato quello di basare il rapporto di coppia sul raggiungimento della felicità così che la propria felicità prevale sul rapporto di coppia. È questo il caso dei cosiddetti adultescenti che anche in tarda età decidono di rimettersi in gioco completamente e di rifarsi una nuova vita. Ma troviamo anche il caso opposto nei bambini che, eccessivamente responsabilizzati, vivono delle adolescenze premature.”La Dr.ssa Michela Pensavalli ha invece analizzato i nuovi modelli dell’affettività, basati sulla ricerca di sensazioni passeggere  e sull’incapacità di avere relazioni durature: “Il tradimento viene vissuto come un’opportunità. Si decide così di avere ripetuti partner per brevi periodi di tempo senza approfondire la conoscenza.”Questi rapporti “usa e getta” vengono incentivati dalla rete dove si può fingere di essere un’altra persona e questa finzione si tramuta in una parte della nostra realtà quotidiana. Tramite le nuove tecnologie, si ha la sensazione di avere tutto sotto controllo e di poter gestire meglio le relazioni con gli altri, così che il dialogo vero e proprio si è fortemente impoverito.I social network hanno portato al fenomeno dell’onnitecnopresenza: se non si è connessi a facebook o a twitter, semplicemente non si esiste. Così questi strumenti della nuova era digitale diventano un bacino d’immagine con cui placare il proprio narcisismo.A concludere il convegno, l’intervento di Don Maurizio Mirilli, responsabile del servizio diocesano per la pastorale giovanile di Roma che ha voluto soffermarsi sul significato dell’amore: “L’amore conta per tutti, il problema è capire qual è l’amore che conta veramente.”L’amore, secondo Don Mirilli, viene concepito solo come sentimento, emozione: il “sentire” è legittimato ma comporta anche instabilità nei rapporti affettivi. “L’amore autentico è quello che si dona, che si offre, che progetta, che ti identifica. Costruisce una stabilità che passa per cambiamenti, dubbi, insicurezze ma ha una meta ultima che dà la motivazione per cui esserci, oggi.”L’amore legato alle sole emozioni è quello del prendere: gli individui si trasformano in recipienti vuoti che afferrano qualunque cosa ma non si riempiono mai. Nell’amore autentico invece, si è predisposti a donare perché si riconosce che la propria esistenza è il primo dono di Dio che si desidera condividere con gli altri.Molti non riescono a vivere questo tipo di amore perché non l’hanno conosciuto o per paura: “Nel primo caso” ha spiegato Don Mirilli “ciò accade perché nessuno insegna alle nuove generazioni che il solo amore possibile è quello che si offre agli altri. Nel secondo caso invece, le persone hanno paura di viverlo e la paura è amplificata dal perfezionismo e dall’autocontrollo.”Don Mirilli ha aggiunto che gli individui non riescono ad amare veramente per un solo motivo: nella loro vita non esiste Dio. “Nella società liquida dove il superuomo controlla tutto, non c’è spazio per Dio. Dio ti aiuta ad amare se tu ti lasci amare da Dio”.Don Mirilli ha concluso il suo intervento citando l’Inno alla carità di San Paolo in cui si elencano le caratteristiche dell’amore cristiano: “L’amore è magnanimo, è benevolo, non è invidioso, non si vanta, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non cerca il proprio interesse, non gode dell’ingiustizia ma si compiace della verità.” La verità, l’altra faccia dell’amore che spiega come le ferite siano una parentesi necessaria per il raggiungimento di un progetto comune di eternità.di Gaia Bottino - lottimista.com -