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JENNIFER: CACCIATA DALL'UNIVERSITA' PER NON VOLEVA MENTIRE SULLE PROBLEMATICHE DELL'OMOSESSUALITA'


Faceva colloqui all’Augusta State University e metteva al corrente gli studenti delle problematiche relative all’omosessualità. Cacciata, ha fatto causa. Ma la corte federale le ha dato torto.“Fortnight4freedom” (“Due settimane per la libertà”) ha visto migliaia di persone marciare in tutti gli States consacrandosi alla Madonna, altre seguire cineforum o eventi educativi per spiegare a tutti i cittadini che la libertà religiosa sta subendo un duro attacco da parte del governo americano. La mobilitazione è partita in risposta al provvedimento di Obama che obbliga scuole e ospedali, anche privati e e religiosi, a pagare ai propri dipendenti e studenti assicurazioni che includano la contraccezione e l’aborto.In questi giorni le diocesi americane hanno reso noti gli episodi di lesioni della libertà di coscienza già avvenute in diversi Stati. Si è fatto riferimento alla chiusura di alcuni orfanotrofi cristiani che si rifiutavano di includere nelle loro liste coppie omosessuali, alla discriminazione dei cristiani nelle università e sui luoghi di lavoro e a quella di alcuni religiosi. Per questo alla reazione della Chiesa cattolica si sono uniti anche i protestanti dell’Associazione nazionale degli Evangelici e la società musulmana di Washington.Proprio mentre si concludeva la mobilitazione in difesa della libertà religiosa promossa dai vescovi americani un nuovo caso di discriminazione è balzato alle cronache. In Georgia, il giorno prima dell’inizio della “Fortnight4freedom”, è scoppiato un nuovo caso.Jennifer Keeton, laureata in consulente educativa, è stata cacciata dell’Augusta State University perché aveva denunciato l’università di lesione del diritto di libertà religiosa. Keeton lamentava di essere stata allontanata dal dipartimento della facoltà per aver informato i suoi superiori che non avrebbe potuto mentire sulla problematicità dell’omosessualità (qualora fosse emersa) durante i colloqui con gli studenti. La corte ha rifiutato la richiesta della donna, motivando la decisione sulla base degli standard etici dell’American Counseling Association, che chiede ai consulenti il rispetto per la diversità. La decisione, coerente con quella precedente di un’altra corte, non permette alla Keeton di fare nuovamente ricorso per difendere la propria libertà di coscienza. Perciò è sicuro che la ragazza dovrà rinunciare o ad usare una laurea di cinque anni o ad ascoltare la propria coscienza.- Benedetta Frigerio - tempi.it -