ASCOLTA TUA MADRE

NO VASCO ROSSI, IO NON CI CASCO...


Sette, sette, duemiladodici, la data dell’evento, otto gli invitati, migliaia gli auguri su FB, 29 il numero dell’articolo della Costituzione Italiana che recita “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare”Per Vasco, il matrimonio è una sconfitta, un dente da togliere e non pensarci più, in questo mondo ingiusto dove la burocrazia obbliga a responsabilità poco romantiche, lui che sino a qualche anno fa si è sentito un quindicenne, dire di sì, non solo davanti alla madre del suo terzo figlio, ma anche a un’autorità, dev’essere stata una capitolazione.Vasco Rossi poeta dannato, chi ama la sua musica gli perdona tutto, del resto in fondo la sregolatezza o porta alla disfatta o porta al trionfo, bandite le mezze misure e i rocker sono forse rimasti gli ultimi a cui si perdonano eccessi, sproloqui, debolezze, cadute e ricadute, in virtù dei sogni che la loro arte ci concede di vivere. Forse se sapessero farci sognare, perdoneremo anche le intemperanze dei politici, ma questo è un altro articolo.Racconta Vasco: “Ne ho fatte di tutti i colori, ho vissuto tutte le esperienze possibili che mi sono capitate a tiro o mi venivano in mente senza pensare molto alle conseguenze, sempre inseguendo un sogno e sicuro di uscirne comunque indenne o con qualche ferita superficiale (…). Non consiglierei mai a nessuno – continua il Blasco – di ripetere quello che ho fatto. (…) Fino a pochi anni fa ho sempre avuto 15 anni”. Non capivo niente, non sapevo niente e non mi interessava niente altro che la musica e le canzoni.Uno così che non rispetta le regole per principio, che va al massimo, che convive da venticinque anni con la stessa donna, potresti immaginare che decide di convolare a nozze, per dire anche al mondo, – questa è la donna che mi ama, mi sostiene, è la madre del mio ultimo figlio, colei che mi è stata vicina, quando i miei eccessi da adolescente sessantenne e incosciente non hanno di certo mostrato la parte migliore dell’uomo Vasco, quando ai miei figli serviva qualcuno su cui contare, mentre io – Non capivo niente, non sapevo niente e non mi interessava niente… – insomma, la donna che amo.Invece, figurati se si sposa per libera scelta, no, lui, si sposa per obbligo(?!?), e non si sente obbligato da regole civili, no, si sente obbligato dal Papa e dai politici che non capiscono il valore delle unioni di fatto.Beccati questa. Un altro che vorrebbe un’unione dove si è liberi di andarsene senza conseguenze burocratiche e noiose, dove se domani il ciel non voglia, ma Vasco dovesse terminare la sua vita sul palcoscenico di questa terra, senza che nulla sia stato scritto, chi resta a calcare il suolo di questo mondo, dovrebbe dividersi il “Vasco-patrimonio” con equità, senza rancori.Recita il Vasco pensiero: "In questo paese le leggi sono poco chiare, sempre confuse e interpretabili non si sa mai cosa può accadere – continua il cantante – e comunque non sono regolamentate chiaramente le coppie di fatto perché al Vaticano non sono simpatiche e anche ai nostri politici non piacciono tutte queste novità". Oggi le coppie di fatto, domani le coppie di uomini e poi magari le coppie di pecore e pastori".In attesa delle coppie di pecore e pastori, che regolarizzino l’unione e si dividano il pascolo, a Zocca, Vasco e Laura hanno detto “SÌ” –L’officiante avrà dato la lettura degli articoli del Codice Civile: art.143 c.c. ‘Diritti e doveri reciproci dei coniugi’, art.144 c.c. ‘Indirizzo della vita familiare e residenza della famiglia’ art.147 c.c. ‘Doveri verso i figli’A seguire la tradizionale domanda di rito ‘Vuoi tu’… lo scambio degli anelli, la lettura dell’atto matrimoniale e la dichiarazione del regime patrimoniale scelto dagli sposi (comunione o separazione dei beni), firma dei registri da parte degli sposi e dei loro testimoni.Vasco assicura che trattasi di una formalità, ma chissà, forse gli sposi saranno obbligati a guardare per un attimo al cammino fatto, ai figli che hanno cresciuto, a come un matrimonio non sia un affare privato, perché sancisce un’unione che è “buona per il mondo”, la famiglia non è un’isola, nemmeno quella di Vasco.- Buggio Nerella  - Fonte: CulturaCattolica.it